Mah, questa cosa qui in UK esiste da un paio di anni e viene usata con successo (proprio il mese scorso una studentessa nel mio dipartimento e’ stata smascherata per aver copiato da internet piu’ del 60% del suo essay) e Repubblica se ne accorge solo ora.
Magari domani ci fanno un articolo informandoci che al mondo esiste Skype.
A me ha lasciato senza parole quell'”un nemico dal nome impronunciabile: si chiama Kazunari Sugimitsu”.
Ho sentito che all’MIT hanno fatto un programma in grado di generare Papers in automatico sulla base di quelli presenti in internet. Addirittura, per prendersi beffa degli altri, hanno presentato quest’articolo finto a una conferenza senza dire niente a nessuno.
Sotto il link al progetto
http://pdos.csail.mit.edu/scigen/
Vincenzo
Per Resto del mondo
Si’ e suona pure come una frase in sardo. 😉
PEr Vincenzo
si lo conosco e mi sono divertito anni fa a scrivere papers mooolto realistici!
E di questo, cosa ne dite? Non sembra Lacan, o Derrida o altri?
http://www.elsewhere.org/pomo/
Marco f
Secondo me il tono dell’articolo è particolarmente idiota perché destinato ai pischelli e pischelle, come fosse un deterrente. Non a caso è nella sezione “scuola” e non in quella “scienza e tecnologia”. Cmq sì certi pezzi del tipo: “il sofisticato software è in grado di dividere un testo in paragrafi, periodi e frasi”, sono desolanti / spiscianti
La mia prof d’inglese del liceo lo faceva “a mano”, e ci portava pure in classe le stampate degli originali da cui avevamo copiato…
(l’articolo non sembra dire “poveri ragazzi, ora come faranno con questo insegnante cattivo?” ? è solo una mia impressione?)