Il capo-tribù dipende visceralmente dallo stregone

Di fronte allo Stato l’uomo di scienza è oggi inerme, naturalmente sottomesso. Nella storia della scienza moderna non sono segnalati atti eroici. Si confronti Galileo con Bruno, di fronte al pericolo. Già Leonardo serviva i principi, con le sue macchine belliche. Lo scienziato spesso pretende di vivere per la conoscenza. La realtà è più modesta, si tratta della ricerca di un cantuccio in cui sentirsi sicuri, di un atteggiamento difensivo in un individuo di scarsa aggressività. Ormai è tardi per sperare in un rovesciamento delle cose. Agli scienziati moderni non è ancora venuto in mente ciò che era ovvio per gli antichi: che bisogna tacere le conoscenze destinate ai pochi, che le formule e le formulazioni astratte pericolose, capaci di sviluppi fatali, nefaste nelle loro applicazioni, devono essere valutate in anticipo e in tutta la loro portata da chi le ha ritrovate, e di conseguenza devono essere gelosamente nascoste, sottratte alla pubblicità. La scienza greca non raggiunse un grande sviluppo tecnologico perché non volle raggiungerlo. Tacendo, la scienza fa paura allo Stato, e ne è rispettata. Lo Stato può vivere, combattere, potenziarsi solo con i mezzi offertigli dalla cultura: esso lo sa perfettamente. Il capo-tribù dipende visceralmente dallo stregone.

Giorgio Colli, Dopo Nietzsche, Adelphi, Milano, 1974, pag. 55

Via Lucamassaro.blogspot.com

2 commenti

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2 risposte a “Il capo-tribù dipende visceralmente dallo stregone

  1. Scrissi già molto tempo fa sul perché non mi trovo d’accordo con Colli.

    Riporto solo parte del mio intervento (che fa parte di una lunga discussione reperibile al suddetto link):

    Anzi, l’esempio di Galileo è la prova lampante della gigantesca cantonata presa dal Colli: contrariamente a quello che lui sostiene, è sempre stato il potere ad avere paura della scienza, perché la scienza mina le basi metafisiche del potere. Proprio per questo la Chiesa combatté ferocemente le teorie copernicane ed associate. Proprio per questo negli Stati Uniti si fa una guerra feroce all’evoluzionismo. E anche per questo Ippaso di Metaponto fu condannato all’annegamento. Come vedi, è sempre stato così, prima e dopo la nascita della scienza moderna.

    In effetti, il potere ha sempre avuto paura della conoscenza, non solo della scienza; perché la conoscenza è pericolosa, dà ai sottomessi la possibilità di giudicare il potere, nonché di agire contro il potere. Per questo il potere ha sempre tenuto sotto controllo la conoscenza, ed il modo in cui questa viene distribuita ai sottomessi, cercando di distruggere tutta la conoscenza che non può essere sfruttata per preservare il dominio, e di sfruttare tutta quella che invece lo rafforza. Non a caso i conquistatori hanno sempre cercato di accaparrarsi le ‘menti’ dei conquistati (russi ed americani gli scienziati tedeschi, ma anche il caso di Archimede “qualche anno prima” fu di questo tipo, salvo la coglionaggine del soldato che l’uccise).

    L’unico vero modo di spaventare il potere è di diffondere la conoscenza il più possibile. Non a caso la Cina ha un controllo strettissimo su cosa e quanto di Internet è accessibile ai cinesi.

    L’autocensura è il più grosso favore che chi sa può fare al potere.

  2. Luca Massaro

    Concordo con quanto scrive Oblomov; tuttavia, mi permetto di osservare che, del brano suggestivo di Colli, la cosa principale da notare è la sua icastica ultima frase (che dà il titolo a questo post). In che senso? Se per capotribù s’intende il politico, per stregone cosa si deve intendere? Lo scienziato? O il religioso?
    Quello su cui a mio avviso occorre riflettere è pensare soprattutto al caso Italia, dove la Religione piglia tanto dallo Stato e dove lo Stato sembra dipendere ancora (e visceralmente) da essa (avendone in cambio che cosa?); mentre, viceversa, la Scienza (la Ricerca) non piglia quasi niente al confronto ed è essa a dipendere, purtroppo, dallo Stato…

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