The last Filth

cruelty_and_the_beast

“Hear me now! All crime should be treasured

if they bring you pleasure somehow!”

Incominciava con queste parole Cruelty brought thee orchids dell’album Cruelty and the beast. Già dall’inizio un inno al libertinaggio più estremo, un mix di horror, sesso, blasfemia e riferimenti alla letteratura gotica. I Cradle of Filth hanno fatto la storia del black metal sinfonico negli anni ’90 per poi buttare tutto nel cesso negli ultimi anni. Si odiano o si amano, c’è poco da fare. Io li ho amati, imparando molto da loro (pochi crederanno che sono stati i miei primi insegnanti d’inglese) e ora mi sento un po’ orfano. Thornography è stato un album pessimo sotto tutti i punti di vista. L’unico che non mi sono comprato originale, anche perché è l’unico che non fa parte (per me e per il 90% dei fan ) della loro discografia. Inutile che una band estrema (si fa per dire visto che nel mondo metal sono considerati alquanto commerciali) cerchi di piacere ad un pubblico di teenagers che guardano MTV. Per quello esiste già l’emo. Dani Filth deve essersi accorto dell’errore grossolano, ed è tornato a suoni e atmosfere del passato. In poche parole l’ultimo album, Godspeed on devil thunder, si riallaccia alla saga dei concept album degli anni ’90 come Dusk e Cruelty ma con alcune sonorità tipiche di Midian o Damnation and the day (un album quest’ultimo sottovalutato). Il lavoro di recupero riesce ma non del tutto. Si tenta a tutti i costi di rendere il suono e le tematiche brutali ma questi non risultano ispirati come in passato. Insomma sembra una cover di se stessi. L’album parla di Gilles de Rais, un nobiluomo francese ex-amico di Giovanna d’Arco, diventato poi un feroce serial killer famoso per la sua passione per l’occultismo. Una versione maschile di Elizabeth Bathory insomma. L’album merita un 7, ma con la speranza che il gruppo resti in questo solco che gli è proprio. Una nota di demerito va alla scelta grafica degli ultimi album. E’ finita l’era di donne desnude ricoperte dal sangue, baci saffici e atmosfere gotiche. Ora si fa tutto in computer grafica e niente più fanciulle. D’altronde il cantante si è sposato e ha una figlia. Si è libertini solo fino ad una certa età.

5 commenti

Archiviato in musica ganza, Uncategorized

5 risposte a “The last Filth

  1. tauzero

    Azz. Mi hai incuriosito. Me li vado ad ascoltare. Anche se sono rimasto a ‘nonno’ Alice Cooper…

  2. mmm non so se ti possa piacere. Diciamo che sono mooolto particolari.

  3. tauzero

    Santo Iddio, potevi avvertirmi! Caricata la prima canzone, il lettore MP3 ha cominciato a vomitare roba verde e, girando furiosamente, a parlare lingue morte. Ho dovuto chiamare l’esorcista… 😉

  4. Io mi sono fermato a Dmanation and a Day, che mi era già piaciuto poco. Secondo me a parte Cruelty and the beast e Dusk il resto è palloso.

  5. SCARlet37

    Sono stati anche fra i MIEI primi insegnanti di inglese! Con tutte le citazioni e gli arcaismi che mettono… A lezione la prof si stupiva sempre che conoscessi certi termini XD

    Mi piacciono soprattutto i primi comunque, al momento non li seguo più.

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