Archivi del mese: aprile 2009

Siete cosi’ prevedibili

Troppo facile la mia previsione.

berlumortadella

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E se…

Erano 159 i morti della febbre suina. Ma ora il ministero della sanita’ messicano dice che sono solo 7 quelli accertati. Gli altri? Ad un mese dall’inizio dell’epidemia non si sa. Potrebbero essere morti di altro, potrebbero essere congetture. E i contagiati confermati sono solo 26, non migliaia. L’OMS ha denunciato i ritardi e lo scarso rigore scientifico della sanita’ messicana. Abbiamo lanciato un’allarme mondiale senza le certezze di base.

Ora dicono che e’ un virus a basso contagio. In effetti se pensiamo che la normale influenza stagionale in meno di un mese puo’ mettere a letto milioni di persone nell’intero globo, uccidendone qualche migliaio, l’influenza suina pare una scorreggia. Ma mi posso sbagliare.

Molte compagnie farmaceutiche. i media e perfino i governi hanno tutto l’interesse a gonfiare qualcosa che e’ fisiologico in natura. Trattasi di strategia della tensione: tenere la popolazione allerta su qualcosa, distrarla e nel frattempo guadagnarci.

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Contrappasso

L’Italia del 2009 ha superato quota 60 milioni e il sessantamilionesimo era un rom rumeno che da adulto rubera’ dalle vostre villette, stuprera’ le vostre donne e riempira’ le pagine dei vostri giornali per mesi.

O forse diventera’ perfettamente integrato, parlera’ in dialetto veneto, votera’ Lega e maledira’ i nuovi immigrati indiani e cinesi definendoli tutti stupratori e ladri.

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Deja-vu

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Aspetta, aspetta.

Questo film l’ho gia’ visto un paio di volte.

L’epidemia che diventa pandemia. I voli cancellati. I TG che campano per mesi con una notizia gonfiata. La parola agli esperti di medicina. I governi che si preparano ai vaccini. I complottisti che dicono che sono le multinazionali farmaceutiche in combutta con la CIA ad avere creato il virus. Il calo del consumo della carne. Gli esponenti del governo che dicono che la nostra carne e’ sicura e supercontrollata. Qualche politico che viene filmato alla fiera della porchetta mentre mangia la mortadella (ah no quello era in parlamento).

E poi? E poi tutto finisce nel dimenticatoio dopo alcuni mesi. Tanto che i miei studenti inglesi l’altro giorno non sapevano neppure cosa era il morbo della mucca pazza. Viviamo un eterno presente e tra una pandemia sventata e l’altra ci mangiamo una fetta di mortadella.

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Concludiamo il ragionamento

Pingitore ha ragione quando dice che la causa della chiusura del suo spettacolo e’ il crollo della sinistra. Pero’ non conclude il ragionamento fino in fondo. La morale della favola e’ che in un paese in cui esiste un solo partito e un solo leader non puo’ esistere la satira se non contro il leader stesso. Ma se il leader la vieta, contro chi possiamo fare satira?

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Dettagli

L’altra sera la BBC ha messo tra i titoli di testa la perdita di 410 milioni di euro della Fiat. Incuriosito e sorpreso vado a guardarmi i giornali online italiani e non trovo niente, se non un piccolo trafiletto in fondo. Dopo due giorni scoppia la bufera tra Fiat e UE.

E per giorni sembra che questa Unione Europea sia il cattivo di turno che si mette a ficcare il naso negli affari di un’azienda rispettabile. Se non fosse che i giornali italiani hanno volutamente censurato il record di perdite della Fiat, sembra davvero così. Cosa sarebbe successo se nei giornali italiani in prima pagina fosse campeggiata la scritta: “Fiat perde nel 2009 400 milioni di euro.”? La gente avrebbe capito che i dubbi della UE erano fondati. Ovviamente i giornali sono servi della seconda enclave (dopo il Vaticano) più parassita d’Italia, cioè la Fiat. Un mostro che succhia denaro di tutti i contribuenti da più di cinquant’anni.

La UE giustamente si chiede da dove la Fiat tirerà fuori i soldi per comprare Opel. La risposta la sanno tutti, perfino nella UE: dalle tasse degli italiani per i prossimi anni. Sarà anche per questo che addirittura il governo tramnite Frattini si è premurato di difendere la Fiat dai dubbi UE?

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La beffa

merda

Negli anni 50 lo Stato italiano regalava 44 ettari alla Città del Vaticano per la costruzione di uno dei più grandi impianti di radiotrasmissione al mondo, Radio Maria.

Nel 2009 il Vaticano decide di costruirci sopra uno dei più grandi impianti solari in Europa. La presa per il culo sta nel fatto che i preti parassiti (che dio li fulmini) utilizzeranno quel terreno che gli abbiamo regalato per guadagnarci ancor di più alle nostre spalle. L’eccesso di energia prodotta (cioè probabilmente più del 90% visto che le antenne di Radio Maria non ne consumeranno neppure l’1%) verrà venduta all’Italia. La scusa è quella di produrre energia pulita, ma in realtà il fine ultimo è ricavare ancor più soldi dall’Italia. Non si capisce infatti perché lo Stato più piccolo del mondo abbia bisogno di costruire il più grande impianto solare in Europa, se non per guadagnarci sopra. Un vicino di casa onesto (ma sappiamo che sono zecche) darebbe quell’energia all’Italia gratis visto tutto quello che facciamo per loro. Tanto più perché oltre a regalargli 10 milioni di euro l’anno (D-I-E-C-I milioni di euro) gli paghiamo l’acqua potabile e le fognature. Il Vaticano infatti ha arretrati da pagare per 50 miliardi delle vecchie lire all’Acea (la società che gestisce le fognature). E l’Italia ha dovuto pagare di suo pugno nel 2004 25 milioni di euro per ripagare i debiti degli scarichi abusivi dei preti. Infatti pure la merda la fanno d’oro.

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Scherzi a parte: ovvero lo psicopatico colpisce ancora

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Quando ho letto le dichiarazioni di oggi sul premier mi sono immaginato la musichetta di Scherzi a parte negli uffici del Presidente della Regione Sardegna e del sindaco de La Maddalena. Immaginate le loro facce con gli occhi a palla fuori dalle orbite. 800 milioni di euro stanziati, centinaia di cantieri aperti, anni ed anni buttati al vento. E tutto quello che gli rimane e’ il gingle di Scherzi a parte. Meraviglioso! Pagherei per vedere le loro facce.

La scusa? Risparmiare denaro. E gli 800 milioni di euro buttati a La Maddalena? I cantieri che ora dovranno chiudere? E come puo’ una regione in ginocchio come l’Abruzzo, dove ancora la gente vive in tende e dentro le macchine, ospitare una riunione cosi’ importante e grande?

E poi il colpo finale: con la scusa dell’emergenza verranno attuati decreti e leggine contro le liberta’ personali. Infatti chi potrebbe protestare contro il governo o il G8 se non delle persone malvagie che non hanno a cuore la sorte degli abruzzesi?

Il terremoto e’ stato il miglior alleato del governo.

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Alcune cose su cui pensare

1. A pochi giorni dall’emergenza terremoto, l’Abruzzo è già scomparso dai palinsesti e dalle prime pagine dei giornali. Così come accade per qualsiasi catastrofe, guerra, tragedia, ormai da alcuni anni a questa parte. Dopo una settimana scompare, per lasciare spazio ad un’altra. Sembra che la civiltà moderna abbia bisogno di continui stimoli emotivi. Che siano violenti, sessuali, che provochino paura o lacrime non ha importanza: gli Homo sapiens moderni lo vogliono proiettato sulla retina, ora, subito; adrenalina iniettata quotidianamente. Effetto amfetamina: il picco eccitante, poi il calo e la depressione. Seguono tolleranza e dipendenza.

Qualcuno dovrebbe studiare come i media moderni mimino le droghe classiche.

2. Un post splendido di Stefano. E mi aggiungo anch’io a chi come Yoshi invita a studiare la storia. E’ facile improvvisarsi filopalestinesi quando non si conoscono i fatti.

3. Porca di quella zozza: quest’anno che siate credenti o non credenti NON date il vostro 8×1000 alla Chiesa Cattolica. Ma mi raccomando non lasciate il foglio in bianco evitando di scegliere. In quel caso lo darete comunque alla Chiesa Cattolica.  Datelo allo Stato oppure ai Valdesi. I Valdesi danno tutti i ricavati in beneficenza e nessun euro viene utilizzato per il sostentamento dei loro preti.

4. Leggetevi le Badilate di cultura di Galatea prima di andare a nanna. Magari vi verrà voglia di leggervi i classici o di mandare vostro figlio al classico, che fate un’opera buona.

5. Segnalo queste bellissime foto di un rito antico e spesso cruento in alcune regioni del pianeta. Ringrazio Vincenzo.

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Rivoluzioni da salotto

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E’ un periodo negativo per questo blog. Non per il blogger che invece e’ felice e si gode le belle giornate e si delizia nel pensare che a breve questo dottorato finira’. Dicevo il blog e’ un po’ moscio, smorto, attapirato (?). Forse. Vediamo un po’: per cosa ho incominciato a scrivere in un blog? Cosa mi ha spinto? La lontananza da casa prima di tutto. Volevo un mezzo che mi collegasse, connettesse, riagganciasse all’Italia lasciata indietro. Si’, e’ vero la mia nazionalita’ si e’ diluita col tempo, ma cosa sarei adesso senza il blog? Un emigrante con tanta memoria del passato ma senza alcuna esperienza del presente, forse. Insomma un emigrante vecchia generazione, con catenina d’oro al collo, canottiera sporca di sugo e uno stecchino in bocca (vabbe’ non esageriamo anche se i vecchi italiani qui sono veramente cosi’). Non sono un emigrato, sono solo un pendolare internazionale. E forse lo devo anche a questo blog.

Poi e’ arrivata la seconda funzione, quella della passione civile, politica. Diciamo che avevo un disperato, morboso bisogno di parlare con qualcuno delle cose che mi appassionano. Ho trovato tanti amici, tante persone con cui condividere passioni e idee. Anche scontrandomi e discutendo. Ma ora? Cosa e’ rimasto di tutto questo in questi ultimi mesi? Ho in mente una sola parola: autoreferenzialita’. Piatta, asettica autoreferenzialita’. E’ bello avere tanti amici con cui condividere idee e ideali ma dove sono quelle eccitanti discussioni, quelle battaglie verbali di una volta? Ci si spennava a forza di frasi taglienti e link. Ora la blogosfera e’ diventata stupidamente e superbamente manichea. Le aree grigie sono introvabili. Ci scriviamo addosso sempre le solite cose.

E poi c’e’ anche l’amara constatazione che dalle parole che scriviamo qui non nasce nulla. Non c’e’ azione, movimento, cambiamento della realta’. Sono un radicale politico e culturale, non posso addormentarmi sui libri e sulle belle parole. Vorrei prendere una bandiera e sventolarla su qualche colle, anche solo perdendola poco dopo. Prima che sia troppo tardi, prima che la mia giovinezza svanisca in una poltrona circondata da nipoti urlanti. I tempi moderni hanno negato questo a noi giovani: il piacere e il dovere di fare rivoluzioni. Chi non ha fatto il rivoluzionario da giovane non ha avuto una vita degna di essere vissuta.

Tutto questo per dire che questo blog (e forse il blogger) ha bisogno di nuovi stimoli e si scusa con la poca (ma buona) platea che ogni giorno fedele lo segue.

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