C’era un poster nella mia camera quando ero ragazzino. Vi appiccicavo immagini o ritagli di giornale di Michael Jackson. Chiunque entrava lo poteva vedere lì, all’entrata sulla sinistra. Sulla destra dentro il mobile dello stereo c’erano le cassette e i CD. Per un breve periodo una sua gigantografia aveva campeggiato sopra il mio letto. Se qualcuno avesse spiato in quella cameretta avrebbe visto un bambino occhialuto canticchiare e ballare al ritmo delle sue canzoni. Se ho un bel ricordo della mia infanzia lo devo anche e soprattutto a lui.
E’ stato il mio primo mito; la sua, la prima musica che ho ascoltato e amato, fin da quando ero bambino e andavo a casa di mio cugino ad ascoltare le sue canzoni o a vedere le memorabilia “jacksoniane” della sua camera. Ogni natale per me a casa di mia zia era come andare nel paese dei balocchi. La loro casa era una sorta di tempio degli anni ’80. Mia cugina ascoltava e collezionava dischi e libri di Madonna, con quel suo stile un po’ Cindy Lauper. Mio cugino aveva poster di Michael Jackson, Rambo e Rocky e tutto trasudava quegli anni meravigliosi e spensierati. Mi infiltravo nelle loro camerette e sognavo di poter avere quegli album. All’epoca non era così facile copiare un CD o scaricare MP3. La mia prima cassetta di Michael fu Dangerous, un album che ho amato e che tuttora considero il migliore. “Who is it” era la mia canzone preferita, e ancora quando la ascolto imito il fruscio e il cambio di lato della cassetta. Sì perché proprio quella canzone era stata spezzata tra i due lati, peccato la mia preferita. Non sono vaghi ricordi offuscati dalle nebbie del tempo. Sono una parte fondante della mia infanzia, sono le colonne della mia vita.
Ora è morto. E forse, forse, forse è meglio che sia tutto finito così. Michael soffriva da anni per malattie, problemi psichiatrici, debiti, ma soprattutto trovava insopportabile non poter continuare a cantare. Sulla sua vita e più ancora sulla sua morte si parlerà per secoli. Come con Elvis spunteranno fuori storie di complotti, misteri e perfino culti. E d’altronde Michael è stato quello che in questo secolo si è avvicinato di più ad un dio in Terra. E come un dio decaduto verrà ricordato nei secoli. Grazie.
Leggere il tuo post mi ha fatto ripercorrere la mia infanzia…il poster appeso nella mia camera era di una data del History tour di Lubjana…GRAZIE JACKO…
Non ero un suo grande fan ma non posso esimermi dal ricordare un immenso come lui.
io per indicibili motivi preferivo Prince e detestavo jacko.
RIP
Con la scomparsa di MJ, la Musica perde uno dei suoi principali interpreti.
Ci restano piacevoli ricordi della nostra gioventù e tante splendide canzoni.
Alessio
E’ morto?!?
Io l’ho amato dopo, da adolescente ero troppo ideologizzato per amare il pop 😉
Un gradissimo talento
Faccio mio questo commento che ho trovato su un forum.
“Mi fa ridere il fatto che in America sia stato completamente scagionato da ogni accusa, così come in Francia… E certamente anche in tutto il resto del mondo.
Ma in Italia no.
E no cacchio, l’Italia è il paese di DiPietro e dei suoi figli, di Corona, Novella2000 e Repubblica3000.
L’Italia è il paese di Vespa e Mentana, dei processi mediatici, della messa in piega di Amanda Knox e la scollatura vertiginosa del suo avvocato, sotto la toga però.
L’Italia è il paese che se sei sotto indagine sei già colpevole e devi morire.
E mi pare non siamo, noi, qui adesso, tanto lontani dalla mediocrità perbenista che tanto contestiamo con sparate random”
a me non paceva.
:-\
Ha segnato anche la mia infanzia…mi ricordo di una mia cara amica pazza per lui…mi faceva sentire tutte le sue canzoni..insomma, rimarrà sempre un mito della musica!
Gli anni Ottanta sono i ‘miei’ anni (sono del ’65).
A parte Thriller, con il video di Landis e il memorabile pezzo recitato da Vincent Price (la cui voce era già stata usata da Alice Cooper in apertura di “The Black Widow”) non ho mai particolarmente amato la musica di Michael Jackson. Non ho mai comprato un suo disco, ascoltavo e mi piaceva altro.
Non so se nel tempo le sue canzoni e il suo mito eguaglieranno davvero Elvis o altri grandi della musica scomparsi prematuramente. Se devo essere sincero, ho qualche dubbio in proposito (ma magari sbaglio).
In ogni caso, Jacko è indubitabilmente uno dei re della storia del pop e gli anni Ottanta, senza di lui, non sarebbero gli anni Ottanta.
Sib tibi terra levis, Michael.
Caro Fabri, non sai quanto mi ritrovi nel tuo post. Anche la mia cameretta era un tempio a MJ e l’unico altro poster che vi sia mai comparso, oltre al suo, era quello di Van Basten. Lo adoravo. Le sue sono state le prime cassette che abbia mai comprato. Ricordo i video, il concerto a Bucarest del Dangerous Tour, la paura che nonostante cercassi di dirmi “sono grande ed e’ tutto finto, andiamo!!!” mi prendeva ogni volta che vedevo Thriller, la ricerca spasmodica dei testi delle canzoni (che’ l’inglese l’ho iniziato ad imparare cosi’, ma mica era facile trovarli, i testi, beato Google che ancora non c’era!). Ricordo che Naomi Campbell nel video di In The Closet mi ha fatto capire cosa fosse la bellezza. Mi ricordo i miei capelli non abbastanza spettinati e i mocassini troppo piccoli, pero’ alla fine imparai a farlo, il Moonwalker. Ricordo queste e tante altre cose e sono disgustata dall’infame carrozzone mediatico che si e’ rimesso in moto intorno a lui piu’ garrulo che mai. Guardavo il “funerale” allo Staples Center (!!!) e mi sembrava una convention di avvoltoi. D’altra parte quando dio muore in croce sono tutti ai suoi piedi a spartirsi il mantello.
Addio, Michael, e grazie.