Androginie II o il trans della savana

716_webVisto che in questi giorni si parla molto di transessualismo oggi vorrei parlarvi del trans più famoso nel mondo animale: la femmina della iena. Questo post che volevo scrivere da settimane si lega molto bene al precedente sul caso Marrazzo. L’identità sessuale nel mondo animale (e quindi anche nell’uomo) non è divisa in modo manicheo tra l’universo femminile e quello maschile. C’è uno spettro di femminilità e di mascolinità, una scala di grigi che dipende da svariati fattori, non ultima la concentrazione del testosterone in ambiente intrauterino e poi nello sviluppo extrauterino adolescenziale. C’entra anche la cultura in un certo qual modo, come nel caso di omosessualità repressa o non riconosciuta da molti individui in un mondo monoliticamente eterosessuale. La differenza tra un maschio e una femmina è tutta nella concentrazione del testosterone. Spesso però ci si ritrova in un corpo geneticamente femminile ma con una concentrazione di ormoni maschili molto alta, e viceversa. Da qui spesso nascono i problemi d’identità di genere. Tutto questo non deve essere confuso con l’omosessualità per la quale non si sono ancora trovate spiegazioni pienamente convincenti (io per esempio propendo per l’ipotesi di problemi ormonali durante la vita intrauterina, ma ci sono molte ricerche nel campo della genetica interessanti). Tutto questo che c’entra con le iene? Ebbene la femmina della iena ha la concentrazione di testosterone più alta del mondo animale, così alta che potremmo giustamente definirla il trans della savana. Il clitoride e il pene hanno la stessa origine embrionale e lo sviluppo nell’uno o nell’altro senso dipende come sempre dal testosterone all’interno dell’utero materno. Date testosterone ad un feto femmina nel pieno dello sviluppo e vi ritroverete con una femmina con un microfallo o viceversa. hyena2

Ed è quello che succede nelle iene. Le femmine della iena hanno clitoridi così grandi da assomigliare a veri e propri peni, definiti pseudopeni o falsi peni. Tant’è che per anni i ricercatori hanno pensato che le iene fossero ermafrodite (cioè presenza di ambedue gli organi genitali maschili e femminili). La conseguenza di questa mascolinizzazione non è solo nello sviluppo di un pene femminile, ma anche in tutti gli altri tratti maschili. Le femmine sono più grandi e muscolose dei maschi, hanno addirittura concentrazioni di testosterone più alte della media maschile tanto da avere pseudopeni (o clitoridi enormi) più lunghi del vero pene dei maschi. Sono più aggressive e più dominanti nel branco rispetto ai maschi. Per quanto riguarda la vagina essa si trova lungo lo pseudopene ed è per questa regione che copula e parto sono molto complicati e dolorosi in questa specie. Le ragioni di questa eccessiva mascolinizzazione (talmente alta da essere superiore ai veri maschi) sta nella struttura matriarcale dei clan e nell’esigenza di una elevata aggressività in questa specie. E’ presente anche una falsa sacca scrotale, che pare però sia androgeno indipendente. Per quanto la iena sia l’unico mammifero a non avere una vagina esposta si trova in compagnia per quanto riguarda gli pseudopeni: le femmine di lemure catta (Lemur catta) e di scimmie scoiattolo (Saimiri) possiedono uno pseudopene dato dalla mascolinizzazione.

Da menzionare anche l’uso dell’erezione che fanno sia i maschi che le femmine di iena. L’erezione nella iena è volontaria e serve come comunicazione sociale. Nello specifico una iena con lo pseudopene o il pene eretto è remissiva.

12 commenti

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12 risposte a “Androginie II o il trans della savana

  1. Siamo nati tutti da quel luogo dove la iena ride, ma del suo clitoride non abbiamo capito nulla.

  2. Nihil

    Sfoggiare gli organi genitali come segno di remissività? Ma non accade il contrario più o meno in tutto il regno animale?

  3. Già anch’io pensavo il contrario ma da quanto ho letto sembra sia così. Tra l’altro quando due iene si incontrano (maschi o femmine che siano) mostrano i genitali e il livello di erezione è indice di remissività.

  4. Accostare transessuali all’androginia delle jene mi sembra un po’ azzardato e fuorviante, cosi’ come dire che lo sviluppo del pene dipende unicamente da fattori ormonali (i fattori genetici nei mammiferi sono comunque imprescindibili). Negli esseri umani l’identita’ di genere dipende da una lunga collezione di fattori, mi sembra restrittivo dire che ci si sente uomo perche’ si ha piu’ testosterone. Se cosi’ fosse, tutte le donne dopo i settanta correrebbero a farsi operare…
    Anche la femmina del fossa comunque sviluppa un pene durante l’adolescenza.

  5. “Accostare transessuali all’androginia delle jene mi sembra un po’ azzardato e fuorviante, ”

    Sì vabbé era un modo scherzoso per collegarlo ai fatti di questi giorni.

    “cosi’ come dire che lo sviluppo del pene dipende unicamente da fattori ormonali (i fattori genetici nei mammiferi sono comunque imprescindibili).”

    Beh nella formazione del pene c’entrano ovviamente i fattori genetici ma ciò non toglie che è il testosterone a far sì che un pene è un pene e un clitoride rimane un clitoride.

    “Negli esseri umani l’identita’ di genere dipende da una lunga collezione di fattori, mi sembra restrittivo dire che ci si sente uomo perche’ si ha piu’ testosterone. Se cosi’ fosse, tutte le donne dopo i settanta correrebbero a farsi operare…”

    Non ho detto questo. Qui infatti ho scritto:
    “C’è uno spettro di femminilità e di mascolinità, una scala di grigi che dipende da svariati fattori, non ultima la concentrazione del testosterone in ambiente intrauterino.”

  6. Le iene passive aggressive 😉

  7. cioè una Jena si provoca volontariamente un’erezione clitoridea per dire : “guardate, sono così docile che somiglio ad un maschio” ?
    ho capito bene?

    se è così mi spiego come Rosy Jena Bindi pensi alla presidenza del PD 😉

  8. “cioè una Jena si provoca volontariamente un’erezione clitoridea per dire : “guardate, sono così docile che somiglio ad un maschio” ?
    ho capito bene?”

    Non so. Credo che sia più che altro utilizzato come la coda nei cani.

  9. stai facendo confusione tra transessualismo e intersessualismo.

    cmq … ho un dubbio: se vi è bisogno di aggressività e se tutto è collegato al testosterone perchè si è evoluta la femmina più aggressiva/forte (“testorinizzata”) quando il maschio partiva già testorinizzato?

  10. “stai facendo confusione tra transessualismo e intersessualismo. ”

    ragazzi la storia della iena trans era una battuta che si collegava alla storia di Marrazzo. La versione originale di questo post non faceva alcun riferimento al transessualismo o intersessualismo. L’ho aggiunta dopo.

    “se vi è bisogno di aggressività e se tutto è collegato al testosterone perchè si è evoluta la femmina più aggressiva/forte (“testorinizzata”) quando il maschio partiva già testorinizzato?”

    La struttura del clan delle iene è matriarcale con i maschi nomadi. Forse all’inizio le femmine non erano così mascolinizzate ma poi la competizione tra femmine, tra clan e per le prede le ha rese così mascolinizzate. I maschi non hanno alcun peso nella società delle iene, a parte la riproduzione. Quindi per difendere il clan e i cuccioli le femmine hanno dovuto fare a meno del testosterone dei maschi e hanno dovuto produrlo da sole. Poi la cosa è sfuggita di mano… 😀

    Qui spiegano qualcosa del genere:

    http://www.bio.davidson.edu/people/vecase/Behavior/Spring2002/burke/SocialHierarchiesHyenaBio323.htm

    “It would be in the female’s best interest to dominate the males because the male provides no support in raising young. For the female to sustain gestation and lactation, that is, to channel vital energy sources to offspring, it would necessitate the female having access to kills over males (Frank, 1986). Such access would also allow the female to hunt in areas closer to the cubs natal den as opposed to hunting in areas farther away from the territory, which often occurs for males during periods of low prey abundance. The advantage of hunting closer to the natal den is that it allows the female to make more frequent returns to nurse the cubs (Hofer and East, 1993).”

  11. Mark

    credo che il clitoride eretto sia un segno di remissività… perché è come dire “sono disponibile all’atto sessuale”… atto che richiede aggressività nel maschio ma non nella femmina… anzi… è pur sempre solo un clitoride e non un vero pene

  12. Ilenia Marfisa

    scusate, ma le cose stanno un po’ diversamente. in realtà mostrare i propri genitali, specialmente il pene eretto, ad una femmina dominante, è segno di remissiva disponibilità e di sottomissione. quato vale non soltanto per le iene, ovviamente.

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