Le democrazie allo specchio

“We are fast approaching the stage of the ultimate inversion: the stage where the government is free to do anything it pleases, while the citizens may act only by permission; which is the stage of the darkest periods of human history, the stage of rule by brute force.”
Ayn Rand

E alla fine ce l’hanno fatta. Assange è stato arrestato. No, non sono state necessarie le teste di cuoio come avrebbero voluto fare per rendere la cosa più plateale. Lo stesso Assange si è consegnato. Per un reato che esiste solo in Svezia, e che NON è stupro visto che le donne erano consenzienti e si vantavano della loro conquista. Leggere qui per credere. E non per aver ordito contro i governi come il nostro amatissimo e intelligentissimo ministro degli esteri pensa: “Assange ha fatto del male alle relazioni diplomatiche internazionali e mi auguro che sia interrogato e processato come le leggi stabiliscono.” Ovviamente Frattini dice la verità che nessuno vuole dire, ovvero che Assange è perseguitato giuridicamente per Wikileaks e non per stupro.

Amazon e PayPal abbandonano Wikileaks, ma a mio parere non sono da biasimare. Lo stato avrebbe trattato queste compagnie come collaboratrici di un pericoloso terrorista. E avrebbe fatto di tutto per boicottarle o reprimerle. Sappiamo di cosa è capace l’America contro i suo nemici.

Forse la cosa più bella che ci ha insegnato Assange e il suo Wikileaks è che la linea che separa democrazie e tirannie è molto sottile e spesso invisibile. Iran, Cina, Russia, Corea del Nord, USA, Italia, Europa ecc. sono tutte unite come sorelle contro il loro nemico comune, ovvero Wikileaks. Che differenza c’è tra una puttana dell’Alaska candidata alla presidenza USA che chiede che Assange venga ucciso e l’ayatollah Khomeini che chiede la testa di Salman Rushdie?

E tutti questi anni in cui ci avete rotto il cazzo con la guerra al terrorismo, voi americani dal grilletto facile e i vostri alleati in tutto il mondo, togliendoci tutte quelle poche libertà che ci sono rimaste, ora scopriamo che sapevate da anni che l’Arabia Saudita finanziava il nostro nemico fondamentalista. Lo sapevate e la temevate ma era quella che vi dava il petrolio santo iddio. E così con una mano davate i soldi delle tasse degli americani ai sauditi e loro finanziavano i terroristi. E con l’altra mano usavate altri soldi per combattere i terroristi continuando questa guerra infinita contro il nulla: perché eravate VOI a finanziare il vostro stesso nemico. Voi alimentate il terrore per poi utilizzarlo come arma politica per essere eletti e continuare a bombardare. E tutto questo lo sappiamo grazie al più grande terrorista di cui chiedete la testa: ovvero Julian Assange. Non avete mai chiesto la testa dei sauditi o dei talebani con cui fate gli affari. La chiedete ad un povero cristo che ha scoperto il tranello e vi sta facendo cagare dalla paura.

E voi uomini comuni: vi dicono che vivete in una democrazia dove i governi fanno della trasparenza il criterio che può differenziarle dalle non-democrazie, vi dicono che potete scegliere, che siete voi a comandare, che avete il controllo su chi avete votato e che tutte queste cose fanno la differenza tra noi e loro. Non esiste la differenza perché lo Stato sono loro, a Teheran come a Washington.

Per me oggi rappresenta uno spartiacque. Il mondo appariva già diverso per me da anni, ma quello che è successo in questi giorni non fa altro che aumentare le mie convinzioni.

Non c’è bisogno di guardare all’Iran o alla Corea per trovare il nemico. Ce l’avete sotto casa, vi parla ogni giorno tramite i suoi ministri della propaganda, vi ruba il 60% del vostro lavoro, comanda sulle vostre vite, mente su qualsiasi cosa pur di farvi stare buoni ma sopratutto spesso il nemico siete voi stessi quando continuate a ripetervi che “no! noi siamo diversi da loro, noi siamo delle democrazie.”

1 Commento

Archiviato in fuck the system, libertarismo, politica, tristezze

Una risposta a “Le democrazie allo specchio

  1. Pingback: Tweets that mention Le democrazie allo specchio | Fabristol -- Topsy.com