La mitologia moderna

Sono rimasto positivamente colpito da una recente intervista concessa da Tom Hiddleston, l’attore britannico che impersona Loki in The Avengers e prima di questo in Thor. Riporto in inglese e poi tradotte alcune sue parole:

“[…] But superhero films offer a shared, faithless, modern mythology, through which these truths can be explored. In our increasingly secular society, with so many disparate gods and different faiths, superhero films present a unique canvas upon which our shared hopes, dreams and apocalyptic nightmares can be projected and played out. Ancient societies had anthropomorphic gods: a huge pantheon expanding into centuries of dynastic drama; fathers and sons, martyred heroes, star-crossed lovers, the deaths of kings – stories that taught us of the danger of hubris and the primacy of humility. It’s the everyday stuff of every man’s life, and we love it. It sounds cliched, but superheroes can be lonely, vain, arrogant and proud. Often they overcome these human frailties for the greater good. The possibility of redemption is right around the corner, but we have to earn it.”

“I film sui supereroi offrono una moderna mitologia condivisa e senza fede attraverso la quale queste verità possono essere esplorate. Nella nostra società sempre più secolarizzata con così tante dèi e differenti fedi disparate, i film dei supereroi presentano una tela unica sulla quale le nostre speranze, i nostri sogni e i nostri incubi apocalittici possono essere proiettati e rappresentati. Le società antiche avevano divinità antropomorfiche: un immenso panteon che si espandeva per secoli di dramma dinastico; padri e figli, eroi martirizzati, amanti sfortunati, le morti dei re – storie che ci insegnavano i pericoli dell’hubris e del primato dell’umilità. Sono le cose di ogni giorno della vita di ogni uomo e amiamo tutto questo. Suona un po’ cliché ma i supereroi possono essere soli, vanitosi, arroganti e orgogliosi. Spesso riescono a vincere queste fragilità umane per fare del bene. La possibilità della redenzione è giusto dietro l’angolo ma dobbiamo conquistarcela.”

Il cristianesimo negli ultimi 2000 anni ci ha negato queste figure così simili a noi per la nostra educazione, per la nostra formazione per distinguere tra bene e male, tra umanità e bestialità. Per capire dove risieda il confine tra hubris e umiltà. Gli dèi antichi erano così simili a noi, non erano altro che punti di riferimento, fari, ammonimenti e guide allo stesso tempo. Duemila anni di un dio evanescente, onniscente, onnipresente, trascendente e mai immanente se non nella forma di un uomo della Giudea senza difetti e quasi assente di sentimenti umani basilari come la rabbia, l’odio, l’attrazione sessuale, la vendetta hanno creato un buco enorme della nostra crescita individuale. Gusci che non ci danno la possibilità di rispecchiarci in alcun modello antropomorfico.

Ora – con l’arretramento della cultura cristiana- ci siamo riappropriati di tutto questo attraverso un medium non religioso: il cinema e prima di questo i fumetti. La mitologia moderna passa attraverso la cultura pop. Un tempo gli umani si rispecchiavano negli dèi, oggi possiamo finalmente ricominciare a farlo attraverso i supereroi.

6 commenti

Archiviato in anticlericalismo, spunti di lettura e scrittura

6 risposte a “La mitologia moderna

  1. leppie

    Paperinik va bene come modello?

  2. Mi piace moltissimo il suo modo di parlare, ma ha enormi lacune riguardo il cristianesimo. Non posso dilungarmi sulle motivazione perchè richiederebbe il richiamo a specifici versetti, con relativo commento e spiegazione: dovrei scrivere veramente troppo.
    Piuttosto è interessante metterci a osservare a cosa anela lui. Una divinità è una divinità, non è un uomo. Se poniamo una entità superiore, se permetti, me la scelgo figa. Perfetta. Non mi scelgo una divinità che in realtà è un altro uomo. Un Dio è tale per la sua mente e il suo sentimento, mai per un potere che usa con gli stessi crismi di un essere umano qualsiasi, figlio della propria storia personale. Questa non è una divinità, ma un essere umano asceso a tale rango: ne ha i poteri e basta. Non merita NESSUN rispetto atavico.
    L’apoteosi della stranezza la tocca nel finale. Usa la parola “Redenzione”. La redenzione è il fulcro dello stesso cristianesimo che critica, mentre nelle mitologie antecedenti è un semplice sinonimo di “cambio di obiettivo”: è una redenzione per il suo popolo, ma molto spesso è la distruzione del popolo avversarsio. A volte invece la “redenzione” riguarda proprio un cambio di obiettivo verso quelle cose che un uomo ricerca: l’opposto dei “sentimenti basilari” dell’uomo stesso che hai elencato.
    Guardiamo in faccia la realtà piuttosto. La base del cristianesimo è nella bellezza. Animo, arte, idea, visione, quello che vuoi, ma è bellezza (basta vedere una chiesa a caso per rendersi conto che è una miniera di bellezza artistica, architettonica, ecc ecc ecc). L’arretramento ha causato oggi una bruttura veramente elevata su scala globale di tutto, ma anche questo è un argomento molto vasto. Un esempio idiota volante può essere la considerazione dell’uomo comune verso il suo intimo ideale: nel medioevo (massimo potere ecclesiastico) l’ideale era il paladino, oggi è il dongiovanni ricco. Ma è un esempio molto stupido, me ne rendo conto anche io.

  3. … e riecco che, quando meno te lo aspetti, riappare Charlie Brown …. a volte ritornano.

  4. Un ragionamento davvero interessante, l’ho ripostato su fb immediatamente.

  5. Scrivo quando ho qualcosa da scrivere. Per il resto mi limito a leggere

  6. rosica perchè ha fatto loki invece di superman 🙂

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