E cucina pure da solo

MT538987973“Prende la metro” ; “cucina da solo”; “ha pagato l’albergo coi soldi suoi!”; “predica la povertà”.

Tutti questi proclami da giornaletto di parrocchia (copiati pari pari dalle veline spedite dal Vaticano) delle ore successive all’elezione del nuovo papa ci dicono tante cose. La prima è che la Chiesa fin dal principio ha voluto fare un po’ di marketing preventivo per non doversi ritrovare altri anni di critiche simili a quelle che abbiamo visto con Ratzinger (peggior marketing team per un re assoluto dai tempi di Tutankamon); secondo, che nella sua normalità l’elezione di questo signor Bergoglio ci fa notare che non è normale per un cardinale papabile prendere un mezzo pubblico, cucinare da solo, pagare di tasca sua, predicare la povertà. E non è normale neppure per i fedeli vedere un cardinale fare tutto ciò tanto lo sconcerto per cose così banali. Ci mancava poco che ci dicessero che il Signor Bergoglio cagava e si puliva il culo da solo. Ma pensa un po’! Santo subito!

L’elezione di questo papa al soglio pontificio e la retromarcia di Ratzinger (una scelta relativista da parte del campione contro il relativismo imperante?) ci dicono tanto anche dal punto di vista teologico. Bergoglio era in pole position quando fu eletto Ratzinger ma lo Spirito Santo scelse quello sbagliato (i cattolici pensano che ci siano un esserino nella camera dove si decide chi è papa). Piccoli errori che si pagano ma lo Spirito Santo (che è tra l’altro un terzo di un cerbero trascendentale) questa volta pare aver fatto la scelta giusta di marketing: infatti appena il nuovo papa si è affacciato al balcone e le veline sono arrivate nelle redazioni di tutto il mondo, papa Francesco è stato ribattezzato “quello buono”. Se la logica non è un’opinione significa che quello prima, Ratzinger, tanto buono non lo era. Ma tant’è.

Se il comportamento di questi vecchiacci in gonnella pare ridicolo a chi cattolico non è, è interessante invece osservare il comportamento del gregge il quale ha espresso il suo giubilo urlando, cantando e piangendo dopo aver visto un perfetto sconosciuto affacciarsi al balcone. Nessuno lo conosceva, nessuno sapeva che cucinava da solo (dettagli che ci dicono tanto della pochezza intellettuale, lavorativa e di esperienze, in poche parole del curriculum mediocre di questi papabili) eppure tutti lo hanno accettato come il loro padrone. Se in quel balcone si fosse affacciato Scola, Bertone o Topo Gigio tutti avrebbero avuto la stessa reazione. Come a dire che al gregge non importa un fico secco di chi siede al soglio, semplicemente accettano ciò che gli viene dato. E un mio pensiero particolare va a quegli uomini adulti che si sono affrettati a baciargli la mano e a inchinarsi con lo sguardo a terra come cani sottomessi al maschio alfa. A loro penso ogni sera, a come abbiano il coraggio di tornare a casa e dire ai propri figli che si sono inchinati di fronte ad uno sconosciuto, che hanno pianto ai suoi piedi giurandogli fedeltà assoluta. Che non importa chi si fosse affacciato (un criminale, uno stupratore, perfino un non cattolico) tanto si sarebbero inginocchiati lo stesso. Questi ominicchi rappresentano la vergogna del genere umano e anche il motivo per cui abbiamo avuto per millenni faraoni, imperatori, conquistatori, re, fuhrer, duci e appunto papi. Un comportamento inspiegabile quello del servo per i sociologi e gli storici (quante volte leggendo i libri di storia ci siamo chiesti come ha fatto un dittatore a prendere il controllo della società) ma così evidente ogni volta che viene eletto un papa: ci sono uomini che non hanno dignità, che vivono nella paura e nell’ignoranza e che sarebbero felici di rotolarsi nel letame se il pastore glielo chiedesse.

16 commenti

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16 risposte a “E cucina pure da solo

  1. Soldi suoi? Se in Argentina funziona come in Italia con la truffa dell’8 per mille i soldi non sono per niente suoi.

  2. Mamma mia, quanto sono d’accordo con te!

  3. Pingback: alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 04.04.13 | alcuni aneddoti dal mio futuro

  4. Emanuele

    C’è chi pende dalle labbra di un papa e chi da quelle di un cantante, chi dalla regina d’inghilterra e chi dal presentatore televisivo. Poi c’è chi ritiene di non pendere dalle labbra di nessuno e si considera migliore di tutti.

  5. Fino ad ora non ho mai baciato le mani di alcuno e neppure mi sono inginocchiato di fronte ad uno sconosciuto quindi, sì, direi che mi considero migliore di quelli che lo fanno.

  6. Kirbmarc

    Bergoglio del resto con il servilismo ci va a nozze, visto che era pappa e ciccia con Pinochet. uno dei tanti “uomini della provvidenza”.

    “Poi c’è chi ritiene di non pendere dalle labbra di nessuno e si considera migliore di tutti.”

    Quel “ritiene” é molto piú arrogante del post. Che ne sai tu di cosa pensa o non pensa Fabristol?

  7. Emanuele

    Mi pare che la sua risposta al mio post lasci pochi dubbi su cosa pensa.
    Non è la prima volta che gli contesto certi atteggiamenti, credo che si ricordi di altre occasioni. In particolare quando si parla di religione, ovvero di una cosa non analizzabile secondo i tradizionali parametri scientifici.

  8. @ Emanuele

    La religione qui non c’entra niente. C’entra solo la dignità. Punto.

  9. Emanuele

    No la religione c’entra perché si contestano atteggiamenti che hanno a che fare con la religione. Se si ragiona basandosi sul proprio punto di vista, per cui la religione è superstizione è chiaro che questi atteggiamenti vengono visti come li vedi tu. Poi c’è modo e modo di scriverlo, ma questo è un altro discorso.

  10. E invece ti posso dimostrare il contrario. Si può essere religiosi senza essere superstiziosi e si può essere superstiziosi senza essere religiosi. Non conosci la mia visione del mondo, potrei essere un teista, potrei essere perfino politeista ma ciò non toglie che quello che si è visto sia pura e semplice superstizione per le masse – 3000 anni fa di fronte alle piramidi di Giza, 1500 di fronte ai templi della jungla messicana, oggi a San Pietro, identico. Altrimenti dovresti portare rispetto per tutti i riti religiosi di qualsiasi tempo o popolazione. O forse solo i riti cattolici hanno diritto a questo rispetto?

  11. “appena il nuovo papa si è affacciato al balcone e le veline sono arrivate nelle redazioni di tutto il mondo, papa Francesco è stato ribattezzato “quello buono”. Se la logica non è un’opinione significa che quello prima, Ratzinger, tanto buono non lo era.”

    Per l’appunto!

  12. Non mi sono inchinato solo perché non c’è stata l’occasione; se l’occasione ci fosse, credo che sarebbe estremamente dignitoso farlo davanti a quello che ritengo essere nientemeno che il Vicario di Cristo. Non è lo sconosciuto quello che ha la mia assoluta fedeltà, ma Colui che questo sconosciuto rappresenta, fosse pure un criminale o Topo Gigio (ma guarda caso non sembra essere né l’uno, né l’altro). E sì, è una cosa che insegno ai miei figli, che ogni sera recitano una preghiera per il Papa (senza dimenticare il buon vecchio Benedetto).

    Considero altrettanto dignitosa la posizione di chi non si inchina di fronte a quello che ritiene uno sconosciuto con un buffo vestito. Io non mi inchinerei di fronte a chiunque altro, quindi siamo in disaccordo solo in un caso su circa 7 miliardi. Noto purtroppo che molti miei concittadini sono estremamente facili all’inchino, e mi dispiacerebbe molto essere confuso con loro.

    Anche sul resto sono quasi del tutto d’accordo con te: non mi piace la superficialità con la quale i media coprono l’argomento, considero ingiusto il trattamento che molti hanno riservato a Benedetto XVI, credo che il sentimentalismo sia un rischio sempre presente e che facilmente degeneri in superstizione.

  13. Emanuele

    “ciò non toglie che quello che si è visto sia pura e semplice superstizione per le masse”
    Tu non puoi sapere se è pura e semplice superstizione per il semplice motivo che non sai se esiste un Dio o no. Se esiste un Dio cattolico quello che si è visto può essere giusto o sbagliato, nel senso che può essere giusto per quel Dio che si baci il piede al Papa eletto in sua vece, oppure sbagliato perché si tratta dell’accentuazione di un rispetto dovuto che però nei secoli ha in qualche modo degenerato. Ma in mancanza di certezze sull’esistenza di un Dio o meno, e tu come chiunque non puoi avere questa certezza per ovvi motivi, affermazioni come quella che ho citato non possono essere accettate quando inserite in interventi che vorrebbero essere basati su un malcelato senso di superiorità dovuto a maggior cultura o maggio intelligenza o maggior senso critico, scelgi quello che vuoi.

    “Altrimenti dovresti portare rispetto per tutti i riti religiosi di qualsiasi tempo o popolazione. O forse solo i riti cattolici hanno diritto a questo rispetto?”
    E chi ha mai detto il contrario?

  14. Kirbmarc

    “Non mi sono inchinato solo perché non c’è stata l’occasione; se l’occasione ci fosse, credo che sarebbe estremamente dignitoso farlo davanti a quello che ritengo essere nientemeno che il Vicario di Cristo. ”

    Perché? Anche dal tuo punto di vista Bergoglio é un uomo, non un dio. Vicario o non vicario, la prostrazione davanti a un uomo é un atto di adorazione servile, indegno di un uomo libero.

    “Non è lo sconosciuto quello che ha la mia assoluta fedeltà, ma Colui che questo sconosciuto rappresenta”

    Ma allora perché inchinarsi davanti all’uomo? Sarebbe come chiamare un rappresentante della Microsoft “Signor Gates”.

  15. Io dico: perché inchinarsi davanti a dio, ammesso pure che esista?
    La proskýnesis o prosternazione era un istituto tipico del cerimoniale bizantino, volto a significare la sottomissione di fronte al basileus. E’ d’origine tipicamente orientale, introdotta in Occidente da Alessandro Magno, nonostante la riluttanza di queste popolazioni più portate alla democrazia e alle forme repubblicane che alle autocrazie orientali.
    E’ evidente che la sua introduzione nell’usanza cristiana è dovuto al retaggio orientale di questa religione.
    Non vi pare che dopo la Rivoluzione Francese certe tradizioni siano divenute del tutto anacronistiche e offensive alla dignità dell’uomo?

  16. ““Altrimenti dovresti portare rispetto per tutti i riti religiosi di qualsiasi tempo o popolazione. O forse solo i riti cattolici hanno diritto a questo rispetto?”
    E chi ha mai detto il contrario?”

    E invece io ti dico che il relativismo che adesso sfoderi non sarebbe uscito fuori se io nel post avessi parlato di Tutankhamon, della sua incoronazione e della folla adorante sotto il suo palazzo. Anche tu penseresti il peggio del peggio degli egiziani che si prostano ai suoi piedi e che in suo onore costruiscono piramidi. Perché essere cresciuti in un contesto rende tutto normale – perfino la faraonizzazione di un uomo che considereremmo assolutamente mostruosa in altre culture. Se potessimo prendere un egiziano e trasportarlo nel 2013 considerebbe l’elezione del papa cattolico come pura superstizione infatti.

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