La fiera del fesso

Stavo scrivendo un pezzo sull’ultimo romanzo di Houellebecq con critiche annesse e sul putiferio che ha suscitato all’interno dell’intellighenzia francese quando proprio ieri abbiamo assistito ad uno degli atti più barbarici degli ultimi anni in terra europea. E allora in fase di montaggio ho deciso di lasciare la bozza del primo post e di farla seguire da un pezzo sull’attentato a Parigi.

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Esce domani in Francia l’ultimo romanzo distopico di Houellebecq, Soumission (Sottomissione). Pare che nessuno lo abbia ancora letto ma è già un caso. Islamofobo lo chiamano, come se una fobia possa essere considerata in modo dispregiativo. Non ho mai sentito nessuno deprecare gli aracnofobici, gli agorafobici per le loro paure. Ma per l’intellighenzia ex-sinistra francese per proteggere l’Islam si fa questo e altro. Perfino considerare un libro di fantascienza distopica che immagina una Europa del 2022 completamente islamica come un romanzo razzista, e appunto islamofobo. Chissà se Orwell lo possiamo considerare un socialistofobo, usando gli stessi canoni. Per carità, non toccategli Orwell, niente a che vedere con Houellebecq!

Al cuore del romanzo sta questo semplice concetto: “Se un musulmano vuole votare cosa dovrebbe fare? La verità è, si trova in una situazione impossibile. Non ha alcuna rappresentanza. Sarebbe sbagliato dire che questa religione non ha conseguenze politiche – ce le ha. Così come il cattolicesimo, anche se i cattolici sono stati più o meno marginalizzati. Per queste ragioni, mi sembra, un partito islamico ha molto senso.” L’assioma centrale di Houellebecq è che i musulmani sono conservatori ma non possono avere alcuna rappresentanza nelle democrazie europee. La sinistra li protegge ma allo stesso tempo è progressista in materie etiche come l’omosessualità, la parità dei generi, i diritti umani. Dall’altra non può votare per la destra, tradizionalista e conservatrice per i temi etici certo, ma cristiana e anti-islamica. Quindi l’unica via d’uscita pacifica per un musulmano in una democrazia è il partito islamico. E una volta che un partito islamico è al potere non fa altro che creare uno stato etico retto appunto sulla Sharia islamica. Il furore creato da questa tesi in Francia era così grande che perfino Michel Onfray è dovuto scendere in campo per difendere Houellebecq. Onfray è d’accordo con la tesi centrale del libro, ovvero che l’Europa è condannata all’islamizzazione e lo fa evocando un ciclo plurimillenario che sta arrivando al suo termine. Fu Costantino ad aprire il ciclo facendo coincidere gli interessi dell’Impero con quelli della nuova religione emergente, il cristianesimo. Il quale raggiunge un picco di potere fino al Rinascimento, il quale incomincia la parte distruttiva del ciclo, passando per la Rivoluzione francese, l’illuminismo e poi il ’68 che dà il colpo finale. L’Europa del 2014, o meglio l’ex Impero romano cristiano si ritrova scristianizzato, facile preda della nuova idra religiosa, l’Islam. Islam che non farà altro che prendere il posto del cristianesimo e rifonderà un nuovo impero in Europa sulle orme di Costantino.

La cosa interessante è che un tempo si trattava solo di Gert Wilder a parlare di islamizzazione europea, ora i più grandi guru della letteratura francese sposano la sua tesi (e Onfray è di sinistra). Ed è questo che manda in bestia la gauche francese. C’è da distinguere, non c’è dubbio, tra chi pratica la sua religione in modo pacifico e chi usando la violenza ma ci chiediamo quale possa essere l’agenda politica di un partito islamico se non quella di appunto imporre una visione islamica della società. Altrimenti non ci sarebbe nessun motivo di porre quel “islamico” dopo partito. E il voto di un partito del genere viene proprio dai moderati, la maggioranza. Sappiamo infatti bene che nelle democrazie moderne solo il voto moderato raccoglie la maggioranza. E le frange rimangono agli estremi dell’agone politico. Ma non ci vuole molto nelle democrazie moderne per chiedere una alleanza o una maggioranza al parlamento alle frange. Insomma lo scenario di Houellebecq è fattibilissimo e plausibile e non c’è niente di male a parlarne. Non parlarne, o peggio additare chi ne parla come un nazista dell’ultima ora non fa altro che alimentare tensione, dare più combustibile ai partiti di estrema destra e far sentire i musulmani come delle vittime.

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In Europa si aggira lo spettro del fesso che fa la sua apparizione ogni qual volta un attacco islamico rompe la quiete del nostro bel vivere. Questa volta è capitato a Parigi, ma domani capiterà a Berlino o a Londra. Quello che segue questi attentati è sempre il solito teatrino dei fessi:

1) c’è il fesso di destra che trova la scusa perfetta per chiedere di chiudere le frontiere, limitare il movimento di persone e beni in base a concetti generici come nazionalità, razza o religione.

2) c’è il fesso di sinistra che non riesce a criticare l’Islam perché altrimenti darebbe ragione alla destra, cioè al fesso numero 1. E allora nonostante l’evidenza che l’Islam altro non sia che un cattolicesimo tradizionalista e conservatore agli steroidi – insomma tutto quello che uno di sinistra dovrebbe odiare – lo protegge ad oltranza. Chiama tutti quelli che lo criticano islamofobi, scende in piazza contro Israele ma non muove un dito contro l’ISIS, promuove un’agenda islamista per pareggiare con il cattolicesimo e abbandona la separazione Stato-Religione.

3) c’è il fesso cristiano, spesso cattolico fondamentalista, che si strofina le manine tutto felice e dice “Hai visto? L’Islam è il male. L’unica barriera per fermarlo è cristianizzare l’Europa.” Il fesso cristiano è così fesso che si lamenta delle implicazioni negative della religione nella vita pubblica quando si tratta dell’Islam ma candidamente promuove un’agenda politica che aumenti il peso politico della sua religione nella vita pubblica.

4) c’è il fesso musulmano, quello che i media chiamano moderato, che compare in TV a difendere l’Islam parlando di religione di pace, che gli islamisti distorcono le parole del profeta, che “e i bambini palestinesi allora?” ecc. Questi fessi, sembrano più fessi della media ma in realtà sono solo dei poveri ignoranti. Non hanno mai letto il Corano, poveretti, e non sarebbero in grado di recitarvi un versetto a memoria. Sotto sotto ci godono di tutto quello che sta succedendo perché li rende più “potenti”, più perseguitati, più settari, più incompresi. Si chiudono a riccio, si ghettizzano mentalmente e gli atti estremistici anche se non supportati moralmente non fanno altro che alimentare la loro misera vita.

5) c’è il fesso generico, che non ha ssolutamente idea di quello che sta succedendo intorno a lui e che trova l’unica risorsa per andare avanti nel bagaglio di istinti animaleschi che trova nel proprio genoma: rispolvera concetti come nemico, identità, dicotomia. Se l’Islam è il male l’unica via d’uscita è il cristianesimo del quale non capisce una mazza ma è perfetto per il suo risveglio dell’identità. La religione opposta all’Islam diventa motivo di orgoglio identitario. Non sa una mazza del cristianesimo, pensa che l’immacolata concezione si riferisca alla verginità della Madonna, non sa cosa sia la transustanziazione, festeggia l’epifania con la befana. Il fesso generico lo trovi dappertutto ma si riconosce dai commenti da bar contro gli arabi che confonde con i musulmani, che tromba prima del matrimonio e per il fatto che va in chiesa solo a Natale, ai funerali e ai battesimi. Suvvia non si può essere italiani, ops, cristiani senza battesimo. Vuoi che tuo figlio diventi musulmano? O peggio finocchio?

6) c’è poi il fesso ateo che è così preso dal suo odio per il cristianesimo che non si accorge dell’elefante nella cristalleria, l’Islam. Nonostante il cristianesimo sia morto e sepolto in Europa, l’ateo militante vuole infierire sul suo cadavere e ogni volta che l’Islam gli porta su un piatto d’argento un motivo in più per criticarlo proprio non gli riesce. Se ne esce fuori con scuse tipo: “eh ma il cristianesimo ha fatto di peggio”, le crociate, l’inquisizione, il papato ecc. Si parla di Islam nel 2015 ma la sua mente è ferma alla Breccia di Porta Pia. Gli spieghi che criticare l’Islam non significa appoggiare il cristianesimo ma da quell’orecchio non ci sente. Che in dieci minuti 2 islamisti hanno ucciso più persone che 50 anni di fondamentalismo prolife americano ma nulla. Criticare l’Islam significa dare manforte al fesso numero 3.

E alla fine tra tutti questi fessi tutti veniamo fatti fessi da qualche migliaio di jihadisti della domenica. Auguri.

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31 risposte a “La fiera del fesso

  1. Ti sei dimenticato di Oriana Fallaci, che fessa non era e aveva capito tutto passando molto tempo a contatto con l’Islam e oggi ha fatto fessi tutti quanti quelli che l’hanno sputtanata.

    Tu compreso, caro Fabristol!

  2. Non so se possa essere pertinente, ma in “Galassia che vai” (1962), uno dei pianeti descritti da Russell era stato colonizzato da musulmani e buddisti ed era descritto come perennemente in guerra (se non ricordo male gli esploratori terrestri non atterrarono nemmeno).

  3. “L’Europa del 2014, o meglio l’ex Impero romano cristiano si ritrova scristianizzato, facile preda della nuova idra religiosa, l’Islam.”

    Vero, è scristianizzato, ma il cristianesimo non ha lasciato un buco, è stato sostituito da altre religioni più adatte alla modernità. Mi riferisco a socialismo, umanesimo, liberalismo, etc.. I seguaci di queste religioni credono nei diritti umani, nel valore dell’individuo, nel pensiero scientifico(*), nella libertà di espressione, nello Stato, etc. Quindi l’Europa non è una preda così facile. Anzi, l’aggressività dell’Islam la vedrei come conseguenza del timore di fare la stessa fine del cristianesimo (come secondo me infatti accadrà). Cinema, serie televisive, campagne pubblicitarie, mondo accademico, punti nevralgici del web sostengono tutti queste nuove religioni e ne diffondono i modelli. Invece le armi dell’Islam in questa guerra di religione sono solo la violenza e la crescita demografica delle popolazioni arabe. La violenza funziona solo se è dominante, e non mi sembra questo il caso, la crescita demografica bisogna vedere se produrrà effettivamente nuovi islamici o se invece le nuove generazioni si convertiranno alle religioni degli europei (voglio proprio vedere come riusciranno a convincere milioni di donne a cui viene spiattellato in faccia da ogni parte che “loro valgono”, che invece sono proprietà dei rispettivi padri, mariti, fratelli).

    (*) il pensiero scientifico non è una credenza come le altre, ma lo diventa nella concezione popolare, dato che solo una esigua minoranza è competente in ambito scientifico.

  4. Marco

    Dimentichi i fessi che pubblicano ovunque la foto con la scritta “Je suis Charlie” su sfondo nero senza nemmeno sapere che cos’è Charlie Hebdo (molti pensano che Charlie fosse una delle vittime…).

    Mi chiedo se esistono immagini satiriche blasfeme su Gesù così pesanti come quelle di Wolinski su Maometto. A me non risulta.
    Ovviamente condanno qualsiasi tipo di violenza, però credo che l’editore di Charlie Hebdo abbia una certa dose di responsabilità, soprattutto in un Paese come la Francia in cui la presenza di musulmani è massiccia.

  5. Cara Procellaria,

    ” bisogna vedere se la crescita demografica produrrà effettivamente nuovi islamici o se invece le nuove generazioni si convertiranno alle religioni degli europei…”

    In Francia sei milioni di musulmani (nati in Francia) erano ferocemente contrari alla proibizione del velo in pubblico e la Religione degli Europei Socialisti era d’accordo con loro.
    Anche la Religione Anglicana, che in Inghilterra accomuna socialisti e conservatori, tiene molto a questo fondamentale principio di Liberta’: cioe’ che ognuno e’ libero di vestiri come vuole. E non ci pensa proprio ad introdurre la proibizione del velo nella srimolante e “multiculturale” societa’ britannica.
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    “voglio proprio vedere come riusciranno a convincere milioni di donne a cui viene spiattellato in faccia da ogni parte che “loro valgono”, che invece sono proprietà dei rispettivi padri, mariti, fratelli…”

    Padri, mariti e fratelli, cara Procellaria, le donne musulmane le convincono facilmente: con le botte. Non leggi i giornali?
    La Religione Europea della Correttezza Politica e del Multiculturalismo e’ molto paziente e tollerante quando si tratta di “culture diverse”.

    Ogni anno decine di migliaia di bambine euro-musulmane vengono mutilate geneticamente, ma le le Religioni Europee Multi-Culturaliste che vedono lontano “capiscono” che certe antiche tradizioni tribali trapiantate in Europa sono difficili da adattare alla modernita’.
    Ci vuole pazienza e bisogna fare una delicata e rispettosa opera di educazione. Lo dicono le Religioni Europee Progressiste: in fondo – dicono – anche noi Europei, una volta, credevano che la Madonna fosse Vergine. E anche noi, una volta, siamo stati migranti e ci siamo portati dietro le nostre tradizioni. Nel Nuovo Mondo e in quello Vecchio dove non erano arrivati l’Illuminismo e la Rivoluzione Industriale. E abbiamo fatto macelli.

    Purtroppo oggi in Europa ci sono i “Fascisti” che rendono difficile il “dialogo” tra culture diverse, ma le Religioni Europee Socialiste, Progressiste e Multi-Culturaliste sanno che col tempo e facendo leva sulle “forte radici democratiche europee” avranno ragione dei Salvini, dei Farage e dei Le Pen che finiranno tutti nella spazzatura della Storia perche’ sono intolleranti e predicano l’odio invece di ammirare ed apprezzare la “diversita’” delle culture…..

    Questi episodi marginali di terrorismo islamico sono mode passeggere; il “grosso” dei Musulmani Europei che vivono con noi (30 milioni) e l’altro miliardo che vive nel Resto del Mondo, oggi sono sconvolti dai tragici fatti di Parigi e tutti, indistintamente, dal Marocco all’indonesia, dall’Iran alla Nigeria hanno sottolineato che per loro la liberta’ di espressione e’ sacra, la satira pure e costituisce un principio fondamentale delle “Leggi degli Europei” che tutti i Musulmani Europei hanno adottato con entusiasmo appena venuti a contatto con la nostra Civilta’. A parte qualche troglodita analfabeta che ha letto solo il Coran de la Merde.

    Non solo: basta fare un viaggetto nel Medio, nel Vicino e nel Lontano Oriente per vedere come, grazie all’influenza delle “Leggi degli Europei”, esportate ed amplificate dai Social Media Europei, si e’ gia’ aperta un’ampia breccia nel muro delle loro antiche tradizioni medievali.

  6. Errata Corrige:

    “Vengono mutilate genitalmente”

  7. Victor Bergman

    A me sembra invece che la figura di Oriana Fallaci (pace all’anima sua) sia compatibile con la tipologia di fesso nr. 5 (fesso generico).

    L’Islam è uno strumento di potere obsoleto, che funziona solo se alimentato dall’analfabetismo e dai fessi (da 1 a 6).

  8. VICTOR BERGMAN

    La Fallaci sarebbe compatibile con il fesso generico?

    Cioe’ la Fallaci sarebbe una stronza…
    “…che non ha assolutamente idea di quello che sta succedendo intorno a lei e che trova l’unica risorsa per andare avanti nel bagaglio di istinti animaleschi che trova nel proprio genoma: rispolvera concetti come nemico, identità, dicotomia.
    Se l’Islam è il male l’unica via d’uscita è il cristianesimo del quale [la Fallaci] non capisce una mazza ma è perfetto per il suo risveglio dell’identità.
    La religione opposta all’Islam diventa motivo di orgoglio identitario.
    [la Fallaci] non sa una mazza del cristianesimo, pensa che l’immacolata concezione si riferisca alla verginità della Madonna, non sa cosa sia la transustanziazione, festeggia l’epifania con la befana.
    [la Fallaci] e’ la fessa generica: la trovi dappertutto ma si riconosce dai commenti da bar contro gli arabi che confonde con i musulmani, che tromba prima del matrimonio e per il fatto che va in chiesa solo a Natale, ai funerali e ai battesimi. Suvvia non si può essere italiani, ops, cristiani senza battesimo. Vuoi che tuo figlio diventi musulmano? O peggio finocchio?..”

    Caro BERGMAN, (uomo della montagna)
    queste stronzate sulla Fallaci non le aveva mai scritte nessuno: sei il primo imbecille che ne ne parla cosi. Forse hai letto male il punto 5.

    Se dopo averlo ri-letto confermerai la compatibilita’ del punto 5 con la Fallaci mi darai la certezza assoluta che hai parlato con il culo scoreggiandoci in bocca tutta la tua abissale ignoranza. Comme d’habitude!

    Che tanfo!

  9. @ Marco
    Mi chiedo se esistono immagini satiriche blasfeme su Gesù così pesanti come quelle di Wolinski su Maometto. A me non risulta.”

    Si vede che non hai cercato.

    Una certa dose di responsabilità“? Credi male.

  10. Il problema non sono i musulmani, sono gli europei che non credono nei principi della propria cultura. Gli europei “però credo che l’editore di Charlie Hebdo abbia una certa dose di responsabilità” che non la conoscono, una sinistra assurdamente autolesionista e una pavidità dilagante. I principi con i quali ci facciamo belli vanno difesi e qualche piatto potrebbe rompersi.

  11. @dmitri
    secondo me è una cosa buona non credere troppo in qualcosa, tanto più nei “principi della propria cultura”, che di norma sono credenze temporanee, invenzioni che hanno preso piede e sono diventate realtà intersoggettive a causa di contingenze storiche, per cui non credo valga la pena uccidere o essere uccisi.

  12. @ procellaria
    Quella contingenza ti ha permesso di pubblicare la tua idea tramite un computer.

  13. Marco

    @paolo de gregorio
    Grazie Paolo.
    Devo dire che personalmente l’immagine che mi hai mostrato mi disturba molto. Come ho detto, sono contrario a qualsiasi tipo di violenza, però continuo a credere che la satira si debba porre dei limiti. Ad esempio un gentleman agreement di non fare satira sulle religioni credo che porterebbe una buona dose di buon senso ed eviterebbe di incattivire gli animi.

    @dmitri
    Scusa, ma quale cultura? L’unica cosa che accomuna il mondo occidentale è il consumismo, di cultura non ne vedo poi tanta…
    E in ogni caso per me Charlie Hebdo non è certo cultura.

  14. Invece la satira ha proprio senso se va a toccare i temi più sensibili, cioè il potere, la religione, il sesso, le credenze più radicate, altrimenti non è neppure satira, ma solo innocua comicità. La satira ti viene a dire “ma non sarà che questa cosa che tanta gente dà per scontata è una stronzata? questa cosa che non si può dire, forse vale la pena dirla ed è pure divertente?”.
    Inoltre prendere per il culo le religioni viene particolarmente bene, vedi i vari Carlin, Stanhope, Hicks, etc.
    Quello che vai sostendo è del tutto simile a “sì, è sbagliato che l’abbiano stuprata, ma un po’ di colpa è sua perché si vestiva da zoccola”, che è un’emerita stronzata.

  15. “Ovviamente condanno qualsiasi tipo di violenza, però credo che l’editore di Charlie Hebdo abbia una certa dose di responsabilità, soprattutto in un Paese come la Francia in cui la presenza di musulmani è massiccia.”

    Questo ragionamento è una fesseria, perdonami il francese. Quando una bella donna in abiti da sera veine stuprata, chi scrive “però credo che lei abbia una certa dose di responsabilità, soprattuto in un paese dove le belle donne scarseggiano” è, a mio parere, un fesso.

    Il tuo ragionamento mi sembra analogo.

    Esiste un principio che si chiama “libertà di stampa e di opinione” che non protegge solo le opinioni carine e coccolose, ma anche quelle “estreme”. Ma dall’Italia dove un Berlusconi qualunque si può permettere di non volere essere oggetto di satira e di piagnucolare sul “rispetto” mi aspetto di tutto

    “come ho detto, sono contrario a qualsiasi tipo di violenza, però continuo a credere che la satira si debba porre dei limiti. Ad esempio un gentleman agreement di non fare satira sulle religioni credo che porterebbe una buona dose di buon senso ed eviterebbe di incattivire gli animi.”

    Quindi ci dovremmo censurare per il “quieto vivere”? E chi decide i limiti del “gentlemen agreement”? Gli integralitsti Islamici ritengono che qualsiasi immagine di Maometto sia blasfema. La Divina Commedia mette Maometto all’Inferno, censuriamo pure quella?

    Questa è un’altra enorme fesseria. La censura davanti alla violenza, i limiti alla satira, sono l’anticamera dello Stato Etico del Politically Correct. No grazie.

    “Scusa, ma quale cultura? L’unica cosa che accomuna il mondo occidentale è il consumismo, di cultura non ne vedo poi tanta…”

    Caro Marco, se non vedi cultura nel mondo occidentale il problema forse è tuo, non del mondo occidentale.

    Il “consumismo” ha creato il computer su cui scrivi, la casa in cui vivi, la rete internet su cui puoi postare, etc. Che brutta cosa il consumismo. Meglio un bel piano quinquennale, magari. O il “Movimento Zero”.

    Nessuno sembra capire che il vero “elefante nella stanza” è sempre lo stesso: il Leviatano che “protegge” il “multiculturalismo” con piogge di denaro preso a forza con delle tasse per darlo ai “protetti” di turno. Che per anni sono state, fra gli altri, le associazioni islamiche.

    Il problema vero sono le piogge di denaro a chi non riesce a mantenersi ma viene coccolato a colpi di welfare. Il problema sono le “leggi antidiscriminazione” che impediscono ai datori di lavoro di scegliere chi ritengono non sia una testa calda o di licenziarlo se scoprono che era, in effetti, un fesso.

    Gli Islamici stanno semplicemente approfittandosi di un sistema marcio, che crea delle nuove “categorie protette” ogni giorno e limita le libertà di espressione di stampa per poi estorcere denaro ai produttori e donarlo a chi non produce nulla.

  16. @paolo de gregorio
    le contingenze hanno influenzato in modo molto più pesante la mia vita che non solo permettermi di pubblicare stronzate sul web, e quindi? posso guardare ai prodotti della cultura in cui vivo in modo critico o devo prendere tutto o niente?

  17. “Già veggia, per mezzul perdere o lulla,
    com’io vidi un, così non si pertugia,
    rotto dal mento infin dove si trulla.

    Tra le gambe pendevan le minugia;
    la corata pareva e ’l tristo sacco
    che merda fa di quel che si trangugia.

    Mentre che tutto in lui veder m’attacco,
    guardommi e con le man s’aperse il petto,
    dicendo: “Or vedi com’io mi dilacco!

    vedi come storpiato è Mäometto!”

  18. “le contingenze hanno influenzato in modo molto più pesante la mia vita che non solo permettermi di pubblicare stronzate sul web, e quindi? posso guardare ai prodotti della cultura in cui vivo in modo critico o devo prendere tutto o niente?”

    Un conto sono i prodotto della cultura e un altro conto sono alcuni diritti acquisiti per cui, a mio avviso, vale la pena di combattere, come la libertà di espressione, di stampa e di opinione.

    Non concordo sul fatto che questi principi vengano chiamati “religiosi” perchè non sono legati a una credenza in entità sovrannaturali ,che è la definizione di religione (e non mettiamoci a ridefinire “religione” come “principio etico che regge una società”, per favore).

  19. @ Marco

    E con la stessa dose di buon senso, potremmo per esempio bandire la satira sui calciatori o presidenti di squadre, perché qualche ultras violento potrebbe offendersi e vendicarsi. Qualcuno potrebbe avere fiducia smodata sconfinante nel culto nel proprio partito politico ed offendersi a morte se il suo leader venisse sbeffeggiato, e potrebbe minacciare ritorsioni. A me potrebbe dare fastidio che mi si accosti a vizi ritenuti tipicamente italici: cosa dici, minaccio qualche strage se proprio non ne potessi più? Il problema è che il limite alle offese non può che essere stabilito da chi si senta offeso e se noi accettiamo questo limite allora di volta in volta non possiamo nemmeno più stabilirlo noi: ma perché dovremmo concedere omissioni solo a chi è più esplicitamente permaloso o più violento? Secondo quale principio moderno di uguaglianza la società dovrebbe autocensurarsi riguardo a cose che offendono altri ma dare libero sfogo a ciò che offende me, solamente perché io sono più tollerante di altri riguardo a cose che mi offendono profondamente? Nella nostra società i limiti alla libertà di espressione, così come le sanzioni quando questi limiti vengono travalicati, vengono messi in pratica da quel sistema che noi chiamiamo “diritto”. Acettare che qualcuno disegni quelle vignette, anche se le triovassimo odiose, è una prescizione che nasce quindi dallo stesso principio che permette a te di esprimere altre idee o di optare liberamente per ben determinate scelte di vita.
    In ogni caso il mio riferimento serviva semplicemente a falsificare la premessa che ti era stata necessaria per giungere alla conclusione che “Charlie Hebdo abbia una certa dose di responsabilità, soprattutto in un Paese come la Francia in cui la presenza di musulmani è massiccia”.

    @ procellaria
    Io mi riferivo in modo specifico alla presunta inutilità che hai sostenuto di morire per un sistema in quanto meramente contingente. Beh, un sistema politico filosofico in cui si sostenga che la Terra è piatta è contingente come lo è uno in cui si sostenga che sia sferica, ma non per questo i due sistemi possono essere considerati equivalenti. Nel caso di Hebdo, non credo affatto che gli autori guardassero ai prodotti della cultura in cui vivevano in modo acritico né che prendessero tutto o niente: sono morti per mettersi al servizio di un ben più specifico sistema contingente in cui sia permesso esprimere pensieri in molteplici e libere forme. Sappiamo dalla Storia che questa opportunità è contingente ed è a sua volta stata ottenuta con altre morti ma non è indistinguibile dalle altre, a meno come ho scritto di essere disposti a rinunciare ai suoi prodotti.

  20. > secondo me è una cosa buona non credere troppo in qualcosa

    Gli anacronismi culturali e morali sono uno dei cinque principali fattori di collasso di una cultura, secondo Jared Diamond (gli altri quattro sono in “ottima forma” per quasi tutti i paesi europei).
    Gli sdilinquimenti panmixisti e le credenze più strampalate (ad esempio la sovversione consistente nel credere la multiculturaliltà come opportunità quando l’essere culturali è incompatibile con l’invasione sterminata di zotici ‘gnoranti e rozzi, senz’arte ne parte che non hanno nulla di culturale che non sia una conoscenza peraltro sommaria di un solo libro e negando la storia dei conflitti cruenti tra multiculture appena le condizioni ambientali portano ad una diminuzione delle risorse per i rispettivi gruppi etnici) sono appunto anacronismi e dei più infausti.
    Credere che essere invasi da coloro che attueranno il paradosso Maori e altre fanfaluche buoniste inette sono proprio anacronismi culturali e morali di un organismo che non si adatta alle mutate condizioni ambientali e al propagarsi e all’aggravarsi del problema e ad una reazione ad esso (che sostanzialmente è una delle definizione di intelligenza come capacità di osservare, studiare una soluzione e risolvere un problema).

    Da questo punto l’invasione islamica potrà avere l’effetto di destare le menti dal sonno della ragione oppure di eliminare una cultura inetta.
    Anche essa, come tutto, ha effetti positivi.

  21. Marco

    @procellaria e Kirbmarc
    Non vedo proprio l’analogia con le donne.

    @Kirbmarc
    Io non ho mai parlato di censura. Ma parlo di senso di reponsabilità, che ovviamente richiede una buona dose di intelligenza, merce che scarseggia.
    In questo momento storico credo che l’ultima cosa che vogliamo tutti è di esacerbare ulteriormente il conflitto tra mondo occidentale e mondo musulmano. Dovremmo andare invece in direzione contraria, cercando di trovare quello che ci accomuna. Sappiamo tutti i danni e gli orrori che sono stati compiuti in nome delle religioni. Quindi se io fossi un vignettista, farei satira su mille temi ma non sulla religione.
    Non capisco neppure l’attinenza con il welfare. La Gran Bretagna è uno dei paesi in cui storicamente il welfare è maggiormente diffuso e mi sembra che ci siano molte meno tensioni entico-religiose rispetto alla Francia, ad esempio.

    Continuo ad essere convinto che l’editore di Charlie Hebdo sia in parte responsabile. Avrebbe potuto continuare a pubblicare satira su tanti altri temi senza scatenare l’odio religioso. Valgono di più delle vignette che offendono le religioni o la vita di chi è morto a causa di esse?

  22. Marco

    @UnUomo.InCammino
    Dalle parole che usi forse l’estremista sei tu.
    Ad es. “invasione sterminata di zotici ‘gnoranti e rozzi, senz’arte ne parte che non hanno nulla di culturale che non sia una conoscenza peraltro sommaria di un solo libro”.
    Che ci piaccia o meno, le migrazioni sono una realtà. Credo che il tuo tipo di atteggiamento non giovi nell’incontro con chi è diverso da te. Io non mi sento affatto “invaso”.

  23. @Kirbmarc
    come definizione di religione mi piace quella che dà Harari nel suo libro “Da animali a dei”, ossia: “un sistema di norme e valori umani che si fonda sulla fede in un ordine sovrumano”. L’ordine sovrumano non deve essere per forza trascendente, ma può anche essere conseguenza delle leggi naturali o quelle che si credono tali. Tu ti limiti a considerare religioni quelle teiste, ma ci sono anche religioni senza dio, se consideriamo valida quella definizione. Il buddismo è considerato comunemente una religione, eppure gli dei nel buddismo hanno scarsa importanza. Comunismo e nazismo sono due classici esempi di religioni senza dio, ma lo sono anche liberalismo e statalismo. I diritti umani sono delle invenzioni dell’immaginazione umana al pari degli dei dell’antica Grecia. Con questo non sto dando un giudizio di merito sull’invenzione, non sto dicendo che la mitologia nazista sia equivalente a quella liberale.

    @paolo de gregorio
    non è quello che sostenevo e non mi stavo riferendo a Hebdo quando parlavo di uccidere o essere uccisi. Stavo rispondendo a dimitri che pareva insoddisfatto della poca credenza degli europei, limitandomi a sottolineare il valore dello scetticismo nell’approccio alla propria e a qualsiasi altra cultura, in cui si è immersi o si viene a contatto per accidente storico. Non ho detto che tutte le credenze siano equivalenti, né ho fatto menzione dei miei gusti. Riguardo all’uccidere o all’essere uccisi, parlavo per me, dicevo che io non intendo uccidere nessuno né desidero essere ucciso per difendere un qualche principio e aggiungo che meno persone ci sono in giro pronte a uccidere per una qualche idea più sono contento (questo non significa che non potrei uccidere per altri motivi, per difendere la mia vita per esempio). La contingenza la portavo come motivo di cautela, non come ragione per considerare tutte le credenze equivalenti.

  24. Certo che le migrazioni sono una realtà.
    Anzi, sono indicate a mo’ di mezza realtà.
    Perché la seconda metà della realtà – e qui l’approccio religioso delle mezze verità è evidente – è che in tutta la storia le migrazioni (il di massa è pleonastico) sono state cruente, sono atti violenti. Non ho mai inteso né mai scritto una sola parole per negare il problema.

    La diversità è questione in cui c’è rispetto tra pari, ci sono i luoghi, le regole di quei luoghi, i numeri (nessun amico che ti vuole bene e ti rispetta arriverebbe a casa tua per installarcisi definitivamente in sette cambiandone mobilia, chiavi di casa, rimuovendo immagini che urtano la loro superiore, non negoziabile, sacra sensibilità a cui tu, povero fesso, devi adattarti).
    In altre parole esistono anche i luoghi, le convenzioni e gli usi che ne formano la cultura e il rispetto, per gli ospiti, di esse.
    Non c’è alcun obbligo per me di essere ospite nella tua casa né alcun diritto di modificarla.

  25. #UnUomo.InCammino
    Invocare il paradosso maori, che mi parrebbe più corretto chiamare il paradosso moriori, a mio parere da un lato non tiene in debito conto la realtà in cui viviamo, dall’altro ribalta alcuni fattori. La realtà in cui viviamo non è quella di popolazioni (dette “occidentali”) che vivono pacificamente in armonia disarmate: esse sono armate fino ai denti, anche come prodotto di quella tecnologia figlia del libero scambio di idee che manca alle popolazioni più “arretrate”. Tanto che anche in questa fase storica osserviamo decine e decine di migliaia di morti in guerre fratricide in quei luoghi mentre quei popoli sono talmente poco militarmente preparati da permetterci di indignarci per dodici morti (per quanto simbolicamente sensibili): questo a dimostrazione secondo me dei veri rapporti di forza. Io biasimo spesso la religione organizzata per quel suo perenne voler fare la vittima ogni volta, non si sa bene di cosa visto che le è sempre concessa ogni libertà nonostante spesso essa tenti in molti modi di toglierla ad altri; ma da qui a farci -noi occidentali- vittime ce ne passa, e questo vittimismo ingiustificato mi irrita come il precedente. Sì, perché noi non siamo certo minacciati da popolazioni in fuga verso prospettive migliori più di quanto non siamo noi stessi a sfruttare l’intero globo, ed anche i loro spazi geografici, con ogni mezzo possibile. Il nostro vivere comodo ed armonioso non è figlio e prodotto di un completo isolamento fisico dalle altre popolazioni, piuttosto l’esatto contrario: è generato dal nostro massiccio uso di materie prime e manodopera a basso costo che genera ricchezza più qui che non lì. Sono quindi in molti ad invocare un occhio di riguardo verso chi migra esattamente perché noi saremmo i maori di turno e loro sarebbero i moriori, non il contrario, identificazione che a me pare in effetti più plausibile (ciò al netto dello stadio di avanzamento culturale e tecnologico rispettivo, ovviamente).

  26. Quando parlo di principi includo il diritto di non credere, la laicità dello stato e tutti quegli inutili dogmi della cultura occidentale.
    Questi sono i frutti migliori della mia cultura, non credo, nemmeno a religioni materialiste.

  27. Aggiungo avendo letto i commenti successivamente.
    @procellaria: uno dei problemi è anche limitarsi nelle parole in nome del politicamente corretto e di una equidistanza che è, spesso, non prendere posizione, anche in un post che parla di censura. Così è naturale che a chi usa certe espressioni venga attribuito un retroterra culturale ormai cristallizzato nella cultura italiana dominante. In virtù di ciò “mia cultura è” espressione retriva e intollerante, il tricolore è roba da fascisti e tanto altro.
    Qualcuno ha dovuto uccidere affinché, noi, si possa vivere in questa democrazia, concordo, piena di difetti, ci andrei piano, quindi, con i giudizi morali ché molti che non hanno ucciso sono stati a guardare.

  28. > ma da qui a farci -noi occidentali- vittime ce ne passa
    Allora, qui diventa molto difficile fare un bilancio etico morale come analisi del conflitto (il fatto che esso esca dalla latenza è un fatto positivo) in corso.
    Quale sarebbe il metro di giudizio? Perché, alla fine, per un giudizio è necessario adottare un metro, una serie di parametri con i quali eseguire la valutazione.
    E’ del tutto vero che esiste un colossale problema di… sostenibilità ancora prima di altri. Altri problemi come l’inquinamento da cosiddetti valori occidentali (il consumismo è un valore? il crescitismo? il rincoglionimento di massa dovuto al transfer feticista tecnoteista lo è? la perdita delle dimensione verticale? della selezione naturale? il dispotismo feroce e acritico del democratismo? l’affarismo? la globalizzazione? citrullagini e falsità spacciate per politicamente corretto? etc.) bombardato da cruise, F16 e droni, dichiarazioni occidentali dei diritti senza doveri dell’uomo, ipermercati e marketing sulle altre culture.
    Considerato, ad esempio, che l’islam ha compiuto non minori nefandezze come la colonizzazione africana distruttiva di quelle culture, l’ecocidio antropico dei paesi d’origine, la sua caratterizzazione globalista, etc.
    In altre parole noi potremmo pure avere la rogna, ma essi hanno la lebbra ed altro.

  29. Woooo, un bel po’ di commenti! Scusate ma non riesco a rispondere a tutti (anche se li ho letti tutti). Alcune cose:

    1) procellaria hai ragione quando dici che altre idee hanno sostituito e/o affiancato il cristianesimo ma proprio adesso nel 2015 anche queste ideologie stanno morendo. Mi riferisco al socialismo e al comunismo. Infatti gli ex-comunisti si stanno tutti convertendo in massa al cattolicesimo e/o all’islam. Ormai sono tutti cattolici e molti sull’onda della battaglia propalestina stanno diventando musulmani o peggio dhimmi.
    2) concordo sull’analogia con la donna e stupro. Non esiste limite alla satira dal punto di vista legale. Puoi criticarlo, puoi reputarla di cattivo gusto ma non ci possono essere limiti imposti per legge.
    3) sulla questione di quali siano i principi dell’occidente ci vorrei scrivere un post… alternativo. Stay tuned! 😉
    4) il consumismo non è un valore ma un trend imposto dal crony capitalism delle demcorazie moderne.
    5) il cristianesimo avrà pure distrutto culture, ucciso persone a milioni e portato sofferenza a uffa ma l’Islam ha fatto in eguale misura solo che oggi non si può dire perché politicamente scorretto. L’Islam ha distrutto l’impero bizantino e la sua millenaria cultura, l’impero persiano, gli imperi indiani, i regni africani e indonesiani. Ha cancellato dalla storia cultura persiana, berbera, cristiana nordafricana e copta. Ha commerciato in esseri umani per 1200 anni tra l’africa e il medioriente. Ha mutilato miliardi di persone, dalla circoncisione all’infibulazione. Ha decapitato più persone nella sua storia di qualsiasi altra cultura. ecc.

  30. @Fabristol: concordo che comunismo e socialismo siano in forte diminuzione, ma ci sono tante altre ideologie. Se c’è una tendenza che si può riscontrare nel mondo occidentale è che le credenze cambiano molto più rapidamente che in ogni tempo passato e che in ogni altro luogo (ammesso che l’occidente sia un luogo). C’è una ricerca costante di qualcosa di nuovo, sia esso un prodotto culturale, tecnologico o politico. Questa è consequenza del modello economico e di quello culturale che maggiormente caratterizzano l’occidente, mi riferisco a capitalismo e cultura scientifica. Entrambi procedono secondo andamento esponenziale, dunque alimentano un processo di cambiamento permanente. Intendo esponenziale in senso stretto, perché entrambi possono essere descritti almeno in termini approssimativi da leggi cinetiche del primo ordine, cioè, nel modello capitalista le ricchezze vengono continuamente reinvestite per produrre nuove ricchezze (sì, lo so, tu con capitalismo intendi un’altra cosa), quindi (dC/dt) = k*C, da cui C = C_0*exp[k*t] e per la scienza vale lo stesso (http://goo.gl/LBWpsi). In un contesto simile non vedo molto spazio per le religioni rivelate, che invece sono sistemi statici per loro stessa natura. Sarà che io vivo sulla Luna, ma non ho notato tutte queste conversioni a Islam e cristianesimo, hai dei dati statistici sull’andamento del numero dei fedeli in Europa al netto delle immigrazioni? Secondo dati che ho letto velocemente qui, http://www.brin.ac.uk/figures/#ChangingBelief, in UK, i credenti nell’origine divina della Bibbia sono passati dal 62% del 1984 al 38% del 2008, mentre l’andamento di “Gesù figlio di Dio” è passato da 85% nel 1967 a 40% nel 2008. I fantasmi invece sembrano in grande crescita, da 10% nel 1950 a 39% nel 2008.

  31. @ Concordo anche su questo. Sul numero di religiosi in aumento intendevo “ex comunisti” che si convertono al cattolicesimo e in maniera minore all’islam. C’è la fila per inginocchiarsi di fronte al papa.

    @ Lector

    Ah ah, Oppure che grazie all’inquisizione ora la scienza comprende meglio il sistema nocicettivo e quindi possiamo combattere con nuovi medicinali il dolore. Senza tortura non esisterebbe l’anestesia!

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