Sono molto incuriosito dalle origini dei luoghi e dell’origine dei loro nomi. In ogni posto in cui vado cerco di capire quanti e quali strati siano “dietro” o sarebbe meglio dire “sotto” il luogo odierno. Spesso il nome di un paese o città dice molto se non più della sua archeologia. Detto questo l’Inghilterra è il posto peggiore dove sia mai stato per fare questo tipo di ricerche per varietà ma soprattutto per unicità urbanistica. L’urbanizzazione come la definiamo oggi incomincia coi romani e di questo ne abbiamo ampia dimostrazione dalla toponomastica: tutte le città che finiscono con chester non sono altro che antichi forti militari romani (Manchester, Gloucester, Chichester, Leicester, Winchester, Chester, Doncaster, Lancaster, Rochester e così via. Il castrum latino era il primo insediamento dei conquistatori romani ed è così tuttora. I romani non conquistarono città celtiche, dovettero fare tutto da zero, inclusa Londinium. Le prime città nel suolo britannico quindi nascono come castri, ovvero accampamenti militari dalla tipica forma a croce. Ovvero due strade che si intersecano a formare una croce. Ed è così tuttora. Il centro della città non esiste ma semplicemente è la parte più antica di questo incrocio di strade. A parte qualche civiltà extraeuropea mi pare che il Regno Unito sia l’unico posto in cui non esista la piazza centrale dove tempio e palazzo si contendono il potere. Anzi, a ben vedere (a parte Londra che è una scimmiottatura delle capitali europee e che le ha introdotte nel 18esimo e 19esimo secolo) le piazze non esistono del tutto. Dalle culture mesopotamiche in cui c’era il centro cittadino con i templi e il palazzo reale all’agorà delle città stato greche fino al forum della città romana, dalla platz tedesca con palazzo del borgomastro, cattedrale e mercato alle olandesi/fiamminghe Grote Markt; tutte le civiltà più vicine a noi hanno un centro focale della vita pubblica. Nel Regno Unito non è così. Tutto è decentralizzato e non esiste un luogo pubblico d’incontro. Tuttora il city council è spesso un edificio anonimo in una parte a caso della città. Le chiese sono disposte a caso e la poca vita pubblica si svolge nella High Street. Ovvero la via principale dove ci sono tutti i negozi. Fuori da questa sono miglia e miglia di “terraced houses” a due piani, tutte uguali ovviamente. Non è un caso che a parte le città fondate dai romani intorno alle loro caserme gli altri villaggi e paesi siano semplicemente degli insediamenti nati sul ciglio della strada, anch’essa costruita dai romani. E l’origine di questi insediamenti non-romani è tradita dalla toponomastica: tantissimi villaggi e paesi finiscono in -field, che vuol dire campo. Nel senso di un “campo” in contrasto con quello che vi è intorno, ovvero foresta. In pratica gli insediamenti britannici altro non sono che tagli nella foresta. E infatti gli unici spazi liberi da case nelle zone urbane altro non sono che pezzi di campo lasciati crescere selvaggiamente, ovvero parchi con boschi. I britannici non creano parchi piantando alberi e giardini, semplicemente lasciano che la natura prenda il sopravvento dopo anni. Ora, come la vita sociale possa solo lontanamente esistere in una situazione del genere è un miracolo. Ed è forse a causa di questo che gli inglesi vengono considerati in sociologia come “socially awkward” e che l’unico punto d’incontro sia il pub, un luogo di incontro pubblico unico al mondo che non ha corrispettivi in altre culture. Pub deriva da “public house” ed è il punto focale della vita di un villaggio, paese o quartiere. Non è un posto dove ci si ubriaca, come si pensa nel continente, ma un posto dove ci si rilassa e si parla con amici e perfino con gli sconosciuti. Il pub è l’unico posto in cui un inglese vi approccerà in pubblico anche se siete sconosciuti. Dentro al pub le rigorose regole sociali della vita britannica non esistono o sono temporaneamente sospese. Non esistono metodiche file, la gente sbraita e dice parolacce, gioca e scherza. E non è neppure un posto per uomini, come si pensa nel continente ma per l’intera famiglia. E secondo Wikipedia le sue origini sono da ricercarsi nelle tabernae romane costruite a ridosso delle strade romane. Insomma tutto torna, prima dei romani di urbano non c’era nulla in Albione a parte i “campi”. Hic sunt campi.
Urbanizzazione e toponomastica inglesi
Archiviato in Uncategorized
Bell’articolo, mi permetto di sottolineare che nella stessa Italia prima della romanizzazione non esistevano molte realtà urbane, eccetto forse le zone della Magna Grecia e l’Etruria. Lo stesso si può dire della Scandinavia, ovviamente mai romanizzata, dove non esistevano città, e la capitale dei vichinghi, Uppsala, altro non era che un palazzo, un tempio, e qualche tomba. Tornando all’Italia, i romani quando conquistarono i popoli italici e celtici dovettero dividere il territorio in Municipia, che poi divennero Diocesi, e a ogni Municipium corrispondeva un Forum, che spesso non nasceva come una città, ma si sovrapponeva a pre-esistenti aree pubbliche, dove magari si svolgevano scambi commerciali e funzioni religiose. I Romani fecero diventare questi luoghi pubblici dei Forum, ovvero centri non solo di commercio e religiosi, ma anche di governo locale, e attorno ai Fori in molti casi nacquero delle città, ma in tanti altri casi rimasero delle ”piazze nel deserto”, aree di accentramento ma prive di dimore e residenti. In Italia per moltissimo tempo la popolazione viveva sparsa, senza città, pochi villaggi, moltissimi sparsi per le campagne. Nel medioevo nacquero i castelli e poi i paesi, e i Municipia romani si trasformarono a tutti gli effetti in città moderne. Ma prima di ciò la gente viveva sparsa, con queste aree pubbliche nate spontaneamente come luoghi di scambi commerciali e riti religiosi, e trasformati dai romani in centri amministrativi.
Grazie per il tuo commento molto dettagliato! Pero’ c’e’ da dire che l’urbanizzazione romana nella penisola e’ nata 600-700 anni prima che in Albione e in alcuni casi prima con Etruria e Magna Grecia. Perfino in Sardegna i villaggi nuragici costruiti tra 1200 e 1000 a.C. avevano fortificazioni in pietra sofisticate e edifici pubblici. Counque il senso del posto non era su chi avesse scoperto l’urbanizzazione prima ma sul fatto che non sia cambiato niente da 2000 in poi nella struttura urbanistica britannica mentre nel continente abbiamo avuto cambiamenti epocali nel medioevo e poi nel rinascimento.
Certamente, il mio commento era solo per dire che in europa molti popoli erano inizialmente ”non urbani”, e per evidenziare come i Fori latini, strutture ”statali”, si siano sovrapposti a pre-esistenti aree pubbliche spontanee, di libero scambio, lo schema tra l’altro è anche simile a quello dei Thing norreni e islandesi, luoghi di assemblea in regioni prive di qualsiasi forma urbana