Quante stupidaggini sullo ius soli

Ad infuocare il dibattito politico di questi giorni su un argomento importante come lo ius soli e’ bastata la proliferazione di milioni di post, facebook like e vere e proprie fake news. E’ veramente deprimente assistere all’esibizione del carattere piu’ becero dell’italiano medio su questi temi. Italiano medio che non ha alcuna cognizione di quello che sta criticando o condividendo su Facebook.

Spero che con questo post possa fare nel mio piccolo un po’ di chiarezza nel mare di idiozie che si sono sentite su internet. Esistono due tipi di diritto alla naturalizzazione/cittadinanza: ius soli e ius sanguinis. Sono rari gli stati che usano solo o l’uno o l’altro. In realta’ la maggior parte degli stati ha una combinazione dell’uno e l’altro. Per esempio la Francia ha un sistema misto complicato sia ius sanguinis che ius soli. Agli estremi abbiamo USA (ius soli preponderante) e Giappone (ius sanguinis quasi puro). L’Italia ha un sistema tra i piu’ restrittivi al mondo dove prevale lo ius sanguinis su quello soli, ma prevede gia’ alcune clausole per lo ius soli. Quindi inserire clausole piu’ aperte per lo ius soli non significa eliminare lo ius sanguinis ma semplicemente spostare il bilanciamento verso una posizione piu’ centrale.

L’Italia fa parte di una ristretta categoria di stati che utilizza principalmente ancora lo ius sanguinis, per cui la nazionalita’ viene acquisita tramite la prova di discendenza italiana da almeno uno dei genitori. Questo porta a situazioni assurde per cui discendenti di emigrati italiani (non importa di quante generazioni) nelle Americhe anche se non hanno mai messo piede in Italia o conoscono la lingua possono avere cittadinanza italiana. Oppure figli di coppie straniere nati in Italia per anni (italiani a tutti gli effetti per lingua, educazione, cultura ecc.) che non possono accedere alla cittadinanza.

Quelli che in questi giorni stanno sbraitando contro la proposta di legge dello ius soli come ad un cavallo di Troia ideato per una invasione di massa della penisola o che fanno esempi come gli USA o altri stati americani hanno molto da imparare: per prima cosa devono imparare a leggere le proposte di legge prima di parlare e secondo devono imparare a controllare il piccolo omino tribale – libro e moschetto- che e’ in loro. Quel piccolo omino che sussurra nelle loro orecchie continuamente e gli ordina di sbraitare cose irrazionali dalla mattina alla sera. Lo abbiamo capito che UGA-CHUGA-UGA-UGA la vostra tribu’ e’ importante e che volete difendere il vostro territorio UGA-CHUGA dalla contaminazione di altri geni. E che il villaggio con le capanne vi sta a cuore ma vi devo dare una brutta notizia: mentre eravate nella vostra capanna di paglia siamo arrivati nel 2017, un anno in cui la globalizzazione e’ arrivata in tutto il mondo, perfino in Italia, uno dei paesi con la piu’ bassa percentuale di stranieri in Europa.

Torniamo alla proposta di legge: la proposta di legge attualmente in discussione non e’ per un ius soli all’americana per intenderci. Se vi siete immaginati migliaia di donne nigeriane che partoriscono nelle spiagge italiane dopo dieci ore di traversata nei barconi come a vincitrici dell’Enalotto, vi sbagliate di grosso. Lo ius soli in discussione e’ “temperato” o “ristretto”. Che significa? Significa che la nazionalita’ puo’ essere richiesta (non e’ automatica badate bene) entro i 18 anni di eta’ del figlio dai genitori stranieri che hanno vissuto in Unione Europea per almeno 5 anni. Per metterlo in prospettiva visto che vi piace fare paragoni con altri stati e’ simile a quello che esiste gia’ in: Irlanda (3), UK (5), Grecia (5), Francia (5 ma con eccezioni), Portogallo (5), Germania (8) e cosi’ via. Quasi tutti i paesi europei hanno un grado particolare di ius soli e in molti questo prevale sullo ius sanguinis.

Il lasso di tempo dei 5 anni non basta perche’ esistono altre restrizioni per i genitori che non hanno risieduto all’interno di un paese dell’Unione Europea. Per chi ha vissuto per almeno 5 anni ma non proviene da un paese UE ci sono ulteriori barriere: deve avere un reddito, deve disporre di alloggio con criteri di idoneita’ previsti dalla legge, deve superare test di conoscenza lingua italiana.

Inoltre si puo’ ottenere cittadinanza anche attraverso il cosiddetto ius culturae, ovvero beneficiario e’ “il minore straniero, che sia nato in Italia o vi abbia fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età. Egli acquista di diritto la cittadinanza, qualora abbia frequentato regolarmente (ai sensi della normativa vigente) un percorso formativo per almeno cinque anni nel territorio nazionale”.

Quindi i casi paventati di parti su spiagge, stranieri extracomunitari che non sanno parlare italiano, che non hanno reddito o alloggio sono fuori. Sono pure esclusi gli emigrati che:

a) soggiornino per motivi di studio o formazione professionale;
b) soggiornino a titolo di protezione temporanea o per motivi umanitari;
c) abbiano chiesto la protezione internazionale e siano in attesa di una decisione definitiva circa tale richiesta;
d) siano titolari di un permesso di soggiorno di breve durata;
e) godano di uno status giuridico particolare previsto dalle convenzioni internazionali sulle relazioni diplomatiche.

repubblica.it

Chiaro?

Quindi chi e quanti bambini possono essere naturalizzati con la nuova legge oggi? In genere figli di famiglie ben integrate e pochi o quasi nessuno dei rifugiati degli ultimi anni. Parliamo di potenziali 634 mila bambini. Bambini che sono a tutti gli effetti gia’ italiani ma non nei diritti e doveri. Diritti e doveri che in un paese moderno dovrebbero essere acquisiti non per eredita’ etnica/razziale ma per acquisizione linguistica, culturale e per il pagamento delle imposte in un dato periodo. Cose che molti italiani, di passaporto ma non di fatto, se messi a fare un test non sarebbero in grado di superare.

Questi bambini vivono gia’ in Italia, sono residenti permanenti, quindi non e’ che passata la legge arrivano frotte di bambini in piu’. Ci sono gia’, usano gia’ i servizi pubblici, pagano le tasse e tutto il resto. E potrebbero acquisire la cittadinanza italiana a 18 anni comunque (vedete che esiste lo ius soli anche in Italia?). Quello che gli si da’ e’ un diritto, non un permesso di soggiorno. Sembra una cosa banale ma in questi giorni la gente comune sta facendo un pastrocchio, una confusione incredibile tra cittadinanza e permesso di soggiorno, tra diritto di cittadinanza e migrazione. La cittadinanza e’ un club, non e’ un permesso di soggiorno o la residenza. Infatti diamo accesso a questo club a milioni di sudamericani figli di terza o quarta generazione di italiani emigrati. Ma questi non risiedono in Italia. O come il sottoscritto, cittadino italiano residente all’estero i cui figli hanno sia cittadinanza italiana che inglese, grazie allo ius soli temperato in vigore da decenni in UK. D’altronde ho pagato le tasse per 11 anni e i miei figli impareranno l’inglese come prima lingua. Sarebbe veramente un atto d’incivilta’ non dargli la cittadinanza, vero? O lo ius soli va bene solo quando sono i figli degli emigrati italiani all’estero?

 

25 commenti

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25 risposte a “Quante stupidaggini sullo ius soli

  1. Totentanz

    Finalmente tutto per iscritto, così posso passare questo post e la smetto di ripetere sempre le stesse cose.
    Giusto per fare l’ennesimo paragone con la Germania, qui la cittadinanza viene perfino pubblicizzata, e gli immigrati invogliati a richiederla.

  2. > L’Italia ha un sistema tra i piu’ restrittivi al mondo

    ???
    Prego leggere qui

    C’è un’intera letteratura di casi di persone italianizzate che di italiano non hanno pressoché nulla.
    In Italia di restrittivo, rigido, severo, preciso non c’è N U L L A.

    Comunque mi fa strano leggere in queste pagine l’apologia del globalismo multiculturale che è completamente fallito in sacche sempre più ampie d’Europa, le basi di un’islamizzazione che via via si dimostra più incisiva, permeante e violenta.
    Evidentemente essere già in una guerra civile a intensità non più così bassa non è ancora sufficiente.
    Poi arrivano i vari belgi Abdullah Chouki, Ismail Azali (chiaramente con un test tutti i bambini risponderebbero che si tratta di tipici nomi e cognomi valloni o delle Fiandere, no!?) etc. magrebini di terza generazione che credono di vivere in un paese islamico ed esprimono, in modo scoppiettante, furgonante, mitragliante o TIR-ante il loro amore per coloro che sono stati costretti ad accoglierli.

    Cosa significa essere italiani? inglesi? danesi? portoghesi?
    Uno può pure mettere l’etichetta di fagioli su una scatola di lenticchie e poi esserne giulivo. Oppure coltiva lenticchie nell’orto e poi dice che sono fagioli.
    Mischiare acido nitrico con la glicerina e chiamarla glicerina mi pare piuttosto scemo.
    Poi succedono cose strane.

  3. LorenzoC

    1.
    ” Oppure figli di coppie straniere nati in Italia per anni (italiani a tutti gli effetti per lingua, educazione, cultura ecc.) che non possono accedere alla cittadinanza.”
    FALSO. I termini sono descritti nel sito del Ministero degli Interni.

    2.
    ” per prima cosa devono imparare a leggere le proposte di legge prima di parlare e secondo devono imparare a controllare il piccolo omino tribale – libro e moschetto- che e’ in loro. ”
    Le “proposte di legge” devono essere lette dai Parlamentari visto che non mi risulta che in Italia sia possibile il referendum propositivo. Casomai leggeremo il testo di una legge approvata SE la Corte Costituzionale ci consentirà di abrogarla con un referendum.

    Lo scopo dello “jus soli” è ovvio, serve a ufficializzare il “meticciato” in Italia, ovvero prima serve a eliminare l’idea che l’Italia sia la terra degli Italiani e poi serve a togliere agli Italiani la auto-determinazione, in quanto l’Italia è solo una “espressione geografica”. In sostanza lo “jus soli” inverte le Guerre di Indipendenza e la Grande Guerra, il processo con cui si è formata la Nazione, come confermi tu stesso quando inneggi alla benedetta “globalizzazione” che “naturalmente” come la precessione degli equinozi si è finalmente avverata anche in Italia.

    Prima dello “jus soli” c’è stato il procedimento per creare il “dato di fatto” assolutamente illegale di milioni di stranieri che risiedono in Italia senza alcuna ragione se non una serie di “sanatorie” da cui “permessi di soggiorno” fasulli, perché NESSUNO è mai stato deportato perché non aveva i requisiti per risiedere in Italia. L’unica cosa che si discute è di mandarne un po’ nei Paesi che non ne vogliono sapere, per diffondere la santa “globalizzazione naturale”.

    In realtà lo “jus soli” è una finzione, faremmo prima a fare una legge per cui chiunque la chieda ottiene la cittadinanza italiana ipso facto. Cosi non perdiamo tempo con le domande, le pratiche, i ricorsi, i permessi eccetera, tutta una commedia.

    3.
    “puo’ essere richiesta – del figlio dai genitori stranieri che hanno vissuto in Unione Europea per almeno 5 anni.”
    Richiesta DA CHI? Uno straniero che risiede illegittimamente in Italia, grazie ad un “permesso di soggiorno” che ratifica solo il fatto che questo straniero non se ne vuole andare, può chiedere la cittadinanza italiana per i suoi figli, essendone il tutore. L’unica ragione per cui dovrebbe farlo, visto che non cambia nulla da un punto di vista pratico, è perché cosi diventa lui stesso cittadino italiano.

    4.
    “deve avere un reddito, deve disporre di alloggio con criteri di idoneita’ previsti dalla legge, deve superare test di conoscenza lingua italiana”
    Queste sono le COMICHE. I criteri di idoneità previsti dalla legge per gente che è entrata in Italia senza passaporto e senza visto e che ha ottenuto il “permesso” solo perché NON C’ERA ALTERNATIVA, dato che nessuno può essere deportato. Inoltre, cosa succede quando si creano due “classi” di “bimbi neo-Italiani”, la prima classe, quella dei figli dei “criteri di legge” e la seconda classe, quella dei figli dei “senza criteri di legge”. Se è vero che un bambino che nasce in Italia e va a scuola in Italia (E’ OBBLIGATORIA) è Italiano, come dice il signor Gentiloni, allora TUTTI i bambini sono italiani, non solo quelli “temperati”. Che buffonate.

    5.
    ” stranieri extracomunitari che non sanno parlare italiano, che non hanno reddito o alloggio sono fuori. Sono pure esclusi gli emigrati che:”
    Ma non farmi ridere. NESSUNO straniero arriva in Italia con questi requisiti. Torno a dire, nella stessa casa popolare con fuori le antenne paraboliche ci sarà il bimbo Amed i cui genitori sono stati “regolarizzati” e quindi sarà “italianizzato” e con lui tutta la famiglia fino al grado “n”-esimo. Poi ci sarà sul suo pianerottolo e nella sua classe il bimbo Abdul i cui genitori si sono insediati da poco, con gli stessi requisiti per l’espulsione immediata dei precedenti e non hanno ancora “maturato” i “requisiti”. Tra qualche anno si tratterà di approvare un emendamento che ratifica quanto scritto sopra, cioè che tutti sono ugualmente italiani. Perché lo scopo è di “tirarne dentro” quanti più possibile, il più rapidamente possibile, prima che gli “omini nelle capanne” si rendano finalmente conto di cosa sta succedendo e che c’è dietro un disegno preciso.

  4. Non esiste un club (uso il tuo termine) al mondo per cui esiste il “diritto” ad esserne soci. Se esistesse un tale club non sarebbe più tale, visto che i club hanno una connotazione e delle regole per cui si discrimina, si distingue ciò che ne è membro da ciò che non lo è. In matematica si tratta delle definizione di appartenenza ad un insieme o ad una classe. Se tale definizione non c’è l’insieme non è definito.

    Il dirittismo mette nella testa delle persone le credenze più assurde e più i diritti sono lontani dalla realtà oggettiva, fisica, storica, reale, più vengono proclamati.

  5. @ unuomoincammino

    buona domanda che fai nel finale. Rispondimi tu: cosa significa essere italiano.

  6. @Lorenzo

    1. cosa sarebbe falso?
    2. Certo che e’ una espressione geografica. Pensi davvero che le linee immaginarie create col sangue di milioni di persone siano vere?
    3. “Richiesta DA CHI? Uno straniero che risiede illegittimamente in Italia, grazie ad un “permesso di soggiorno” che ratifica solo il fatto che questo straniero non se ne vuole andare, può chiedere la cittadinanza italiana per i suoi figli, essendone il tutore. L’unica ragione per cui dovrebbe farlo, visto che non cambia nulla da un punto di vista pratico, è perché cosi diventa lui stesso cittadino italiano.” Ma questa tangente da dove e’ uscita fuori? La proposta parla di residenza legittima e documentata.
    4 e 5 qui lascio perdere perche’ ho capito che NON hai letto quello che ho scritto e neppure la proposta di legge. Non farmi perdere tempo va.

  7. Ecco la fuzzy logic
    Qual’è il numero di pietre oltre al quale si ha un mucchio?

    Eppure, come scrivevo, la stragrande maggioranza di una seconda o terza elementare riesce a riconoscere un italiano da un filippino o da uno yemenita.
    Il punto è che bisognerebbe fare una lista piuttosto lunga di condizioni necessarie, nessuna sufficiente.
    Qui si entra nel campo minato: i requisiti iniziano a entrare nel merito di molte cose, ad esempio, nozioni di base, valori, etc. .
    Esplode tutto.
    Perché il fanatismo del politicamente corretto, oscurantista come ogni fondamentalismo, semplicemente non accetta ciò che è quasi ovvio.
    Ad esempio, in Italia gli italiani sono stati al 99%, per secoli, o cristiani o ebrei.
    => no islam
    Anche solo questa semplice constatazione, fa saltare per aria tutto (l’islam ha questa fantastica caratteristica… dinamitarda, è la pietra “esplosofale”).
    Poi potremmo procedere con la lingua.
    Potremmo procedere con la struttura della famiglia, ad esempio entrare nel merito della poligamia.
    Quindi della pari dignità di genere. Già, le donne….
    Poi dell’alimentazione.
    Poi degli stessi nomi, ad esempio.
    Poi della musica,
    Poi degli usi civici.
    Il Ramadan NON è una festa italiane e neppure il venerdì è un giotno santo.

    Il fatto che un magrebino ufficialmente etichettato come francese, alla terza o quarta generazione si chiami ancora Abdullah è proprio il suggello del fallimento della tanto strombazzata quanto impossibile integrazione con chi non ne vuole sapere mezza di integrarsi.
    Prego notare che i migranti italiani in Uruguay o in Argentina erano talmente desiderosi di integrarsi che, molto spesso, si facevano spagnolizzare i cognomi.

    Insomma, diventa difficile definire un algoritmo che elenchi le differenze tra un coniglio e un gatto o un cavallo,,ciò nonostante essi sono differenti, molto differenti.
    L’algoritmo è un problema in sé dal punto del politicamente corretto.

  8. LorenzoC

    1. cosa sarebbe falso?
    “che non possono accedere alla cittadinanza”

    2. Certo che e’ una espressione geografica. Pensi davvero che le linee immaginarie create col sangue di milioni di persone siano vere?
    Ovviamente si. Se fosse per me certe nostre “massime cariche” sarebbero processate per tradimento. Qui si vede la ipocrisia del modo selettivo in cui si leggono le “leggi”. Quando quattro svitati si asserragliarono nel Campanile di San Marco gli mandarono contro le squadre d’assalto dell’antiterrorismo e gli fecero processi “esemplari”. Adesso che tu e i tuoi amici sostenete che l’Italia in quanto Nazione deve cessare di esistere, ebbene, siete moralmente e intellettualmente superiori.

    Tutto già visto, per inteso.

    3. La proposta parla di residenza legittima e documentata.
    Ma non farmi ridere, “residenza legittima”. Nessuno entra in Italia col passaporto e il visto in mano. Entrano facendo violenza, imponendo la propria presenza e dichiarando di non volersene andare. La “residenza legittima” è il “dato di fatto” che non possiamo farci nulla. Non tanto e non solo per ragioni logistiche ma perché prima di potere deportare immigrati bisogna fare la guerra civile contro te e i tuoi amici.

    4 e 5 qui lascio perdere perche’ ho capito che NON hai letto quello che ho scritto e neppure la proposta di legge. Non farmi perdere tempo va.
    Ho letto ma mi fai ridere, te e la “proposta di legge”, chi credete di prendere per il sedere?

  9. @LorenzoC: ‘Ma non farmi ridere. NESSUNO straniero arriva in Italia con questi requisiti.’ Basta un’affermazione così per capire che non hai assolutamente idea di cosa sia l’immigrazione in Italia.

    @Fabristol: grazie per l’articolo, chiaro e essenziale. Aggiungo solo come chiosa che lo ius soli ‘estremo’, all’americana, è potenzialmente ‘ingiusto’ quanto lo ius sanguinis, perché entrambi danno luogo a situazioni paradossali. Nel secondo caso, come dici tu, perché un italo-argentino di IIIa generazione, che non ha mai vissuto o pagato le tasse in Italia, può votare per eleggere rappresentanti in parlamento. Per il primo cito il mio esempio: sono nato in Messico da cittadini italiani, che sono tornati in patria quando avevo sei mesi. Sono stato in Messico nell’età della ragione una sola volta nella vita, per due settimane; non parlo lo spagnolo; e tuttavia ho la doppia cittadinanza.

  10. PS ‘Non esiste un club (uso il tuo termine) al mondo per cui esiste il “diritto” ad esserne soci. Se esistesse un tale club non sarebbe più tale, visto che i club hanno una connotazione e delle regole per cui si discrimina, si distingue ciò che ne è membro da ciò che non lo è. In matematica si tratta delle definizione di appartenenza ad un insieme o ad una classe. Se tale definizione non c’è l’insieme non è definito.’

    Scusa UomoInCammino quindi in base a quello che dici che diritto hai ad appartenere all’insieme dei cittadini italiani (o di qualsiasi altro paese tu sia cittadino)? E’ evidente che questo ‘club’ non può avere leggi totalmente arbitrarie per stabilire i criteri di eleggibilità. Quello che Fabristol dice è che uno ius soli temperato è un criterio più ragionevole che non uno ius sanguinis assoluto o quasi.

  11. @ uomoincammino

    Non solo non mi dai una definizione, ma addirittura fai esempi di una banalita’ da far cadere le bracce. E lo sai perche’ non puoi darmi una definizione? Perche’ non esiste una definizione di italiano, non esiste un minimo comune denominatore. Se dovessi inventare un test sull’italianita’ io, come molti altri, non lo supereremmo. Motivo? Perche’ l’idea che hai (avete) dell’italianita’ e’ un’idea totalitaria: l’italiano deve essere cosi’ e chi non rispetta queste caratteristiche non lo e’.
    Ma se non sei in grado di dare una definizione dell’italiano come puoi distribuire patenti di italianita’ agli altri?

  12. @ Lorenzo

    ennesimo commento che fa capire che il post non lo hai neanche letto. Io parlo di leggi, tu parli con aneddoti. Con l’aneddotica -leggesi discorsi da bar – non si fanno discorsi seri. Ci ho messo tempo a documentarmi sulle leggi e a scrivere questo post, non voglio di certo perdere tempo con commentatori del genere. Prossimo commento del genere neanche lo pubblico.

  13. Se ho capito bene tu sei un biologo. quindi con formazione scientifica e conosci o dovresti conoscere il concetto di condizione necessaria, Fabristol.
    Il fatto che si tratti di ovvietà evidenzia un problema nel pensiero: vengono a cadere gli assiomi.
    Sarebbe come considerare banale che per due punti passa una ed una sola retta e definire una geometria politicamente corretta “inclusiva” che consideri banale questa realtà e tenti di affrancarsene.
    Ad esempio che un italiano ed un inglese, storicamente, culturalmente, sociologicamente non possono essere islamici perché mai stati e con una serie enorme di incompatibilità a tutti i livelli del vivere umano.
    Poi potremmo proseguire.

  14. Il fatto che tu non riesca a definire rigorosamente in un documento un coniglio non significa che esso sia uguale ad una talpa o un criceto.

  15. > E’ evidente che questo ‘club’ non può avere leggi totalmente arbitrarie per stabilire i criteri di eleggibilità.

    Dunque prima si ipotizza che possa esistere un club che non abbia uno statuto e regole di ammissione/esclusione.

    Ora si assume che le regole di ammissione non le stabilisca (arbitrariamente) il club.

    Mah.

  16. @uomoincammino
    “Il fatto che tu non riesca a definire rigorosamente in un documento un coniglio non significa che esso sia uguale ad una talpa o un criceto.”

    La questione e’ che tu vedi una penisola fatta da 60 milioni di conigli. Io invece vedo 60 milioni di conigli, talpe, criceti ed elefanti. La tua idea di italianita’ e’ basata sulla imposizione di un modello dall’alto. Non siamo tutti cattolici, non parliamo tutti italiano come prima lingua (alcuni di noi manco lo parlano l’italiano), non mangiamo lo stesso cibo (ho scoperto cosa era abbacchio, maccheroni e pasta al forno solo quando sono andato a vivere in UK), non pratichiamo tutti lo stesso sport, non tutti partecipiamo alla vita democratica del paese. Ognuno di noi ha valori diversi e molti di noi hanno valori che sono piu’ vicini a quelli anglosassoni o calvinisti che a quelli che consideri “ufficiali” dell’italianita’.

  17. @uomoincammino

    la nazionalita’ e’ un club. Infatti si puo’ perfino comprare in alcuni paesi come a Malta o in molti paesi caraibici o addirittura regalare quando un governo o una monarchia te la offrono in casi eccezionali.

  18. Ho parlato di cristiani ed ebrei.
    Non ho usato il termine “cattolico”.

    > basata sulla imposizione di un modello dall’alto

    Eh!?!?

    Qui dall’alto, i media, i politici, la classe sacerdotale, le lobby, martellano da mane a sera in maniera ossessiva, come una litania, le meraviglie della società aperta multietnica meticcia accogliente materna. E’ un vero e proprio bombardamento indottrinamento con reazioni furiose, piccate, squadristiche (ideologicamente e non solo) alla minima critica che viene sollevata.
    Dall’alto impongono la loro catechesi patetica e ipocrita. Poi succedono le cose come a Capalbio.
    Prego vedere lo spezzone da “La crisi” (ad esempio qui),

    > Infatti si puo’ perfino comprare in alcuni paesi
    E’ il club che lo ha deciso, non qualcun’altro.

    Però è difficile proseguire se mancano i fondamenti razionali, logici per un confronto (che a sinistra direbbero dialettico e razionale, scientifico).
    Si vuole il club e lo si nega.
    A me andrebbe anche bene ipotizzare che il club non esista, “Il mondo è di tutti” come ripetono, in litania, i panmixist, no borders e i vari apologeti e realizzatori della nuova Shoah europea.
    Però sono gli stessi che avvocano poi che “lo stato” provveda ai “diritti” (?) di milioni di invasori oppure (razzisti anti) il carcere per lo schifoso, meschino, piccolo borghese che si è difeso dalla ennesima rapina compiuta da “doni, pagatori di pensione, gioiosi fratelli, risorse…” sparando loro addosso, vista la contumacia di uno stato che gli ha procurato la nocenza quotidiana sempre più diffusa, grave, violenta. A sue spese e irridendolo, ovviamente.
    Si nega il club quando discrimina ma lo si vuole per realizzare dal nulla i diritti, la repressione razzista, contro gli autoctoni in mille modi possibili, tanto politicamente corretti ed edulcorati quanto vessatori, feroci.

    A me pare tutto così profondamente dissociato, assurdo.
    Per questo parlo di un oscurantismo che già precede la barbarie che arriva.
    Siamo già in preda agli ismi più disparati.
    Anche sofisticati, come per cui bisognerebbe dimostrare che un tunisino (salafita) etichettato con, ad esempio, la dicitura danese o austriaco o belga è diverso da un danese o un austriaco e che se fai un club dei tunisino questo non può essere un club con dentro degli svizzeri o viceversa.

    Non è un’aporia ma un collasso di scienza e conoscenza, un collasso di logico e di attinenza alla realtà molto più grave e diffuso.

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  22. LorenzoC

    Mi piace chi dice “io parlo di leggi” quando la “legge” in oggetto NON ESISTE, al massimo esiste una PROPOSTA che deve ancora essere discussa, emendata e, forse, approvata.

    In linea teorica, se non ci fossero gli “scienziati” di questo blog, POTREBBE ANCHE NON ESISTERE MAI la legge in questione.
    Se mai la approveranno.
    Della serie il bue dei desideri davanti al carro della realtà.

    Detto questo, io non conosco la signora “immigrazione”, conosco gli immigrati, c’è un centro di accoglienza vicino casa mia. Oltre ad avere a che fare con un sacco di “lavoratori” che fanno i “lavori che gli Italiani non vogliono fare”, tipo l’impresa delle pulizie del condominio. Basta parlarci e chiedere se per venire in Italia sono andati a farsi preparare il passaporto e poi al consolato italiano a chiedere il visto, se quando sono venuti avevano il “permesso di soggiorno”, un lavoro, eccetera. Oppure, in alternativa, si potrebbe fare un salto agli uffici della Polizia di Stato e fare quattro chiacchiere con gli astanti a proposito di come funziona tutta la giostra. Da queste semplici interviste “anedottiche”, che valgono come osservazione del fenomeno fisico, si può elaborare la teoria, non viceversa, avere una teoria che viene da Dio ed evitare accuratamente di verificarla.

    Insisto: tutta la faccenda dello “jus soli” è una semplice conseguenza meccanica della idea che la Nazione deve sparire.

    Se non ci sono Nazioni, non ci sono confini e non c’è differenza tra un essere umano qualsiasi e un altro. Io rido di chi pensa che io possa abboccare ai sofismi che puntano a neutralizzare le obiezioni, perché non ho nessuna obiezione.

    Non mi importa nulla di cosa c’è scritto nella eventuale legge, se mai sarà. Per me a questo punto potrebbero anche fare una legge per cui la cittadinanza si ottiene facendone richiesta, senza alcuna condizione. Perché questo si che ratificherebbe in maniera onesta, fedele, lo “stato di fatto”, cioè che CHIUNQUE entri in Italia IN QUALSIASI MODO, ci resta quanto e come vuole.

    Poi dovremmo andare a vedere PERCHE c’è gente che pensa che la Nazione debba sparire e che chiunque deve potere andare e venire a piacimento. Non è difficile ma qui è tempo perso.

  23. @Lorenzo

    il fatto che ci siano dei buchi nella sicurezza/controlli non e’ un problema della legge ma di chi si occupa della sicurezza/controlli ovvero della polizia e della magistratura. Il problema che voi vedete non risiede nello ius soli ma nella mancanza della rule of law come dicono nei paesi anglosassoni. In Italia manca la rule of law quindi le leggi che non vengono rispettate sono sbagliate, questo il ragionamento. Invece bisognerebbe prendersela con un sistema che nutre decine di migliaia tra agenti polizia e carabinieri che non fanno altro che prendersi stipendio in panciolle.

    Quindi lo ius soli e’ uno stratagemma per far sparire la nazione con la N maiuscola. Tutti gli altri paesi che hanno adottato ius soli stanno ancora qua.

    Inoltre noto che ancora imperterrito confondi immigrazione con cittadinanza: sono due cose completamente diverse.Le persone che possono richiedere la cittadinanza sono gia’ residenti permanenti con permessi e tutto. E in teoria potrebbero vivere fino ai 100 anni nel territorio italiano. Non cambia nulla della composizione demografica con o senza ius soli. E i loro figli acquisirebbero cittadinanza a 18 anni comunque con la legislazione odierna. Se non hai capito questo punto mi spiace ma hai preso un granchio.

  24. LorenzoC

    Vedi che sei divertente.
    Il fatto che milioni di stranieri entrino in Italia di forza e che ci restino dipende dalla Polizia e dalla Magistratura, non della legge.

    A parte che io potrei dirti che i magistrati applicano la legge e che la Polizia applica le direttive del Ministero degli interni, la questione è completamente differente.

    Milioni di stranieri entrano in Italia di forza e ci restano perché tutta la parte “cattocomunista” dell’Italia vede in questo “fenomeno”, che poi non è per niente un fenomeno ma è parte di un Piano di ingegneria sociale su scala planetaria ideato ed eseguito dalle elite apolidi mondialiste, il piede di porco con cui riuscire finalmente ad abbattere la “società borghese – capitalista” che nelle loro testoline programmate alla fabbrica, è responsabile dei mali del Genere Umano.

    Per impedire che gli stranieri entrino in Italia di forza e ci restino non occorrerebbe ideare un sistema di respingimento alla frontiera e di rastrellamento e deportazione di quelli già presenti, occorrerebbe prima una bella guerra civile, la stessa che le BR stavano combattendo negli anni ’70 e successivi come proseguimento e completamento della famosa “resistenza”.

    Non è mica un caso che i bimbi dei “campi profughi” (che profughi non sono) accolgano la signora Boldrini o il signor Grasso cantando “Bella Ciao”, compreso il ritornello una mattina mi son svegliato e ho trovato lo stranier. Nelle testoline preprogrammate alla fabbrica, i migranti-profughi-rifugiati sono tutti partigiani, compagni partigiani col nome di battaglia che affiancano i partigiani nostrani nella eterna lotta contro il boh… cosa? Il nazifascismo, le multinazionali, l’imperialismo americano, lo stato sionista, insomma le solita minestra con dentro tutto e il contrario.

    Ora, a parte tutto, ripeto.
    Se tu pensi che l’Italia Nazione deve cessare di esistere è INUTILE fare il minuetto dello “jus soli moderato” o del ridicolissimo “jus culturae”. Significa prendersi in giro, a prescindere dalle opinioni o programmi preinstallati alla fabbrica.

    Se tu pensi che la Nazione sia un artefatto privo di senso, superato, anacronistico e infine sbagliato, immorale, controproducente, eccetera, l’unica conclusione logica ed inevitabile è che la cittadinanza diventi un semplice attestato di residenza e che quindi venga rilasciata/o a chiunque risieda in Italia e ne faccia richiesta.

    Certo, un’altra conseguenza è che lo Stato italiano diventa come un Comune e si sposta tutto ad un livello “n” volte soprastante, che non so quale sia. Cioè adesso già esiste ma non viene esplicitato. Quindi insieme alla cittadinanza per chiunque dovrebbero farci il piacere di dirci a chi siamo soggetti.

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