Ogni volta che cucini, un cuoco perde lavoro

L’immagine che trovate qui sopra sta facendo il giro dei social e pare che la gente ne condivida il suo contenuto. Se lo avete fatto anche voi o condividete ciò che vi è scritto vorrei farvi ragionare per alcuni minuti sulla sua fallacia e sono sicuro che vi farò cambiare idea.

Cosa dice? Dice di non usare le casse automatiche perché (1) tolgono lavoro alle persone, (2) non contribuiscono alle casse dello Stato con le ritenute sul salario e (3) non sono così convenienti. Questa fa parte della retorica che ormai va tanto di moda sul fatto che le macchine stiano rubando lavoro agli uomini. Ma è davvero cosi?

Ho due controargomentazioni che voglio proporvi al riguardo.

Nella prima voglio farvi ragionare sul seguente punto: immaginate se invece delle casse automatiche qualcuno cento anni fa si fosse lamentato dell’avvento delle ruspe. Anche le ruspe rubano il lavoro a decine di operai e per il “bene pubblico” dovremmo favorire centinaia di operai che scavano con un cucchiaino piuttosto che l’uso di una ruspa. Ridicolo giusto? Una società che come priorità ha la creazione di lavoro di per se stesso userebbe milioni di operai sui campi piuttosto che ruspe e trattori. E questo vale per qualsiasi innovazione tecnologica. Certo, invece che le fotocopiatrici, potremmo avere milioni di frati benedettini che copiano i libri e così far andare avanti l’economia con le tasse estorte…. ehm pardon… prodotte dal loro lavoro. Ma non  è forse risibile questo modo di pensare?

Potremmo addirittura estendere questo modo di pensare a tutti i lavori/mansioni che facciamo quotidianamente: perché cucinare a casa quando posso far cucinare un cuoco al ristorante? Ogni volta che cucinate a casa siete un po’ come le casse automatiche: rubate il lavoro ad un ristoratore. Ogni volta che guidate da soli rubate un lavoro ad un tassista e via dicendo. Per quale motivo possiamo cucinare e guidare ma non possiamo usare una cassa da soli?

Seconda controargomentazione riguarda invece più in generale il mito per cui le casse automatiche non producano ricchezza se non ai proprietari del supermercato.

Per fare un albero ci vuole un fiore, diceva la canzone. Se guardassimo oltre la superficie ci renderemmo conto che per fare una cassa automatica ci vuole… una compagnia. All’interno di una compagnia che costruisce queste macchine ci sono interi dipartimenti dediti a specifiche mansioni: un ufficio R&D con ingegneri, tecnici e product/project manager, uno per la loro produzione, un team che si occupa delle vendite, uno che si occupa della contabilità, uno del marketing, uno del supporto, uno delle spedizioni, uno delle installazioni, uno della manutenzione, uno che si occupa dell’upgrade del software/firmware, un ufficio HR, uno dell’alto management ecc. ecc. Questa compagnia di centinaia di dipendenti occupa uno spazio fisico, un ufficio, che produce indotto a livello locale con affitti, servizi, supermercati ecc. Dietro ad ogni cassa automatica quindi ci sono migliaia di persone che vivono di questo e fanno andare avanti l’economia (e che pagano le tasse visto che il secondo punto tocca questo argomento). Non solo ma dietro a queste persone ci sono vite, carriere, speranze e sogni, in una parola esseri umani. Dire quindi che queste casse automatiche rubino il lavoro a persone in carne e ossa è falso, al contrario danno più lavoro e creano più ricchezza dei cassieri in carne e ossa.

Spesso ci accontentiamo delle risposte più semplici, perché convalidano i nostri pregiudizi ma se guardiamo più in profondità ci rendiamo conto che ci sono cose che non si vedono, appunto la compagina che ha prodotto queste macchine.

 

6 commenti

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6 risposte a “Ogni volta che cucini, un cuoco perde lavoro

  1. Totentanz

    In verità l’obiezione è un po’ diversa. Tra cucinare per sé stessi o farsi cucinare la cena da un cuoco c’è una differenza di costi (devo pagare il cuoco). Quando uso una cassa automatica non risparmio, al contrario sto lavorando gratis per il supermercato. E sto pure perdendo un sacco di tempo, perché i clienti medi del supermercato in fila davanti a me usano la cassa automatica con la stessa dimestichezza della mia bisnonna messa a pilotare un Boeing 747.
    Personalmente, per quanto si possa ragionare sui pro e i contro, io al supermercato mi fiondo sempre sulla cassa con l’essere umano, per i motivi sopra citati e anche per altri (la cassiera del supermercato sotto casa mia qua a Francoforte è napoletana, e io vivo per quelle rare occasioni che ho qui di parlare la mia lingua).
    Per quanto riguarda il tema “producono o non producono ricchezza”, io non sono economista e probabilmente mi sbaglio, ma mi preoccupa la perdita di posti di lavoro per persone senza qualifiche specifiche. Per forza di cose esisteranno sempre persone che per limiti personali o circostanze specifiche non avranno qualifiche particolare (quindi non in grado di trovare occupazione nell’ambaradan organizzativo che c’è dietro una cassa automatica).  

  2. @Totentanz
    Sul cuoco: fastfood e streetfood costano relativamente poco e devi considerare il costo del tuo tempo dedicato a farlo.
    Sulle casse automatiche forse abbiamo esperienze diverse: qui in UK e’ velocissima e comodissima. Gli anziani vanno alle casse con i cassieri, noi gggiovani di fretta a quelle automatiche. Tempi di attesa non esistono qui.
    Sulla perdita di persone senza qualifiche specifiche: valeva lo stesso discorso per chi scavava il terreno e ora e’ stato sostituito dalle ruspe. Ci sono sempre dei periodi di adattamento. Cosi come milioni di persone hanno dovuto reinventarsi per trovare un lavoro senza grandi competenze dopo l’avvento della ruspa cosi per qualsiasi altra innovazione.
    L’alternativa all’innovazione e’ creare lavori per mantenere le persone. Eliminare le fotocopiatrici e assumere milioni di frati per esempio, risolverebbe la disoccupazione giusto? Ma perche nessuno lo propone? Qual e’ la differenza?

  3. Totentanz

    La differenza è che la fotocopiatrice svolge un servizio migliore degli amanuensi e molto più velocemente. La cassa automatica del supermercato, dal mio punto di vista di cliente, no. Serve solo al supermercato per risparmiare sulla manodopera affidandola a me cliente, e gratis, quindi – sempre parlando da cliente – non mi interessa.

    Ora non fraintendermi, per me possono pure chiudere tutte le casse tradizionali del mondo, ma, siccome il risparmio del supermercato non si traduce in prezzi più bassi al consumatore, ma anzi in una perdita di tempo (gente che sta tre ore a cercare un codice a barre, a capire come si paga, a chiamare un addetto perché qualcosa è andato storto) la diffusione delle casse automatiche è solo un inculata per l’utente per la perdita di tempo (e per quanto riguarda me, anche la sensazione di star lavorando gratis per il supermercato). Questo per dire che, finché esisteranno le casse tradizionali, con l’essere umano a lavorarci, io le preferirò: per me non cambia niente ma almeno do lavoro a qualcuno.

    Per intenderci, non farei lo stesso discorso per il sistema sperimentato da Amazon, per cui prendi la roba e il pagamento avviene automaticamente senza dover passare per alcuna cassa. In quel caso, io cliente avrei un beneficio oggettivo.

  4. Allora su questo punto hai ragione: dovrebbero far pagare di meno. In teoria il risparmio dovrebbe tradursi in prezzi migliori down the line… ma questo non credo si possa dimostrare la connessione tra l’uno e l’altro.
    Comunque dipende da posto a posto: qui in UK e’ due o tre volte piu veloce, soprattutto se hai poca roba. In Italia per dire e’ due volte piu’ lenta della cassa tradizionale perche’ devi farti controllare lo scontrino da un operatore per dimostrare che non hai rubato. Questo ho visto a Carrefour a Cagliari. Roba da pazzi.

  5. lector

    Molto sinteticamente.
    L’intera questione si basa su di un equivoco di fondo, che è poi lo stesso che presiede l’intero modello marxista che è ancora molto radicato nel subconscio di molti.
    Come ha ampiamente dimostrato Keynes, il reddito (globale) è pari alla disponibilità di beni e servizi in un momento dato. Ciò vale tanto per gli stati che per gli individui.
    Quale che sia la forma di produrre questo reddito, risulta ovvio che esso è un output derivato da un input. Tanto maggiore è l’output a parità di input, tato più efficiente è la produzione di quel reddito.
    La meccanizzaione o se vogliamo, in termini più attuali, l’informatizzazione, senza ombra di dubbio, migliora quel rapporto.
    La disponibilità del reddito prodotto tra i vari soggetti che configurano una struttura sociale cui quel reddito prodotto inerisce, attiene invece alla sua distribuzione.
    Nei nostri sistemi si tende a confondere i due momenti (produttivo e distributivo), solo perché i governi sono incapaci (per volontà o incapacità) di proporre e adottare metodi distributivi che consentano a tutti di beneficiare degli incrementi produttivi derivanti dal miglioramento tecnico del rapporto tra input e output, una volta effettuata la necessaria reintegrazione del capitale impiegato e la destinazione (non immediatamente produttiva) a formazione e ricerca.
    Prosaicamente: per mangiare una fetta di torta, debbo prima prepararla. Più grande è a torta, più (in teoria) saranno grandi o numerose le fette.

  6. Alla faccia del sinteticamente! 😉

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