Simulazioni abramitiche

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Prende sempre più piede la teoria secondo cui il nostro universo sia solo una simulazione creata da una civiltà avanzata, probabilmente nel futuro o addirittura aliena. tutto incomincia con Nick Bostrom che in un articolo “Are you living in a simulation?” ipotizza che le probabilità che il nostro universo sia simulato siano molto alte. Insomma un po’ come nel film Matrix i nostri cervelli sono collegati ad un computer e per noi e’ impossibile sapere se il nostro mondo sia vero o simulato. Ed e’ questo il punto forte o debole della teoria: poiché non e’ possibile dimostrarlo rimane solo un esperimento mentale. Anche se vivessimo dentro una simulazione non cambierebbe nulla, questo e’ il nostro mondo e questo rimane. Dobbiamo sottometterci alle leggi della fisica, siano queste “vere” (e a questo punto non so neppure cosa significhi vere) o simulate.

Il punto del post pero’ e’ un altro. Molti pensano che questa ipotesi sia una cosa nuova e che chi creda a quest’ipotesi sia un pazzo. In realtà la teoria della simulazione dell’universo e’ una teoria antica tanto quanto le religioni abramitiche. La vita che viviamo, per ebrei, cristiani e musulmani e’ solo un test creato da dio per testare la nostra fede. L’universo non ha alcun senso se non come laboratorio di sperimentazione per un dio scienziato che ci studia, mantiene tabelle con tutti i nostri comportamenti e che ci seleziona per una più grande simulazione, quella del dopovita. La seconda vita ha due simulazioni principali, paradiso e inferno, che sono solo temporanee.

Per i primi cristiani infatti la vita era una simulazione senza alcun valore anche perché sapevano che Cristo sarebbe ritornato di li’ a poco per far risorgere questa volta tutti con i loro corpi che avevano nella prima simulazione. Ogni giorno che passava non era altro che un conto alla rovescia in attesa del suo ritorno. Il martirio era cosi comune perché la vita per loro non aveva senso e morire da martiri significava assicurarsi un biglietto per direttissima al secondo livello della simulazione.

Per i cristiani secolarizzati di oggi queste cose possono sembrare incredibili ma questa era la mentalità dei primi cristiani. Ed e’ per questo che per i romani pagani dell’epoca il cristianesimo pareva una pazzia incredibile. Basta leggere i loro testi e cosa pensavano del cristianesimo e dei cristiani, considerati invasati e pazzi. I loro martirii, cercando la bella morte, oggi vengono visti come gesti eroici in difesa della fede ma in realtà erano semplici scorciatoie per passare al secondo livello. Oggi persone del genere verrebbero considerate pazze dagli stessi cristiani. Un comportamento simile anche con inclusa violenza nei confronti degli altri lo vediamo con i kamikaze islamici. L’atto del suicidio per difendere la fede e’ una scorciatoia per passare ad un altro livello d’esistenza. Questa vita terrena non ha alcun valore, ecco perché uccidere altri o perfino i propri familiari o se stessi e’ perfettamente normale e moralmente accettabile. D’altronde la vita e’ una simulazione. Siamo tutti fatti di bit in un computer. Il nostro programmatore ci darà extrapunti e ci farà andare in un altro livello dove saremo felici perché li ci sarà un altro programma di simulazione dove non ci sarà la simulazione della sofferenza.

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4 commenti

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4 risposte a “Simulazioni abramitiche

  1. aldo

    come mai non parli più di Siria o medio oriente, mi sembra che ci sia tanto da dire ancora, magari allargando alla Libia. Saluti, Aldo

  2. Sfortunatamente il tempo é quello che è. Sulla Siria le cose non si muovono più come un tempo. La guerra è finita.
    Inoltre mi sono anche un po’ stancato di fare come indovino Laooconte dell’Iliade che avverte i troiani ma non lo ascolta nessuno e poi viene divorato dai serpenti di mare. 😉
    Ma siccome sono masochista sicuramente tornerò si quei temi prima o poi.

  3. E’ una riflessione molto interessante anche se non la condivido al 100%. Il legame tra diverse idee fantascientifiche (la mutazione, la simulazione) e il cristianesimo è stato espresso nella maniera più approfondita da Philip Dick (che poi ovviamente è il principale ispiratore di Matrix), e di recente ripreso (tra varie altre tematiche) da un libro di non fiction che è incredibilmente coinvolgente e che consiglio (anche se piuttosto inaffidabile) e cioè ‘Il Regno’ di Emanuel Carrere (a sua volta autore di una bella biografia di Dick: ‘Io sono vivo, voi siete morti’).

    Non credo però che il modello che descrivi rispecchi la visione del mondo della maggior parte dei credenti, e neanche della maggior parte degli ecclesiastici (preti, rabbini imam ecc.) e dei teologi. In qualche modo le religioni abramitiche ‘mainstream’ si giostrano tra la promessa del ‘mondo a venire’ e la condanna come eretico di chi nega la realtà e rilevanza del mondo in cui viviamo adesso (come gli gnostici e i catari).

  4. @cachorro
    Anche io penso che non rifletta la visione dei credenti di oggi. Forse meno dell’ 1%? Mi riferivo ai primi cristiani, diciamo fino al 300 dc. Quelli aspettavano la bella morte (come dicevano i fascisti) come un dono.

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