Uno dei miei sport preferiti è dire agli italiani che in UK non esiste la carta d’identità. L’espressione nelle loro facce è impagabile. “Ma non è possibile.” “come fanno ad identificarti?” “Lo Stato deve poterti identificare.” . L’italiano medio è stato cosi ammaestrato dallo stato che per lui non può esistere un mondo in cui non esista la carta d’identità. La società non può funzionare secondo lui. È una cattiveria la mia perché so benissimo che questa rivelazione fa tremare le gambe a molti.
Ebbene sì, nel Regno di sua maestà non esistono le carte d’identità, più del 50% non ha un passaporto, non esiste obbligo di avere patente mentre si è alla guida e neppure vige obbligo di portare documento d’identità quando si va a votare. Come è possibile, direte voi? Come è possibile che vi servano questi documenti, diciamo noi dall’altra parte della Manica. Perché, se la nostra società britannica funziona senza problemi da centinaia di anni senza documenti perché la vostra ne ha bisogno? Forse perché è un mito? Forse perché vi hanno fatto il lavaggio del cervello con quelle facce da tolla dei funzionari pubblici, dei politici, dei poliziotti, dei carabinieri, in cerca di qualsiasi scusa pur di togliervi la libertà?
Ora pensate alla recente proposta – da Marattin e perfino da Muccino – per una legge che obblighi l’uso dei documenti d’identità per chi si iscrive ai social come Facebook o Twitter. Se prima la società italiana per noi qui in UK sembrava venire da Marte, ora ha superato il Sistema Solare oltre l’orbita di Plutone.
P.S. Italiani, vivete in una bolla senza saperlo. Molte delle cose per cui lo Stato vi tormenta quotidianamente non servono a nulla e la dimostrazione viene dal fatto che esistono miliardi di persone nel pianeta che vivono senza marche da bollo, firme digitali, posta elettronica certificata, albi professionali, esami di stato per professioni altre rispetto al medico, limite uso del contante e decine di altre tasse, regolamenti e vessazioni.