Archivi categoria: giornalismo di merda

Un imbarazzante (e scandaloso) articolo-bufala del Fatto sulla sperimentazione animale

development-success-ratesGira sul web – leggi quella sala d’attesa della parrucchiera chiamata Facebook – un link ad un articolo su Il Fatto, scritto da AP – che in genere scrive di UE ed è laureato in Scienze della Comunicazione – su un fantomatico programma pluriennale europeo che dovrebbe stanziare 70 miliardi per la ricerca scientifica che non userà animali ma metodi alternativi. Fantomatico questo Horizon 2020 (altro non è per chi di scienza ne mastica dell’FP8, Framework 8) perché da nessuna parte si parla di sperimentazione animale alternativa. Ho speso una buona mezz’ora a cercare su internet in inglese ma non ho trovato nulla; le uniche informazioni vengono da un sito animalista dove ci si “augura” che la bozza finale contenga riferimenti ai mteodi alternativi, forse la fonte “ufficiale” per AP. Se qualcuno trova qualcosa vi prego di postarlo sui commenti per piacere e vedrò di riportare le parti in questione.

Il titolo e il testo dell’articolo sono a dir poco fuorvianti e dopo il copia-incolla da Facebook (guardate su Google l’effetto valanga su decine di siti animalisti) anche criminali, perché introducono disinformazione su un tema gia di per sé bollente in Italia.

Per prima cosa diciamo che i famosi 70 miliardi di euro rappresentano l’intera somma di fondi destinati ai progetti finanziati dal FP8, inclusi ingegneria, ricerca aerospaziale, elettronica, medicina, biologia, chimica, fisica e quant’altro ecc. Il titolo quindi è sbagliato e nonostante sia stato chiesto al “giornalista” di rettificare il titolo e l’articolo sono ancora lì.

Si tratta quindi di una bufala bella e buona –scritta con copia-incolla, pigrizia e tanta passione animalista -, non mi fiderei allora di tutti gli articoli che il nostro giornalista ha scritto in passato compreso uno intitolato “Italiani: capre e ignoranti” che porterebbe la discussione sul tragicomico, ma non infierisco e mi fermo qui.

AP ci delizia con opinioni personali camuffate da fatti scientifici come:

“Questa innovazione si traduce nei laboratori di ricerca nello spostare il focus dei test dal “animal relevant” al “human relevant”,”

Non riesco a trovare questi termini sulla bozza di Horizon 2020, quidi ne deduco che sono stati copia-incollati dal solito sito animalista che infatti cita proprio questi due termini. Tra parentesi, questa distinzione non vuol dire una cippa,  a meno che non significhi che gli esperimenti d’ora in poi debbano essere fatti solo sugli umani.

“ovvero sostituire ratti e criceti con riproduzioni robotiche e di microingegneria.”

Qui AP c’è cascato male perché confonde la meccanizzazione di un processo delle fasi iniziali con una fantomatica riproduzione robotica dell’animale. Che inutile dirlo, non esiste. Lost in translation dall’inglese, è meno male che è il corrispondente da Bruxelles!

“il laboratorio robotico più avanzato al mondo del valore di 50 milioni di euro e di proprietà del governo Usa, che lo sta usando per testare sostanze chimiche al ritmo di centinaia a settimana invece degli anni che ci vorrebbero con i test sugli animali.”

Anche di questo non trovo traccia su internet. Niente, zero, nada. Suppongo si riferisca comunque alla meccanizzazione per il drug-screening. Questo si ricollega a prima ovviamente. AP non ha alcuna idea delle fasi che portano alla commercializzazione di un farmaco. La meccanizzazione (multiwells, high-throughput systems, drug screening ecc.) non esclude la sperimentazione animale, anzi dopo questa preselezione le molecole vengono poi date ai ricercatori per gli esperimenti sui tessuti (in vitro o in vivo). Per farvi un esempio in molti dipartimenti ogni giorno si ricevono dozzine di fiale che vengono dalla meccanizzazione. Queste fiale vengono selezionate per la citotossicità o per altre caratteristiche di base, poi vengono date ai ricercatori per sperimentare su tessuti animali. Una scrematura iniziale per evitare di perdere tempo e animali ovviamente.

“Questo sia per motivi etici ma anche pratici, perché come ha evidenziato uno studio del 2004 della Food and Drug Administration (FDA) americana, le tecnologie testate sugli animali registrano un grado di insuccesso del 90% quando tradotte sull’uomo.”

Un’altra opinione falsa spacciata per vera (anche questa copia-incollata dai siti degli animalisti). Questo “studio” della FDA dice che “For example, a new medicinal compound entering Phase 1 testing, often representing the culmination of upwards of a decade of preclinical screening and evaluation, is estimated to have only an 8 percent chance of reaching the market.” – Challenges and Opportunities Report, FDA, 2004

Come questo sito spiega benissimo, con tanto di figura, non si tratta di un insuccesso del 90% dei farmaci che passano dai test animali a quelli sull’uomo. Bensì si tratta del grado di insuccesso di quando si passa dalle prime fasi a quella finale preclinica. Significa che su 100 sostanze sconosciute candidate per quella malattia solo il 10% arriverà alle fasi precliniche. Non c’entra niente il grado di insuccesso sugli umani. Si tratta semplicemente della scrematura naturale di tutte quelle sostanze che hanno effetti negativi o non sono abbastanza efficaci.

Quello che AP non capisce e gli animalisti non capiranno mai (vedi sempre l’articolo “Italiani: capre e ignoranti”) è che ci sono varie fasi della sperimentazione dei farmaci: quelle pre-sperimentazione animale che servono a scremare le decine di migliaia di molecole che vengono scoperte (questa è la parte chimica), quelle in cui vengono utilizzati animali o tessuti in vitro e in vivo, le fasi precliniche (sugli umani), le fasi cliniche e l’autorizzazione/registrazione da parte delle commissioni nazionali sui farmaci.

“ma sicuramente quelli della maggior parte dei cittadini europei.”

Falso pure questo. Non è che perché Stop vivisection ha raccolto 1 milione di firme allora l’opinione pubblica sia contro la sperimentazione animale (1 milione di firme raccolte da un’organizzazione di parte non sono rappresentative della totalità della popolazione). Ricordo che ci sono più di 500 milioni di persone in Europa.

Insomma un articolo pieno zeppo, fin dal titolo, di bufale, asserzioni non rintracciabili o linkate e che quindi hanno valore zero dal punto di vista professionale, scientifico e per la discussione sulla sperimentazione animale. Questo articolo non fa altro che rinfocolare un dibattito che già dall’origine pecca di incomprensioni di fondo dettate più dai sentimenti che da fatti.

Inoltre rafforza la mia convinzione che il movimento antisperimentazione animale pecchi di solide conoscenze scientifiche e che come tale non dovrebbe mai essere preso sul serio per un dibattito sereno. E questo fa male in primis alla loro causa e poi ovviamente ai ricercatori e a tutti coloro che assumono medicinali.

Per quanto riguarda invece il giornalismo in Italia io ci ho già messo una pietra sopra e questo imbarazzante (sì esatto non posso far altro che sentirmi imbarazzato ogni volta che guardo il viso di questo ragazzo) articolo dimostra come mettere un giornalista senza alcuna base scientifica a scrivere questi articoli faccia male un po’ a tutti. Per esempio da oggi potremmo anche fare a meno di leggere Il Fatto Quotidiano perché inattendibile.

5 commenti

Archiviato in giornalismo di merda, scienza

Quando il giornalismo è fesso e vi fa fessi

Sta facendo scalpore la notizia che a Milano il cognome cinese Hu sia diventato secondo dopo Rossi e che altri cognomi cinesi come Chen e Zhou siano primi in classifica prima di quelli italiani o tipici milanesi. In giornali, siti e blog la gente pensa che Milano sia stata improvvisamente invasa dai cinesi. Ma la classifica, e la sua presentazione giornalistica, sono quanto meno fuorvianti.

Dovete sapere infatti che i cognomi cinesi sono pochissimi, circa 4000 in tutto e se considerate che un censimento in USA nel 2000 dava 150,000 cognomi appartenenti a 100 persone mentre negli USA ci sono 6.2 milioni di cognomi! Tant’è che la cosa è spiegata anche nel mito fondatore della civiltà cinese delle 100 famiglie.

Inoltre esiste un’altra particolarità che rende i cognomi cinesi tutti uguali: spesso pur essendo scritti in modo diverso – quindi famiglie non imparentate- si pronunciano in modo uguale ma nella translitterazione da ideogramma a pinyin (la pronuncia cinese con caratteri latini) diventano identici. Tra quei 3000 e passa Hu ci potrebbero essere più cognomi di famiglie diverse.

Cosa significa tutto questo? Significa che dai dati rilasciati dalle agenzie potremmo benissimo dire che i cinesi di Milano sono solo poche decine di migliaia come milioni. Il numero di cognomi cinesi non ci dice niente del numero di cinesi a Milano proprio per la particolarità dei cognomi cinesi. Infatti Hu, Chen e Zhou sono tra i cognomi cinesi più comuni al mondo (come da noi Rossi ma agli steroidi!).

4 commenti

Archiviato in giornalismo di merda

Il catastrofico 2012 che verrà del… Corriere

Dopo averci regalato articoli di intensa ispirazione “X-filiana” con una rubrica, Mistero Bufo, dedicata agli UFO nel 2011 (sempre in prima pagina ovviamente) il Corriere ci dà un’anteprima del suo 2012 con una sezione interamente dedicata agli astri (non astronomia, qui si parla di congiunzioni astrali e zodiaco) in collaborazione col grande settimanale scientifico Astra. Abbiamo anche un bel banner in prima pagina tra la testata e il primo articolo, mica a fondo pagina tra le cazzate e i cruciverba. Ma non è tutto perché quelli del Corriere ci vogliono comunque rassicurare per dirci che l’apocalisse del 2012 non avverrà con un articolo pubblicato in “cronache”. Ah, direte voi, si sono ravveduti e ci vogliono far capire che quelle sull’astrologia sono tutte cazzate. Macché, l’articolo ci spiega che l’apocalisse del 2012 non avverrà perché si tratta di una profezia che si basa sui numeri sbagliati e su interpretazioni sbagliate, mica perché è una boiata stratosferica new age: parola dell’avvocato sportivo Cantamessa, massimo luminare di astro…logia. Quelli del Corriere si sono pure scomodati ad intervistarlo perché loro non ci credevano alla profezia dei Maya sulla fine del mondo perché non ha “alcun fondamento scientifico” e sembra veramente una “patacca”. L’avvocato del Milan fa spallucce e fa sorrisi rassicuranti: tranquilli, l’apocalisse del 2012 non avverrà. Pfiu meno male che c’è Cantamessa!

Ma dopo “le tranquillizzanti parole di Cantamessa” giusto per rassicurarci ancor di più che non ci troviamo di fronte all’apocalisse il giornalista ci consiglia di leggere un libro sulle apparizioni mariane moderne che, lungi dall’essere delle suggestioni di massa miste a pareidolia diffusa tra pastorelli di 10 anni e/o schizofrenici, ci danno (queste sì!) delle indicazioni “per i tempi a venire. Un’indagine mariana contro le ipotesi nate dai Maya.” La Madonna sì, i Maya no. La Madonna vince a tavolino perché come puoi fidarti di questi messicani ante litteram tutti sicuramente narcotrafficanti e drogati e coi baffoni e il sombrero quando hai i profeti in casa tua nel nostro bel paese del sole mare calcio pasta tutti gli scaraffoni sono belli a mamma sua?

3 commenti

Archiviato in anticlericalismo, armi di distrazione di massa, da ridere, giornalismo di merda, Italia provinciale

Un necrologio

Di lui rimarranno le centinaia di frasi taglienti e acute sparse per riviste, video su Youtube e blog di internet e in breve verrà inserito in quelle raccolte di citazioni di personaggi famosi insieme a Voltaire, Bierce, Wilde e Churchill. Le sue frasi, come è normale, verranno usate da chiunque, anche da coloro che aveva sempre odiato e combattuto. Quelle contro gli ebrei verranno usate dai musulmani e dai antimsemiti, quelle contro i musulmani dai cattolici, quelle a favore del socialismo della sua giovinezza dagli statalisti socialisti. Chiunque banchetterà sulle sue ceneri letterarie.

Eppure solo chi l’ha letto durante la sua vita saprà che Christopher metteva nella “[…] colonna dell’odio: dittature, religione, stupidità, demagogia, censura, prepotenza e intimidazione. Nella colonna dell’amore: letteratura, ironia, humor, l’individuo e la difesa della libertà d’espressione.” [*]

Christopher Hitchens, per chi non lo ha conosciuto, è in queste parole. E pochi a questo mondo si sarebbero salvati dalle sue critiche. Per gli altri, per chi lo ha combattuto, maledetto, perfino circuito sul letto di morte per convertirlo al cristianesimo, per tutti questi ominicchi rimarrà un altro “ateo militante” che è morto (una etichetta cretina per grande gioia di tutti i titolisti dei giornali di questi giorni).

Ma chi era veramente Hitchens? Un uomo che semplicemente amava e usava la razionalità, l’unica cosa che secondo lui ci rende umani e liberi.

E basta questo per ricordarmi di Hitchens, nonostante spesso non la pensassi come lui su tante cose, senza etichette o categorie.

Grazie Hitchens, che la terra ti sia lieve.

*”In the hate column: dictatorship, religion, stupidity, demagogy, censorship, bullying, and intimidation. In the love column: literature, irony, humor, the individual, and the defense of free expression.”

Lascia un commento

Archiviato in anticlericalismo, giornalismo di merda, libertarismo, politica, spunti di lettura e scrittura, tristezze

La provincia

Pare che in Italia tutti si siano accorti dell’esistenza di Twitter in poche settimane: attori, presentatori, politici e soprattutto i giornalisti che ora ci spiattelleranno i tweet dei personaggi famosi sui giornali. Ci hanno scarcassato i maroni quando hanno scoperto Youtube, poi Facebook ora è il turno di Twitter. Aspettatevi titoli tipo “Il popolo di Twitter dice…”, “E su Twitter e già polemica.”, “E c’è su Twitter chi tuitta che l’assassino è un eroe”. Poi quando uscirà un hashtag tipo #berlusconicrepa o #papaculattone arriveranno le solite Gabrielle Carlucci a dirci che Twitter bisogna chiuderlo e regolamentarlo altrimenti è un Farwest. Ovviamente lo faranno utilizzando i messaggi in bacheca di Facebook, quello che qualche anno fa volevano chiudere per lo stesso motivo. Ma tranquilli arriverà un altro strumento del demonio e le solite Gabrielle Carlucci utilizzeranno un tweet per chiedere la chiusura del nuovo. Provincia, solo provincia.

10 commenti

Archiviato in armi di distrazione di massa, da ridere, giornalismo di merda, Italia provinciale, politica, tristezze

Smanettosissimo

Secondo il Corriere utilizzare un computer da remoto (addirittura 3000 Km di distanza!) è da smanettoni. Se solo lo avessi saputo mentre scrivevo parte della mia tesi a Cagliari e comandavo l’altro PC a Bristol mi sarei potuto iscrivere al “club degli smanettoni”.* 😉

E in genere non so una cippa di queste cose. Si vede che nelle redazioni dei giornali non si lavora da casa.

Invece di fare una foto con la webcam io però avrei rubato la password dell’e-mail del ladro e gli avrei risucchiato l’intero contenuto dell’e-mail provider.

*io però invece di comandare la webcam spesso comandavo la stampante stampante dell’ufficio al terzo piano mentre il mio computer si trovava al piano di giù. Ottimo per fare scherzi. 😀

1 Commento

Archiviato in da ridere, giornalismo di merda, Italia provinciale

Timeo montis et dona ferentes

Non posso che sospettare di un unanime accordo di tutte le forze politiche, sindacali e massmediatiche su un unico uomo. Cosa può spingere PdL, PD, stampa varia e variegata a convergere su un goveno tecnico se fino a qualche giorno prima pareva fosse una questione di vita e di morte, sull’orlo di una possibile rivoluzione civile? Cosa se non la promessa di non toccare assolutamente nulla dei loro privilegi? Se davvero Monti è lì per fare il tecnocrate antipolitica che ci salverà dal crollo totale, almeno questo è quello che traspare dai giornali, dai media e perfino dall’estero, perché tutti i privilegiati lo appoggiano?

Tutti i poteri forti lo appoggiano, anche quelli che dovrebbero soffrirne di più dalla sua presunta “accetta dei privilegi”. C’è di che sospettare di questo governo tecnico anche perché pare aver aumentato il numero di ultrà cattolici nel governo, giusto per compiacere il un altro potere forte dell’Italia, ovvero il Vaticano. Roba da vecchia DC insomma, tanto da far dire a Casini “Questa è la fine della diaspora DC”. E i tagli? Togliere un ministero per il federalismo per rimpiazzarlo da un altro sulla coesione (una barzelletta?)? A fronte di qualche taglietto simbolico per gli allocchi ci ritroveremo con reintroduzione dell’ICI, patrimoniale e chissà cos’altro. Tutti dobbiamo fare i (ulteriori) sacrifici giusto? Tutti a parte i soliti noti.

12 commenti

Archiviato in anticlericalismo, giornalismo di merda, Italia provinciale, libertarismo, politica

Le religioni intoccabili

Mi trovo a disagio nello scrivere questo post per ovvi motivi. Spero che non ci voglia un lungo preambolo per spiegare che quelli qui sotto sono solo esercizi di logica e che la mia posizione (nota a molti miei lettori abituali) è ben lungi dall’essere vicina ai cristianisti europei o di casa nostra.

Detto questo, davvero non riesco a dare le colpe di questa strage di innocenti in Norvegia a questo o a quel commentatore cristianista. In rete è un bombardamento continuo contro Allam, Ferrara, Fallaci, Borghezio e Pera, responsabili morali della strage. Siamo d’accordo, sono delle facce di c**** e le loro idee sono spesso estreme e avolte ridicole. Come ho già detto è un gioco pericoloso e che può portare a precedenti spiacevoli. Ed è una fallacia facilmente smascherabile nel momento in cui analizziamo questi fatti:

ogni giorno ci sono decine di attacchi terroristici al mondo che hanno matrice islamica. Dal 9 Settembre 2011 ad oggi si contano più di 17500 attacchi terroristici con decine di migliaia di vittime. Potremmo tranquillamente dire che la responsabilità morale di questi attacchi ricade su un singolo, unico straordinario testo chiamato Corano. E potremmo tranquillamente dire che i responsabili morali sono i migliaia di imam che propagano l’Islam in tutto il mondo e incitano quotidianamente alla violenza.

Non pensiate che il cristianesimo se la passi liscia sia in passato che oggi con gente che si ispira alla Bibbia per compiere guerre, stragi, stupri di massa di bambini o per imporre leggi liberticide. Sfido chiunque a superare questo test (senza barare con Google!) per vedere le differenze (?) tra Corano e Bibbia.

Eppure non ho mai sentito nessuno (a parte Richard Dawkins forse) chiedere di bannare Corano e Bibbia o di accusare gli intellettuali e chierici musulmani di essere responsabili delle migliaia di stragi nel mondo. A questo punto diventereste come Geert Wilders che chiedeva di bannare il Corano in Olanda perché fomentava violenza. Oops, ma Wilders è amico di Brievik!

A parte Malvino credo che pochi commentatori che in questi giorni se la prendono contro il movimento cristianista o anti-islamico chiederebbero di bannare il Corano o la Bibbia per gli stessi motivi.

Morale della favola è questa: le religioni sono intoccabili e attraverso di esse si possono compiere i più grandi crimini contro l’umanità e rimanere impuniti. Per le altre idee politiche o filosofiche c’è solo da sperare che qualche pazzo non le legga e le faccia proprie, altrimenti siamo nella merda.

21 commenti

Archiviato in anticlericalismo, giornalismo di merda, Italia provinciale, spunti di lettura e scrittura

Bisogna censurare Marylin Manson perché incoraggia violenza tra i giovani

Da più parti leggo che i mandanti morali dell’atto di Brievik sono i cristianisti europei, anche quelli di casa nostra, Fallaci, Ferrara e Pera in testa. E’ un’operazione molto pericolosa quella che si sta facendo, cioè quella di cercare i mandanti tra chi nel bene o nel male parla d’Europa, di multiculturalismo ecc. Potranno essere tutte puttanate quelle dette da Pera o dalla Fallaci ma hanno tutto il diritto di dirle e non devono di certo preoccuparsi se un pazzo scatenato le utilizza per farne una strage (a meno che non siano loro stessi a chiederla, come fanno molti imam di casa nostra). Con questo voglio dire che per quanto io sia nemico delle ideologie fallaciane o periane o ferrariane o cristianiste in genere non me la sento di riversare la responsaiblità di quello che è accaduto in Norvegia su questi autori. Sarebbe come fare lo stesso errore dei preti che chiedono di annullare i concerti metal o censurare i dischi di musica metal perché potrebbero incitare i giovani alla violenza (vedi titolo che riprende le parole di un prete). Idem coi videogiochi. E’ una china pericolosa perché dà la responsabilità di un atto violento di un pazzo, non al pazzo stesso ma alla cultura da cui si è nutrito.

Ho passato anni e anni a sentire professori, preti, giornalisti e politici accusare l’heavy-metal, i giochi di ruolo, la fantascienza, i fumetti, i videogiochi di fomentare violenza e non ho alcuna intenzione di diventare come uno di loro.

Questa volta è successo ai cristianisti (tra l’altro Brievik era ben lungi dall’essere un fondamentalista cristiano, leggetevi il suo testo giornalisti!), la prossima potrebbe toccare a noi. Chissà, un giorno qualche pazzo che legge il mio blog andrà a far saltare una fabbrica di farmaci omeopatici o un monastero cattolico o un ufficio di Equitalia.

Potrebbe succedere a chiunque di essere letto o ascoltato da un pazzo che utilizza le vostre parole come giustificazione per la sua pazzia. Per la cronaca Brievik si sarebbe potuto nutrire di qualsiasi filosofia per fare quello che ha fatto: islam, comunismo, cattolicesimo, puritanesimo ecc. Il fatto è che Brievik era semplicemente un pazzo. Punto.

E state pure attenti alle citazioni che ha utilizzato: potreste cadere nel simpatico errore di accusare il campione del liberalismo John Stuart Mill di essere un fondamentalista cristiano antislamico e nazistoide antelitteram

10 commenti

Archiviato in giornalismo di merda, Italia provinciale, politica

La fine dell’illusione

Che siate carnefici o vittime di questi tempi vi toccherà una accurata e fine analisi della vostra vita da parte dei giornali. Qualsiasi cosa abbiate scritto su internet vi verrà  rivoltata contro anche dopo la vostra morte. Foto, frasi, blog, FB, chat. Tutto contribuirà a costruire una biografia perfetta da buttare in pasto ai giornali.

Per esempio: vi piace giocare ai videogiochi, magari quelli come Call of duty modern Warfare? Nessun problema: sarete bollati come amanti delle armi e violenti. Siete cristiani o musulmani? Qualsiasi vosta azione sarà quindi una prova del vostro fondamentalismo cristiano o musulmano. Siete biondi e con gli occhi azzurri? Suprematisti ariani! Pensate che non esista un paese in cui musulmani e non-musulmani abbiano convissuto pacificamente? Siete antimusulmani e la strage che avete appena fatto l’avete ovviamente dedicata alle vittime dell’11 Settembre.

Prego di non essere mai coinvolto in qualsiasi fatto di cronaca, ma se mi capitasse i giornalisti direbbero di me che sono satanista perché ascolto metal, fondamentalista antireligioso per i miei post anticlericali, violento perché gioco con la Pleistescion 3, estremista di ultradestra perché sono libertario. Per non parlare di quelle foto compromettenti su FB in cui…ops… questa non dovevo dirla.

A conclusione della mia fine analisi dei fatti di Oslo vi lascio con questa domanda: può davvero l’atto isolato di un uomo pazzo far finire “un paradiso scandinavo”. A giudicare dai titoli dei giornali la Norvegia era un paradiso fino a ieri e ora sembra l’Iraq. “La fine di un’illusione” titola Il Giornale. Illusione? Che illusione?

14 commenti

Archiviato in giornalismo di merda, Italia provinciale, tristezze