
Leggendo quest’articolo mi e’ venuta in mente un’idea.
Invece di cercare di fare una rivoluzione liberale-libertaria-liberista e libertina in Italia o in qualsiasi altro paese al mondo, l’idea di costruire una nazione in mezzo al mare bypasserebbe tutti i problemi.
Questo e’ il mio progetto:
1. tecnicamente qualsiasi installazione in acque internazionali (oltre le 20 miglia marittime dalla costa) e’ fuori dalla giurisdizione degli stati. Quindi possiamo costruire un’isola artificiale o una piattaforma offshore nel Mar Tirreno nel triangolo compreso tra Lazio, Sardegna e Sicilia.
2. costruzione di una comunita’ totalmente libertaria. Scrittura di una costituzione di un paio di paginette: pochi punti ma buoni. L’isola si fonda sul sacro ed inviolabile principio (art. 1) del “su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente l’individuo e’ sovrano.” Da cio’ deriva tutto il resto.
3. prima di salire si firma un contratto. Chi non rispetta il contratto viene espulso. Easy. Chi nasce nell’isola al compimento dei 16 anni firma il contratto. Se non vuole firmarlo se ne va.
4. liberta’ di stampa, espressione, ricerca, culto assolute. Niente proibizionismi di alcun genere.
5. la popolazione a causa del contratto da firmare e della costituzione da rispettare verra’ automaticamente selezionata: niente comunisti, niente fascisti, preti, mullah, bonzi e quant’altro. Niente di tutti questi perche’ nessuno dei citati rispetterebbe l’art. 1 della Costituzione.
Unico problema: abbiamo bisogno di un plurimiliardario che ce la costruisca. Qualche volontario?
A parte le battute e’ tecnicamente possibile farlo: serve solo il denaro. Tra l’altro se si organizzasse una colletta tra i futuri cittadini si potrebbe veramente realizzare.
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