Archivi del mese: aprile 2013

Sull’aborto di Stato cinese

CHINA_-_USA_CHINAFLAG_AND_WOMBNe scrissi anni fa anche nel vecchio blog ma grazie a questo articolo ne approfitto per riproporre gli stessi argomenti. Sull’aborto in Cina c’è tanto mito e tanta disinformazione in Occidente. E’ chiaro che l’episodio linkato è raccapricciante e se ne sono sentiti tanti altri in passato ma è importante comprendere una cosa essenziale: in Cina non esiste l’aborto di Stato e chi spinge una donna ad abortire o la costringe con la forza è un criminale e la legge cinese lo punisce.

Per togliere ogni dubbio dico subito che il sistema comunista cinese è agli antipodi rispetto alla mia società ideale e che la mia opinione sull’aborto è molto più sfaccettata di quanto si possa credere. Scrivo questo post solo per amore per la corretta informazione e per chiarire le idee a molti. Si leggono tante cose inesatte e esagerazioni sui giornali e sui social network la cosa è perfino peggiore.

Ma per prima cosa cerchiamo di capire come funziona la legge del figlio unico e quali sono gli effetti di questa legge sulla società cinese.

  • la legge fu varata nel 1978 dal governo cinese per limitare la crescita quasi esponenziale della popolazione cinese.
  • la legge consiste nell’incentivare le famiglie con figlio unico e disincentivare quelle con più figli. Come? Con punizioni fiscali: chi viene scoperto paga un’ammenda, proporzionale al salario annuale. Chi è ricco paga di più, chi è povero paga di meno anche se comunque si tratta di una multa salatissima. Inoltre il figlio nato illegalmente dovrà essere sostenuto dalla famiglia, non più dallo Stato (sanità, istruzione ecc.). Chi invece mantiene una famiglia con un solo figlio ha incentivi fiscali, bonus a lavoro ecc.
  • nelle zone rurali se il primo bambino è femmina ai contadini viene concesso un secondo tentativo sperando che sia maschio per aiutare il padre nei campi.
  • nelle famiglie con particolari problemi, per esempio padre incapace di lavorare, viene concesso un secondo figlio.
  • altre cose che pochi sanno sono: due figli unici possono avere due figli, se il bambino è nato all’estero e ha passaporto straniero non viene multato, i parti gemellari sono ammessi, l’aborto selettivo è illegale. Con tutte queste eccezioni alla fine la legge interessa solo il 36% della popolazione cinese.
  • ovviamente in un contesto del genere gli effetti sulla società sono devastanti: i ricchi hanno più figli, i poveri meno e tenderanno a scegliere l’aborto, spesso selettivo per avere maschi invece che femmine. Una famiglia non ha la libertà di decidere come organizzare la propria vita e gli aborti per evitare multe o complicazioni sono all’ordine del giorno.
  • le istituzioni nel caso scoprissero una gravidanza illegale si comportano nel seguente modo: multano i genitori oppure chiedono alla donna se vuole abortire gratuitamente. Gli ufficiali che forzano l’aborto, soprattutto nelle zone rurali magari anche per prendersi mazzette, stanno facendo qualcosa di illegale e la legge li punisce. Ma sappiamo bene quanta corruzione ci sia in Cina quando si parla di ufficiali delle amministrazioni.

Quindi chiariamo subito questa cosa: in Cina non esiste l’aborto di Stato. Punto. Altra stupidaggine che si sente riguarda l’eugenetica di Stato. Giusto per farvi venire qualche dubbio riguardo a questo punto vi basti sapere che tutte le minoranze etniche in Cina sotto i 10 milioni di abitanti sono esenti dalla legge. In pratica la legge è applicata solo sulla maggioranza Han, più del 90% della popolazione cinese, proprio per preservare le minoranze etniche del paese.

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E cucina pure da solo

MT538987973“Prende la metro” ; “cucina da solo”; “ha pagato l’albergo coi soldi suoi!”; “predica la povertà”.

Tutti questi proclami da giornaletto di parrocchia (copiati pari pari dalle veline spedite dal Vaticano) delle ore successive all’elezione del nuovo papa ci dicono tante cose. La prima è che la Chiesa fin dal principio ha voluto fare un po’ di marketing preventivo per non doversi ritrovare altri anni di critiche simili a quelle che abbiamo visto con Ratzinger (peggior marketing team per un re assoluto dai tempi di Tutankamon); secondo, che nella sua normalità l’elezione di questo signor Bergoglio ci fa notare che non è normale per un cardinale papabile prendere un mezzo pubblico, cucinare da solo, pagare di tasca sua, predicare la povertà. E non è normale neppure per i fedeli vedere un cardinale fare tutto ciò tanto lo sconcerto per cose così banali. Ci mancava poco che ci dicessero che il Signor Bergoglio cagava e si puliva il culo da solo. Ma pensa un po’! Santo subito!

L’elezione di questo papa al soglio pontificio e la retromarcia di Ratzinger (una scelta relativista da parte del campione contro il relativismo imperante?) ci dicono tanto anche dal punto di vista teologico. Bergoglio era in pole position quando fu eletto Ratzinger ma lo Spirito Santo scelse quello sbagliato (i cattolici pensano che ci siano un esserino nella camera dove si decide chi è papa). Piccoli errori che si pagano ma lo Spirito Santo (che è tra l’altro un terzo di un cerbero trascendentale) questa volta pare aver fatto la scelta giusta di marketing: infatti appena il nuovo papa si è affacciato al balcone e le veline sono arrivate nelle redazioni di tutto il mondo, papa Francesco è stato ribattezzato “quello buono”. Se la logica non è un’opinione significa che quello prima, Ratzinger, tanto buono non lo era. Ma tant’è.

Se il comportamento di questi vecchiacci in gonnella pare ridicolo a chi cattolico non è, è interessante invece osservare il comportamento del gregge il quale ha espresso il suo giubilo urlando, cantando e piangendo dopo aver visto un perfetto sconosciuto affacciarsi al balcone. Nessuno lo conosceva, nessuno sapeva che cucinava da solo (dettagli che ci dicono tanto della pochezza intellettuale, lavorativa e di esperienze, in poche parole del curriculum mediocre di questi papabili) eppure tutti lo hanno accettato come il loro padrone. Se in quel balcone si fosse affacciato Scola, Bertone o Topo Gigio tutti avrebbero avuto la stessa reazione. Come a dire che al gregge non importa un fico secco di chi siede al soglio, semplicemente accettano ciò che gli viene dato. E un mio pensiero particolare va a quegli uomini adulti che si sono affrettati a baciargli la mano e a inchinarsi con lo sguardo a terra come cani sottomessi al maschio alfa. A loro penso ogni sera, a come abbiano il coraggio di tornare a casa e dire ai propri figli che si sono inchinati di fronte ad uno sconosciuto, che hanno pianto ai suoi piedi giurandogli fedeltà assoluta. Che non importa chi si fosse affacciato (un criminale, uno stupratore, perfino un non cattolico) tanto si sarebbero inginocchiati lo stesso. Questi ominicchi rappresentano la vergogna del genere umano e anche il motivo per cui abbiamo avuto per millenni faraoni, imperatori, conquistatori, re, fuhrer, duci e appunto papi. Un comportamento inspiegabile quello del servo per i sociologi e gli storici (quante volte leggendo i libri di storia ci siamo chiesti come ha fatto un dittatore a prendere il controllo della società) ma così evidente ogni volta che viene eletto un papa: ci sono uomini che non hanno dignità, che vivono nella paura e nell’ignoranza e che sarebbero felici di rotolarsi nel letame se il pastore glielo chiedesse.

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