Archivi del mese: agosto 2009

“L’unica guerra vinta dall’Italia”

Ora che sono tutti presi da questa riscoperta dell’Insulo de la Rozoj sarebbe interessante chiedere ai politici nostrani cosa farebbero se un altro ingegner Rosa fondasse un nuovo stato. Io conosco già la risposta.

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Che fare?

Sto dando fuori di matto. Per la prima volta in vita mia sono d’accordo con la chiesa cattolica e con la Lega nello stesso tempo.

Comunque la cosa mi diverte. Voglio vedere come si evolvono le cose. E’ interessante notare comunque che per le cose che fanno comodo ai leghisti la chiesa può fare ingerenza nello stato italiano, quando invece i vescovi toccano i figli allora i leghisti riscoprono Porta Pia.

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Due cingalesi

Passeggiavo per Cagliari la sera tardi quando vedo un uomo con un bambino. Si vede subito che non è italiano. Lo classifico come cingalese (ma per i nostri occhi potrebbe essere del bangladesh o delle Mauritius boh), ecco diciamo che Mr Cingalese entra in un bar e chiede un caffè con un italiano perfetto. Prima di entrare però chiama il figlio così: “Andiamo al bar, ayò!” con un accento sardo da far invidiare Benito Urgu.

Più tardi incontro amici di amici e tra questi vedo un cingalese (ma per i nostri occhi potrebbe essere del bangladesh o delle Mauritius boh). Vedo che però parla con gli altri italiani e non deve vendere niente. Mi avvicino un po’ e mi rendo conto che quello che mi era parso un cingalese era un italiano, anzi sardissimo da far invidia a Benito Urgu. E’ stata una sensazione strana: due incontri così ravvicinati, due persone che sono il contrario di quello che sembrano. Chi era il vero sardo e chi era il vero cingalese? Erano tutti e due sardi o tutti e due cingalesi? Il colore della pelle era identico, l’accento identico, vivevano nella stessa città. Solo ad un esame ravvicinato ti rendi conto delle piccole differenze. Qual è allora il confine tra i due se non il pregiudizio dell’osservatore (e forse un passaporto)?

Più tardi nella serata dei ragazzini urlano contro un cingalese (ma per i nostri occhi potrebbe essere del bangladesh o delle Mauritius boh) che vende cappelli e coroncine con luci colorate: “Lampione! Oh lampione!”. Lo sbeffeggiano, lo insultano, lui passa avanti facendo finta di niente. Chissà chi veramente c’era sotto quelle coroncine di luci colorate.

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Il velo tra due mondi paralleli

2512885299_3ef5df2aaeA proposito della polemica scatenata sul burkini avrei voluto scrivere uno di quei post coi pipponi liberali bla bla che tanto piacciono a quelli come me (cioè lo 0.00001% della popolazione italiana) ma Leonardo mi viene in aiuto e credo di poter sottoscrivere il suo di post.

Legato alla polemica del velo mentre in Italia si verrà costretti ad andare in giro senza velo (con buona pace di islamiche, suore cattoliche, donne hindi e vecchiette sarde) nella Striscia di Gaza le bambine verranno costrette a mettere il velo in classe, come in una Mogadiscio o Kabul qualunque. Non solo ma verranno istituite “ronde del pudore” che vigileranno perché le donne in spiaggia e nei posti pubblici indossino il velo. Due mondi paralleli insomma: per il senso del pudore una donna in Europa deve stare in bikini, in medioriente coperta.

Insomma trattasi di specchio culturale in cui, a mio modesto parere, a rimetterci è solo la libertà di vestirsi come si vuole.

P.S.

Nella foto una donna sarda con il tipico hijab… ehm volevo dire col velo da vedova.

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Giacobbo rulez

kabbalahI nemici di berlusconi non sanno più cosa inventarsi pur di combatterlo. Come li capisco. Ma spesso si può esagerare e farla fuori dal vasino. Gilioli che stimo e apprezzo per tante cose scritte in passato, ha ospitato un pezzo di tale Cristina Cucciniello la quale sostiene con forza (non traspare alcune ombra di dubbio sui suoi argomenti) che Villa Certosa sia stata costruita con misure e formule massoniche e cabalistiche, tali che possano essere viste dall’alto dal Grande Demiurgo. Se i suoi nemici portano avanti queste argomentazioni “alla frutta” berlusconi potrebbe veramente diventare il Grande Demiurgo senza alcuna resistenza. Notare poi i due mesi che ci ha messo la Cucciniello per scrivere questo pezzo che un Giacobbo qualunque avrebbe scritto in cinque minuti. Gilioli, dire che un articolo è stato scritto in due mesi non è motivo di vanto ma è ridicolo.

Il prossimo pezzo su L’Espresso lo affidiamo a Giacobbo allora? Magari sulle origini extraterrestri di Andreotti.

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Autunno bollente

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No, non sto parlando di global warming. Parlo dell’apertura di un nuovo fronte clericale. Dopo fecondazione assistita, omosessualità, Dico o PACS, aborto, contraccezione, pillola RU486 è arrivata l’ora di religione cattolica. L’ultimo cavallo di battaglia, l’ultima pisciatina per delimitare il territorio dove loro hanno i vantaggi (e si definiscono discriminati) mentre gli altri sono “biechi illuministi” (parole loro). Se pensavate che la questione dell’ora di religione cattolica agli esami di stato fosse finita con la sentenza del TAR del Lazio vi sbagliate di grosso: il governo e la Gelmini sono andati avanti come un Panzer. E ora i ragazzi di altre religioni o di nessuna in particolare che non hanno frequentato l’ora di religione verranno penalizzati di alcuni punti rispetto ai “discriminati cattolici”. Siamo sicuri che se il caso dovesse arrivare alla Corte Costituzionale il governo andrebbe avanti lo stesso fregandosene altamente come fece con il caso Englaro.

Ma non finisce qui. I fronti di guerra sono tutti aperti e qualsiasi argomento sarà motivo di accaparramento clericale: dalla medicina alla scuola, dalla ricerca scientifica all’economia. Ne vedremo delle belle questo autunno.

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Inglese balneare

Oggi in un bagno di uno stabilimento balneare della spiaggia di Cagliari leggo questo cartello:

“Please don’t get the paper in the basket.”

Che sarebbe la traduzione letterale di “Plis non gett la cart nel cest.”

Geniale 😀

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Brividi vari

1. Facebook compra FriendFeed e un brivido scende lungo la schiena. Google al confronto sarà un controllore del pullman. Il Washington Post ci dà un’idea di cosa accadrà in futuro e ci lascia con questa bella frase:

“After all, that’s why Facebook bought FriendFeed. So it could own you.”

2. Da quando il centro-destra è al governo sembra che in Italia non esistano più stupratori rumeni, ladri marocchini e sporchi cingalesi. O forse non esistono più in TV?

3.

“Se viene ucciso un milita­re italiano, la Difesa lo di­chiara: dal 2001 in Afghani­stan ne sono morti 15. Man­ca però un dato: quanti mili­ziani afghani sono stati ucci­si dai nostri soldati in scon­tri a fuoco?
«Il numero preciso non vie­ne tenuto. Non c’è una conta­bilità anche perché è difficile accertarlo. Di certo il numero degli insorti — talebani, traffi­canti di droga, tutti coloro che compiono atti ostili — è superiore alle perdite subite dai contingenti internaziona­li. E di molto».”

Un’intervista a La Russa mi ha fatto pensare e mi ha fatto scendere il terzo brivido di quest’estate. Lasciando perdere il discorso troppo lungo sul fatto che ci sono una ventina di eserciti in Afghanistan da otto anni contro 4 straccioni e le cose sembrano peggiorare di giorno in giorno – pare che i talebani si riproducano come funghi e non finiscano mai -, la risposta di La Russa a questa domanda impertinente (per i canoni dei giornalisti italiani) è di una banalità e freddezza sconcertanti. Forse non ci avete mai pensato ma i nostri militari stanno dando la caccia a questi “insorti” manco fossero bestie. In effetti sparano a qualsiasi cosa vada contro di loro o che pensano vada contro di loro. Nessuna simpatia per un combattente talibano ma qui stiamo sparando a dei conigli sul campo senza preoccuparci del loro numero, generalità e forse perfino vere intenzioni. Un comportamento che definiamo aberrante e barbaro nei casi di purghe staliniane, pogrom pol-pottiani o lager nazisti ma che liquidiamo con una risposta fredda e inumana di un La Russa qualunque. E a noi va bene così.

L’asimmetria del conflitto -eserciti regolari contro ribelli- non aiuta. Nelle guerre tradizionali i corpi dei nemici venivano contati, controllati, schedati ed eventualmente dati al governo nemico in cambio dei propri. Qui la barbarie della nostra “democraticissima democrazia” ci permette di soprassedere sul numero e generalità degli insorti.

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Discrimine

“Discriminati sei milioni di studenti.”

Beh sì, anche se la cifra sembra un po’ alta. I bambini in età scolare stranieri in Italia sono circa 670.000. Di questi tantissimi rumeni, cinesi, marocchini e egiziani; quindi ortodossi, non credenti o buddisti, musulmani. Poi ci sono i bambini dei valdesi, protestanti, ebrei. Per non parlare poi dei figli di atei, agnostici, liberi pensatori. La cifra è azzardata ma è vero: l’insegnamento della religione cattolica discrimina alcuni milioni di bambini. Ma aspettate. Leggo meglio e vedo che chi lo ha scritto è l’ Osservatore Romano e i sei milioni di studenti che intendeva erano cattolici. Cioè i privilegiati non avendo più il privilegio diventano discriminati. Logico!

Più sotto leggo:

“Non è giusto sminuire il loro ruolo, come se esistessero docenti di serie A e di serie B.”

Anche qui pensavo si intendesse il fatto che i prof di religione sono scelti dal vescovo e non accedono ai concorsi pubblici e alla gavetta di anni come tutti gli altri. Pensavo perfino che intendesse il fatto che i prof di religione guadagnano più dei loro colleghi. E invece? Che sciocco che sono. I prof di serie B sono quelli di religione.

Secondo i cattotalebani poi le motivazioni del Tar sono discriminatorie e pretestuose. Leggetele:

Lo Stato, dopo aver sancito il postulato costituzionale dell´assoluta, inviolabile libertà di coscienza nelle questioni religiose, di professione e di pratica di qualsiasi culto “noto”, non può conferire ad una determinata confessione una posizione “dominante” – e quindi una indiscriminata tutela ed un´evidentissima netta priorità – violando il pluralismo ideologico e religioso che caratterizza indefettibilmente ogni ordinamento democratico moderno”.

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La resistenza è inutile, sarete assimilati

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“Non si tratta di un insegnamento che va a sostenere scelte religiose individuali: ma di una componente importante di conoscenza della cultura di questo Paese, con buona pace degli irriducibili laicisti e purtroppo dobbiamo dire con buona pace anche dei nostri fratelli nella fede di altre confessioni cristiane”.

Tradotto: “Non ce ne frega un cazzo di chi non è credente, di chi è cristiano protestante, ebreo, musulmano, buddista. L’Italia è “robba” nostra. Fatevene una ragione e non rompeteci più i maroni.”

Chissà perché non mi scandalizzo più per queste dichiarazioni clericali. Son stanco, io mi arrendo. Prendetevi tutto, scuola, parlamento, strade e piazze. L’Italia è vostra, gli italiani vi meritano.

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