Archivi del mese: dicembre 2014

Darwinismo jihadista

243E813A00000578-2885162-image-m-84_14193551065821168994154Mentre leggevo degli ultimi fatti in Medio Oriente mi sono fermato a pensare alla situazione geopolitica da una prospettiva inusuale: quella biologica. Inusuale non per me che guardo sempre la società umana sotto la lente delle scienze biologiche. Siamo animali e come tali dobbiamo essere valutati e studiati. Ed è anche per questo che le scienze economiche e politiche non riusciranno mai a prevedere il futuro delle società umane. Non guardano mai all’aspetto animale di quello che studiano.

Prendiamo la società moderna umana occidentale del 2014. La selezione naturale è quasi inesistente grazie ai progressi della medicina. Quella sessuale pare che funzioni al contrario: più si è attraenti e ricchi e di successo meno figli si fanno. Quelli che sopravvivono alle poche malattie ancora non debellate hanno una natalità sulla media. In poche parole l’evoluzione non funziona come da manuale. Eppure esistono delle società moderne in cui la selezione naturale e sessuale stanno lavorando alla produzione di uomini diversi. Pensate a quello che sta succedendo all’interno dello Stato Islamico. All’interno del califfato tutti i maschi oltre i 12 anni di età vengono coscritti per la guerriglia. Quelli più deboli di carattere perché non motivati religiosamente o perché non adatti al campo di battaglia vengono spediti in campo nemico come bombe umane. Quelli che sopravvivono ai primi scontri lo fanno perché sono forti fisicamente e caratterialmente. Personalità ansiose, depresse o troppo miti non sopravvivono allo stress della jihad. Molti disertano e quindi non contribuiscono al pool genico dell’ISIS. Altri, scoperti per diserzione vengono giustiziati. Jihadisti stranieri che arrivano nel territorio del califfato hanno, inconsciamente, già autoselezionato se stessi: aggressivi, alto testosterone, proni alla sottomissione, mancanza di senso critico, buon senso, pietà, razionalità. Il pool genico dell’ISIS si alimenta ogni giorno di questo tipo di maschi. Quelli che sopravvivono alla battaglia ricevono mogli il cui unico compito e di riprodursi il più possibile. Donne che spesso hanno carattersitiche simili ai loro mariti. Non è raro vedere jihadisti che posano per le foto con i loro bimbi e esclamano felici che lo Stato Islamico ha una nuova recluta.

L’Islamismo permette la creazione di uomini con alti livelli di aggressività contro chi non è musulmano, alta riproduzione rispetto ai vicini non musulmani, selezione di caratteri forti e spesso schizoidi-border line, dimorfismo sessuale accentuato. Maometto ha creato la perfetta ricetta per la conquista del mondo e lo ha fatto semplicemente seguendo i principi base dell’evoluzionismo: alta selezione naturale di particolari caratteristiche e alta riproduzione. Chi lo avrebbe mai detto, la religione al servizio dell’evoluzione.

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Ebola che?

Mucca pazza durò un paio di anni. La SARS meno di un anno. Ebola poco più di due mesi. Predico che la prossima epidemia “mediatica” durerà appena una settimana, e poi un giorno, un’ra e così via fino ad arrivare ai “15 minuti di fama” di warholiana memoria. Ogni virus avrà diritto ai suoi 15 minuti di panico garantito su tutti i giornali.

Ogni volta ci prospettano apocalissi impossibili da fermare, la fine della razza umana. Ed ogni volta che siamo sull’orlo dell’estinzione un lunedì ci svegliamo e dai titoli dei giornali è scomparso tutto. E ricominciamo la nostra vita di tutti i giorni fino a quando non arriva la prossima epidemia apocalittica. Come è possibile che la gente non impari dal passato? Come è possibile passare dal panico irrazionale globale per due settimane e poi dimenticare tutto il giorno dopo? Le ragioni sono varie (la prima è ovviamente l’ignoranza, la seconda il buon senso) ma credo che quelle che pesino di più siano insite nel nuovo modo di comunicare. Siamo costantemente bombardati dalla mattina alla sera da milioni di notizie, molte non rilevanti (cronaca locale), molte che riguardano dettagli insignificanti ma che non permettono di vedere la “big picture” tanto che si guarda al pelo di un elefante ma non ci si accorge che sta distruggendo una cristalleria. Tutto questo è generato da un circolo vizioso fatto di migliaia di giornalisti che copia-incollano lanci d’agenzia, spesso copia-incollati da proclami del politico di turno che poi rispondono ai giornalisti con altri proclami e così via. Questa Facebookizazzione dell’informazione è la ricetta per il disastro dell’informazione: non esiste informazione infatti ma semplice amplificazione senza contradditorio, senza feedback, senza scrutinio, senza controllo.

Un mese fa mi trovavo in Cile e ho avuto l’occasione di conoscere un vero cowboy cileno. Leonel passa il 90% della sua vita coi suoi cavalli e le vacche in mezzo alle Ande. A malapena riesce a parlare lo spagnolo correttamente, l’unica cosa che vede in TV è la partita di calcio, quasi non ha i soldi per comprarsi delle scarpe nuove. Eppure la sua più grande preoccupazione in quei giorni era l’Ebola. Questa epidemia mediatica è riuscita a far credere ad un uomo, che vive a migliaia di chilometri dal focolaio della malattia sulle pendici desertiche delle Ande (uno dei posti più remoti al mondo), che la cosa di cui si deve preoccupare di più al mondo è l’ebola. Quando ho cercato di rassicurarlo spiegandogli le modalità di contagio e l’estrema improbabilità che il virus lo raggiungesse nel suo ranch, mi sono reso conto di quanto l’umanità abbia raggiunto vette di stupidità ancora inesplorate. La comune diarrea uccide ogni anno centinaia di migliaia di persone in Africa, seguita da influenza, tifo e malaria. Parliamo di milioni di persone affette da questa malattie ma media, governi, ONU non fanno assolutamente nulla per debellarle sempicemente perché queste malattie hanno già passato i loro 15 minuti di notorietà. Stessa cosa per questioni importanti come la crisi Ucraina, l’ISIS o Boko Haram. Ci hanno detto che i carri armati russi stavano invadendo l’Ucraina, che l’ISIS avrebbe conquistato Roma, che le 200 ragazze rapite da Boko Haram sarebbero state uccise. I governi occidentali hanno reagito a queste cose semplicemente di getto perché i media le hanno amplificate. Ma passata la sbornia tutto è finito: i russi non invadono più, l’ISIS sono solo un branco di straccioni invasati, Boko Haram chi?

E’ sconvolgente quello che sta accadendo nei media e come stia influenzando negativamente il mondo. L’unica nota positiva è che Hitler nel 2014 non avrebbe avuto la possibilità di salire al potere e conquistare l’Europa. Infatti avrebbe dovuto conquistare Polonia, Francia, Benelux e Russia in appena una settimana. Lunedì seguente nessuno se lo sarebbe più cagato e i volontari nazisti si sarebbero contati sulle dita. Hitler chi?

 

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