Archivi del mese: febbraio 2012

Sui mestieri del 500, i servi e la burocrazia italiani

Non mi ricordo dove l’ho letto sul web ma faceva più o meno così: la nascita delle signorie nell’Italia del ‘500 marca uno spartiacque per la storia d’Italia. I vari signorotti, duchi, principi, marchesi ecc. avevano bisogno di una corte e di una serie di servizi di qualità. E’ in quel periodo che nascono i mestieri che rendono l’Italia famosa per quella che è nell’economia odierna: sarti, cuochi, pasticceri, artigiani d’alto livello, comici e giullari, prostitute e donne di compagnia, architetti, giardinieri ecc. Tutti mestieri che avevano un unico scopo: fare felici i padroni. Dopo 500 anni non è cambiato nulla: i mestieri per cui gli italiani sono famosi sono sempre quelli e i prodotti sono di alta qualità proprio per questo motivo, erano destinati per i regnanti.

Questo però che cosa comporta? Comporta la divisione della società in due strati, i padroni e i servi e quell’attitudine tutta italiana all’adorazione e sottomissione degli ominicchi del popolo nei confronti di chi ha il potere, i soldi o una grande cultura. Tutti i vari Egregio, Gentilissimo, Cavaliere, Commendatore, Professore, Dottore, Ingegnere ecc. non sono altro che il retaggio di quel tempo. Gente che per campare doveva leccare il culo ai padroni. E tuttora è così, non è cambiato assolutamente nulla. I padroni sono i politici locali e nazionali che si sono sostituiti ai regnanti del 500. E i servi sono il resto degli italiani, gente senza spina dorsale, sempre prona a raccogliere i resti che i padroni gettano nel pavimento e disponibile a colpire il vicino di casa pur di accontentare il padrone di turno.

Tutto questo mi è venuto in mente mentre ero in Italia e ho assistito a numerosi episodi in cui vari “servi” non erano in grado di prendere alcuna decisione o responsabilità per cose banalissime. Quando il padrone non c’è però l’italiano medio si è inventato qualcosa di formidabile: il pezzo di carta, i timbri, le firme e le autocertificazioni. In poche parole la burocrazia. La burocrazia italiana a mio parere nasce in questo contesto: il servo non si prende responsaiblità e chiede agli altri servi di mettere firme su firme su fogli che nessuno controllerà mai. Ma nel caso dovesse succedere qualcosa il servo si è coperto il culo e può vivere tranquillo e indisturbato. Perché non esiste peggior cosa in Italia di dover prendere una decisione da solo con tanto di responsabilità.

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Sanremo è un’arma di distrazione di massa

In Italia sono messi cosi male con la divulgazione scientifica che ho dovuto scoprire solo tramite la BBC (e questa non e’ la prima volta) che il nuovo razzo italofrancese Vegas e’ stato appena spedito con successo in orbita con al suo interno il nuovo satellite scientifico Lares. Il Vegas e’ un razzo di media grandezza adatto per spedire piccoli e medi satelliti che permettera’ all’ESA di essere indipendente dal punto di vista delle missioni spaziali di questo tipo. Prima gli europei pagavano i russi per un passaggio in orbita. Il bello e’ che il progetto e’ stato quasi interamente finanziato dall’Italia (il 60%, il 25% dalla Francia e il resto da pochi altri europei). Il satellite scientifico Lares e’ stato costruito interamente dall’Italia e servira’ a verificare alcune derivazioni logiche della relativita’ di Einstein (come il disturbo dello spazio-tempo da parte della rotazione terrestre). Ma era più importante il monologo di Celentano a Sanremo.

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A new cold war

L’antipaticissimo ministro degli esteri britannico l’altro giorno parlava di rischio di una nuova guerra fredda sul caso iraniano. Non posso che concordare anche se c’è da dire che i protagonisti non saranno USA contro Iran ma USA/Israele contro Russia e Cina che useranno l’Iran come burattino dei loro interessi regionali. Intanto mi pare incredibile che la conferenza trilaterale tra Afghanistan, Pakistan e Iran dei giorni scorsi sia passato così inosservato dai media occidentali. Karzai, Ahjmadinejad e il primo ministro pakistano si sono riuniti per l’ennesima volta, grandi sorrisi e strette di mano e alcuni accordi internazionali sul piatto. Un gasdotto tra Iran e Pakistan e la ricostruzione della regione di Herat tra Afghanistan e Iran. L’Iran sta diventando una potenza regionale non indifferente e sta spostando l’asse del potere verso est. Non è un caso che giusto ieri abbia firmato un nuovo contratto con la Cina per vendere sottocosto 50000 barili di petrolio. Con un partner come la Cina l’Iran può permettersi di chiudere i rubinetti agli europei come ha fatto oggi. I sauditi intanto si rimboccano le maniche e producono più petrolio per gli americani e gli europei. E il gioco è fatto: più petrolio dai sauditi e meno dall’Iran, una piccola vittoria in casa saudita con l’aiuto non indifferente degli americani. Gli stessi sauditi che addestrano i terroristi nelle scuole waabite per farsi esplodere contro gli americani.

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Sesso il primo mercato della storia

Ho scritto un interessantissimo articolo su S. Valentino, il corteggiamento nel mondo animale, il sesso come primo abbozzo di mercato in natura. Dove espongo la teoria secondo la quale due individui che si scambiano i geni tramite l’accoppiamento non fanno altro che compiere un atto di libero scambio, un primo abbozzo di mercato da cui è forse è nato tutto. Un mondo di asessuati avrebbe il mercato, il denaro e l’economia?

Potete leggerlo e commentarlo qui.

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Volunia epic fail

Che pena, che vergogna, che fallimento su tutta la linea. Il famoso, solo in Italia, progetto di Marchiori (famoso per aver inventato l’hypersearch di Google e fatto fare miliardi ai suoi proprietari) che avrebbe dovuto rivoluzionare il web addirittura rivaleggiando con Google si è rivelato il solito siparietto all’italiana. La peggiore Italia, quella che ancora usa il web 1.0, che non sa cosa è un hashtag, che pensa che le conferenze si facciano al telefono con affianco politici e sindacalisti e che il mondo finisca al di là delle Alpi.

Un fallimento su tutta la linea questo Volunia: hype generato per mesi facendo i gradassi sulla tecnologia tutta italiana in grado di competere con Google e poi… plof… un sassolino in uno stagno di provincia. Hai un progetto interessante? Il tuo obiettivo è farti conoscere? Farti conoscere per avere finanziamenti? Finanziamenti per competere con un’azienda leader mondiale della ricerca del web?

Cosa farebbe una persona intelligente?

1) guerrilla marketing per alcuni mesi.

2) serie di teaser su youtube.

3) aprire account Twitter, Facebook, sito e blog vari.

4) attivare una squadra di marketing.

5) video editors, buoni webmasters, designers.

6) dare in pasto al pubblico che freme da mesi per avere informazioni una bella presentazione in inglese invitando centinaia di giornalisti e fotografi da tutto il mondo.

Costo? Quello sopra si sarebbe potuto fare con 1000 euro e un gruppo di volontari e appassionati. Probabilmente anche con meno. Marchioni? Aveva a disposizione 2 milioni di euro e li ha spesi per una giacca nuova e un pennarello con lavagnetta da mostrare in un video ripreso con un Nokia degli anni 90 in una panchina di un parco di Padova. Meno male che si era fatto la barba quel giorno. Presentazione in una vecchia sala dell’Università di Padova con bacucchi, fagiani e gufi dell’800 che al massimo sanno accendere il fax con una conferenza in mondovisione in… italiano. Nessuno lo ha cagato internazionalmente e neppure a livello nazionale. anzi a livello nazionale molti commentatori hanno anche fatto finta di niente per la vergogna. Altri hanno dato un giudizio neutrale perché la situazione era penosa. Io che non ho peli sulla lingua ci marcio sopra.

Il fatto è che Volunia ha alle spalle una malattia bruttissima: si chiama nazionalismo, patriottismo, italianità, chiamatelo come volete. Non esiste, non può, non deve (!) esistere un progetto web “italiano”. Il World Wide Web (lo dice la stessa parola) è mondiale. Per un progetto del genere ti prendi il meglio che puoi trovare: ingegnere informatico indiano, un esperto di marketing di New York, un video editor di Helsinki, un cameraman di Manchester ecc.

E ovviamente tutto il team deve parlare in inglese per un pubblico internazionale. Come pubblicare una scoperta scientifica usando numeri romani invece che quelli arabi internazionali. Come scrivere uno script di un programma informatico usando il pallottoliere. Ma che senso ha? Ma quanto devi essere cretino per immaginare un progetto a così ampio respiro e poi fare una cosa del genere? Quanto?

Il progetto è fallito già in partenza non solo perché non si sa a che cazzo serva (minchia almeno il primo giorno ci devi dire quali sono le novità rivoluzionarie rispetto a Google porca di quella miseriaccia!), perché sembra fatto da un ragazzino degli anni 90 che chattava su IRC, perché ha grafica e colori di una pubblicità di telefonia mobile italiana, perché non ha alcun rapporto con la realtà internet del 2012, perché l’ha fatto in italiano pensando ad una platea internazionale (se l’avesse fatto in farsi avrebbe avuto più audience) ma perché in definitiva e soprattutto se non sai fare l’imprenditore i tuoi sogni possono stare tranquillamente nel cassetto perché tanto rimarrai un fallito.

p.s.

so già come finirà: dopo aver prosciugato i 2 milioni di euro donati da un imprenditore sardo (un altro genio che butta soldi senza manco vedere il prodotto finale o perlomeno seguire il processo di marketing) spendendoli non si sa come la Regione Veneto e l’università di Padova si faranno avanti finanziando il progetto “tutto italiano” che ha tante potenzialità e che rende il Veneto tanto orgoglioso dei geni della sua terra.

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Sull’arte di chiudere la portiera col gomito

Quando per strada vedete qualcuno che chiude la portiera della macchina col gomito non pensiate che quello davanti a voi sia monco. Probabilmente avrete di fronte uno come me: uno con la sindrome da dinamo umana.

Praticamente io sono una sorta di dinamo umana che riesce a prendere la scossa nei posti e con oggetti più impensabili: auto, porte, rubinetti, il flusso dell’acqua del rubinetto, frigoriferi, altre persone, il gatto, qualsiasi maniglia in metallo, perfino col pavimento. A volte può essere estremamente doloroso come appunto un electroshock. Per quanto riguarda auto e porte nessun problema, i gomiti mi salvano, ma quando devo aprire un rubinetto o stringere la mano ad una persona be’ qui le cose si fanno più complicate e dolorose. In realtà le scosse le prendo pure col gomito ma siccome spesso ho una giacca che fa da isolante riesco ad evitare il contatto col metallo della portiera col gomito appunto. Devo dire che la mia dinamo si carica dappertutto ma riesco a scaricare solo in alcuni posti o paesi, quelli estremamente secchi. Per esempio in UK capita raramente anche se la scorsa estate era così secco che appunto prendevo la scossa ogni volta che scendevo dalla macchina e, povero micio, ho dato l’elettroshock pure al gatto. Quando vivevo a Stoccolma era un grosso problema, l’inverno è molto secco in Svezia. La scorsa estate a Madrid i commessi dei bar mi guardavano impietriti quando saltavo dal dolore quando toccavo frigo, sedie e perfino la forchetta. Ma mai mi era capitato come a Barcellona nella settimana appena passata. Qualsiasi oggetto toccassi, qualsiasi persona incontrassi e stringessi la mano, ZAC, la scossa. Le scosse erano così potenti che si poteva sentire perfino il tipico ZAC. (la cosa più affascinante è quando è perfettamente buio la notte e si può vedere l’arco di corrente che esce dal mio dito verso la portiera. Altro che Tesla!))

Dicevo qui a Barcellona il gomito non mi ha salvato neanche una volta, la scossa passava attraverso la giacca e il maglione, incredibile. Ho raccolto un pezzo di carta dal pavimento e ZAC un’altra scossa. Le porte le ho “scaricate” tutte e ho stretto la mano a tre persone e poveretti hanno sperimentato quanto sono elettrico. Molti pensano che sia a causa dei vestiti o del tipo di scarpe ma a me capita con tutte le scarpe e tutti i tipi di vestiti. Credo che questa sindrome poco comune derivi dal fatto che sono abbastanza magro e non ho alcun isolante elettrico intorno al corpo. Come avere un cavo della corrente senza la plastica intorno insomma. Se qualcuno ha qualche altra teoria me lo faccia sapere. Pensavo di essere l’unico al mondo ad avere questo problema ma se hanno inventato questo “static eliminating key” forse non sono l’unico. Prima di toccare le maniglie delle porte o la portiera della macchina si usa questo e un piccolo smile si illumina (usando la tua corrente!!) per dirti che la corrente è stata scaricata. Geniale! Ora me lo compro. Tra l’altro leggendo qua e là ho scoperto che c’è gente che ha fritto il PC al solo tocco.

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Mele indipendentiste

Mentre guardavo un canale della tv spagnola è apparso uno spot delle mele Marlene. La cosa che mi ha colpito però era il fatto che il simbolo della Marlene recava la scritta Marlene Sudtirol. Incuriosito vado su Youtube e cerco uno spot italiano delle Marlene. Ovviamente nello spot italiano (sotto) non c’è traccia di Sudtirol ma di Alto Adige. In alcuni tipi di mele c’è sia Alto Adige che Sudtirol, in altri solo Alto Adige.

Nel sito della Marlene solo la parte in italiano parla di Alto Adige mentre in tutte le altre lingue si menziona solo Sudtirol. Quindi la Marlene pubblicizza le sue mele all’estero in un modo ma in Italia in un altro. Chissà cosa succederebbe se nel simbolo per le mele destinate al mercato italiano ci fosse scritto solo Sudtirol. Napolitano interverrebbe? 😉

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L’acqua è santa (e legale) solo alla sorgente

Ho trovato questo episodio dell’arresto di alcuni biologi per commercio di acqua santa illegale (?) semplicemente ridicolo. Ridicolo perché come al solito ci troviamo coi soliti due pesi e due misure. Chi ha potere e amici può vendere l’acqua santa e continuare a dichiarare impunemente che è miracolosa, salvifica e che curerà tutti i mali. Chi non fa parte del giro invece viene accusato di vendere acqua santa falsa come ho letto in un titolo di giornale, facendoci credere quindi che esista una H2O con una patina divina ed una H2O senza questa patina. Inoltre da questo arresto scopriamo che esiste un commercio di acqua santa legale e un commercio di acqua santa illegale (nonostante non ci sia alcuna legge che parli di tali commerci). E questo dipende da chi detiene il diritto (non scritto) di venderla – ovvero la chiesa cattolica e ultimamente gli omeopati. Quindi un giudice ha predisposto che un omeopata può vendere H2O speciale “che ha memoria” mentre un biologo non può vendere la sua acqua che utilizza “determinate frequenze”.

Se questa non è discriminazione non so come chiamarla. Da una parte due categorie protette dallo stato come i preti e gli omeopati che possono vendere con guadagni milionari le loro acque miracolose, dall’altra una povera biologa che non lo può fare. Le Vanne Marchi in galera e i Don Camillo al potere.

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Sento le voci

Non ho mai lesinato critiche al doppiaggio italiano in questo blog. Ma in realtà recentemente mi sono reso conto che quello che non sopporto è più che altro il doppiaggio odierno.

Nella vita reale gli italiani non parlano così con tutti questi sospiri e questa dizione forzata. Almeno per me è palese che i doppiatori sono soprattutto romani perché si sforzano in tutti i modi di nascondere le doppie b e g. Il monopolio romano poi è comprensibile anche del fatto che il 90% delle compagnie di doppiaggio sono romane, qui una lunga lista.

E infatti la famiglia romana Izzo è quella che monopolizza il doppiaggio della TV, cinema e perfino pubblicità italiani. In particolare Giuppy Izzo presta la voce a qualsiasi attrice americana con gli stessi identici inflessione e accento. E come se non bastasse ha tante sorelle con la stessa inflessione che fanno lo stesso lavoro. Infatti la Izzo secondo Wiki “È figlia del doppiatore Renato, sorella delle doppiatrici Simona, Fiamma e Rossella e cugina della doppiatrice Loredana Nicosia. Madre della doppiatrice Nike Francesca Pucci e ex-moglie del doppiatore Fabrizio Pucci.”

Poi uno dice che in Italia non esistono le raccomandazioni, il nepotismo ecc.

Poi c’è Rossella Acerbo che “nata a Roma il 25 agosto 1973. Sorella dei doppiatori Sandro Acerbo e Maurizio Ancidoni e cugina del doppiatore Fabrizio Manfredi. Sposata con il fonico di doppiaggio Emanuele Roma e madre di due bambini. Anch’ella di origine romana e con la più lunga lista di attrici doppiate nella storia del cinema mondiale (forse). La famiglia Acerbo e la Izzo hanno il monopolio del doppiaggio italiano e se chiudete gli occhi mentre ascoltate la TV vi renderete conto che tutte le serie TV, i film e le pubblicità hanno le stesse voci! Una cosa di cui non mi ero mai reso conto quando abitavo in Italia. Ora invece, dopo anni di film e serie TV in inglese riesco facilmente a “disgiungere” doppiatore e attore e praticamente sento la Izzo e la Acerbo dappertutto quando torno in Italia. E io che prendevo per il culo la TV polacca che doppiava sopra la voce originale con lo stesso doppiatore per tutti i personaggi maschili e femminili. Non so cosa sia peggio a questo punto.

Odio soprattutto la voce della Izzo con quella finta sensualità anche quando non ci sta a far niente e quei sospiri a fine frase così innaturali. E’ la stessa voce odiosa che si sente nelle pubblicità TIM e che mi fa odiare per l’appunto la TIM. Ma ho scoperto di non essere l’unico ad odiare la sua voce. Esistono gruppi su Facebook e vari blog che usano proprio questa parola, odio, insistentemente. Sento le voci! titola efficamente Luci (e da cui il titolo del mio post).

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