Archivi del mese: marzo 2013

Di chi è la colpa dell’escalation della crisi di Pyongyang?

Kim Jong-unDirò qualcosa che non piacerà a molti: se Pyongyang fa la voce grossa è anche e soprattutto colpa della politica aggressiva degli Stati Uniti. E’ ovvio che Kim Jong-un debba dimostrare qualcosa alla sua popolazione lobotomizzata. Deve giustificare la sua esistenza in un modo o nell’altro prolungando la guerra tra le due coree all’infinito. Se no il castello di carta su cui si fonda la Corea del Nord crollerebbe. E gli Stati Uniti gliela portano su un piatto d’argento ogni volta: embargo, nuove risoluzioni ONU contro Pyongyang, esercitazioni militari congiunte Seoul-Washington a due passi dal confine (una vera e propria simulazione di invasione), dispiegamento della flotta americana nel Pacifico, potenziamento delle truppe nel quadrante del Pacifico ecc. Ogni volta che sentite alla TV un annuncio foriero di guerra dalla Corea del Nord è SEMPRE perché qualche giorno prima gli americani o i sudcoreani hanno fatto qualcosa di minaccioso contro la Corea del Nord; la quale senza questa dimostrazione di arroganza e di muscoli sarebbe già morta e sepolta visto che esiste solo nel ricordo della guerra di Corea e nella contrapposizione con gli USA. Se tutti la ignorassero Kim-Jong-un non avrebbe alcuna scusante per questo tipo di retorica antiamericana. E pure la Cina, che notoriamente è molto parca nei commenti sulle dispute internazionali, ha ammonito gli USA di smetterla di stuzzicare la Corea del Nord perché questo rovinerebbe gli equilibri in Asia. Per quanto riguarda l’armamento coreano e il suo potenziale: parliamo di un suicidio militare già prima che la Corea schiacci un bottone. E questo Kim lo sa, è solo retorica per uso interno. Il fatto è che la situazione va bene a tutti: alla Corea del Nord ovviamente per sopravvivere, alla Corea del Sud e al Giappone per spingere gli USA ad appoggiarli in chiave anticinese ovviamente, agli USA perché l’apparato militare ha assoluto bisogno di un’altra guerra contro l’asse del male (l’Iran è sceso in classifica, ora ritorna la Corea).

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“Ha provato a riavviarlo?”

Esilarante video di una TV norvegese in cui si vede un frate amanuense medievale alle prese con la novità tecnologica del secolo: il libro. Il frate abituato ai rotoli di papiro non riesce ad affrontare il nuovo. Alla fine deve chiamare la “helping desk” del monastero per farsi spiegare come funziona. Ovviamente questa gag non è altro che una riproposizione in chiave medievale di quello che succede alle vecchie generazioni ogni qual volta li si mette di fronte alle nuove tecnologie.

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Investire sul futuro

_56606858_mobphNuovo trasloco, nuove buste piene di vestiti o libri per le charity. Ogni volta passeggio per l’High Street della mia città e guardo le varie charity -Oxfam, Cancer Research, Heart Research ecc. – e come al supermercato decido quale scegliere. E ogni volta è un dilemma: è meglio donare alla ricerca scientifica per un bene che arriverà in futuro per tutti o donare per sconfiggere la povertà o la fame per chi ora soffre? E’ un dilemma che riguarda la “time preference” [*] e non è di facile soluzione perché da una parte abbiamo una decisione emotiva, dall’altra una razionale. Ma anche quest’anno ho deciso per quella razionale: la ricerca sul cancro. Perché? Per vari motivi:

1) il cancro è una malattia che colpisce tutti indistintamente dal colore della pelle, classe sociale o continente di provenienza;

2) ma soprattutto perché combattere il cancro significa rendere la vita in Occidente migliore e questo di conseguenza rende la vita migliore nel resto del mondo.

Questo punto ha bisogno di una spiegazione più lunga soprattutto per chi pensa -e purtroppo son molti- che i problemi del terzo mondo siano causati dall’Occidente. E’ un tema caldo quindi non mi aspetto reazioni tenere nei miei confronti.

Negli ultimi anni si è visto come tutti i beni di consumo più in voga in Occidente come le automobili, il telefonino, il computer e internet siano diventati sempre meno costosi e alla portata di tutti. E ora addirittura così universali ed economici che chiunque in Africa, India o Cina può permettersi un telefonino o un computer. Questi strumenti stanno diventando molto utili in molte parti del mondo non solo per comunicare ma anche per commerciare, scambiarsi informazioni e istruzione. L’Africa è il mercato di telefonia mobile che cresce più velocemente al mondo con 735 milioni di telefonini funzionanti; e di conseguenza questo sta creando il boom economico più grande che l’Africa abbia mai avuto. In Occidente ci sono sempre loschi figuri che si aggirano tra i salotti bene a dirci ogni volta che un nuovo strumento costoso entra nel mercato che “è uno strumento per ricchi”. Ma ogni volta questi ominicchi vengono zittiti dal mercato che inesorabilmente rende tutti i prodotti sempre più economici fino a diventare di massa. Disponibili per tutti, economici. Cosa c’è di meglio per l’emancipazione delle classi più povere?

Il punto a cui voglio arrivare è questo: se la società occidentale è riuscita a creare uno strumento tanto complesso quanto utile come il telefonino è perché le condizioni di vita in Occidente sono ottime in termini di sanità, istruzione e economia. Se l’ Occidente non avesse investito sulla ricerca scientifica, sulle nuove tecnologie e sull’istruzione né l’Occidente né  il resto del mondo avrebbero avuto i frutti di questo successo.

Significa che se investiamo sulla ricerca scientifica pensando al futuro invece che investire sull’immediato facendoci trascinare dalle emozioni potremo costruire un futuro migliore per tutti. Per noi e di conseguenza per chi è meno fortunato di noi. La ricerca scientifica e il mercato sono i veri liberatori dell’umanità. Nessuna politica statale, nessun investimento a pioggia ai paesi poveri potrà salvare tante vite quanto questi due strumenti messi assieme. Come diceva un mio amico etiope “è meglio insegnare ai bambini [etiopi] un mestiere piuttosto che regalargli qualcosa.”

Ciò non significa ovviamente che non si debbano aiutare le persone anche ora nell’immediato ma nel mio piccolo -consapevole che invece la maggior parte delle persone fa una scelta di high time preference [*] – vorrei dare un contributo per il futuro più remoto.

[*] Low Time preference è un modo di investire le risorse per il futuro piuttosto che utilizzare le risorse ora (high time preference). Secondo Hans Hermann Hoppe è alla base della civiltà umana. Chi utilizza le risorse nel presente senza investire sul futuro è destinato a perire e a vivere nella povertà.

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Off the grid

Tre lunghe settimane senza internet e ancora vivo. Ma soprattutto felice e con tanto tempo in più: leggere, scrivere, guardare film, lavorare al trasloco ovviamente. Sì perché a causa del cambio di casa sto ancora aspettando una connessione e mi pare di essere tornato libero, tornato a quegli anni 90 e inizio 2000 in cui si riempivano le giornate facendo altro. E quando non c’era altro da fare ci si annoiava un po’. Ma va bene così.

Internet mi ha dato tanto, prima di tutto tonnellate di conoscenza e interazioni, più di quante me ne abbiano dato 25 anni di scuola e carriera universitaria messi assieme. Internet mi ha anche fatto crescere, intellettualmente e caratterialmente. Eppure internet è anche una schiavitù, come un bambino che dorme nell’altra camera da controllare ogni tanto per vedere se tutto a posto anche se sappiamo che è tutto a posto.

In questi giorni ho ancora realizzato che il mondo va avanti anche se non lo guardi, anche se non lo commenti, anche se non lo linki. Non vi preoccupate non è un addio ai blog (tre da amministrare!) o alla comunità che si è creata intorno, è solo una pausa con la consapevolezza che stare “off the grid” non può che far bene ogni tanto. E se vi state chiedendo come ho scritto questo post, beh c’è sempre lo smart phone. 😉

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La competenza al potere

In questi giorni si sta assistendo ad uno spettacolo indegno di tutte le testate giornalistiche nazionali. La stampa di regime, ieri divisa tra i vari regimi da supportare, oggi ha trovato un nemico comune: Grillo e il suo M5S.

A tutti i cretini in ascolto (ce ne sono tanti): questo post non è un’apologia del grillismo ma è un attacco all’ipocrisia e alla stupidità tutta italiana. Non ho tempo di elencare le cose che ho contro il grillismo* (chi mi conosce lo sa benissimo) ma non posso più sopportare questo sport quotidiano nazionale di deridere i candidati del M5S, di trovare ogni piccola stupidaggine sul loro curriculum o nelle loro dichiarazioni. Oggi, dopo le elezioni nazionali 2013, tutti pretendono che i candidati grillini siano competenti, sappiano la costituzione a memoria, conoscano tutte le regole delle Camere ecc. ecc. Forse non vi siete resi conto ma avete votato per decenni degli incompetenti, che non sapevano un cazzo di quello che stavano facendo mentre premevano pulsanti comandati da burattinai oscuri; gente senza alcun curriculum che non riuscirebbe a passare il concorso per portiere delle case popolari; gente che non sa parlare l’italiano né l’inglese e il cui unico interesse era arrivare a fine legislatura per prendersi la pensione d’oro.

Perché non fate o non avete fatto le pulci alle centinaia di figli di puttana che sono passati in Senato? Perché non guardate ai loro CV e vediamo se i ministri nominati dai “grandi statisti” abbiano mai avuto le competenze per quello che facevano. Se avessimo messo delle scimmie in ogni ministero non sarebbe cambiato assolutamente nulla, anzi forse sarebbe stato meglio.

Tutti a fare i superprogressisti radical chic contro il presunto fascismo dei grillini, quando per decenni avete supportato veri fascisti, gente che sarebbe dovuta andare in carcere per apologia di fascismo ma nessuno c’è andato perché le carceri non basterebbero a contenerli. “Oddio c’erano 800000 persone in piazza San Giovanni, come il fascismo!” Come se Berlusconi, Prodi, CGIL, il papa non ne avessero portati di più. Cazzo c’entra.

Ci sono articoli su articoli in rete sull’ignoranza scientifica dei grillini, ma perché mi volete nominare un politico competente in materie scientifiche? Uno che si sia seduto al ministero della ricerca? Ai ministeri si va solo per controllare il malloppo e fare i piaceri agli amici imprenditori che ti hanno votato. Davvero credete che i ministeri servano alla pubblica utilità? Ma fatemi il piacere! Non c’è bisogno di sapere quanto fa 2+2 al ministero. Ragazzi al ministero abbiamo avuto una persona che pensava di aver contribuito a scavare un tunnel dal Gran Sasso al CERN. Abbiamo avuto il direttore del più prestigioso centro di ricerche nazionale, il CNR, che si è dichiarato creazionista senza vergognarsi.

Tutti a lagnarsi del programma incoerente del M5S, ma voglio proprio leggere il programma degli altri partiti. Ah no, non posso, non esiste!

Ragazzi abbiamo come presidente della repubblica uno che inneggiava all’URSS mentre i carri armati sovietici se ne andavano per le strade di Budapest, al governo abbiamo avuto gente con le mani in pasta col KGB, la CIA, Hamas, Gheddafi, Putin, l’MSI, Gladio, la P2 e vi lamentate del fruttivendolo di Tiburtina che sta per conquistare un seggio al parlamento? Ma che cazzo avete in testa? Vi siete rincoglioniti? Non avete il senso della misura. Capisco i giornalisti, un’altra categoria con dei CV da paura, che attaccano Grillo perché non li caga preferendo quelli stranieri, ma tutti gli altri?

Ragazzi le vostre lamentele sono tanto carine e farebbero bella figura in un paese avanzato e supercivile, ma purtroppo siete in Italia e Grillo è nulla in confronto a quello che abbiamo avuto in passato e tuttora abbiamo.

Possiamo parlare per ore del programma di Grillo, ma per piacere smettetela con questa storia del fascismo. Non fate altro che fare il gioco di Grillo e farete diventare i grillini ancora più settari.

*anche perché ho internet a singhiozzo e ho scritto questo pezzo sul treno ad alta velocità Sevilla-Madrid, ché fa molto figo.

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