Archivi del mese: gennaio 2013

Link interessanti

1) Qual è il governo più pericoloso del pianeta? Quello della Nord Corea, dell’Iran, cinese o qualcuno più vicino a noi? Una lista delle più recenti vittime illustri della land of the free.

2) Un giorno ti svegli e il governo non c’è più, il Parlamento è stato chiuso per sempre, le elezioni non vengono più indette. Il caos o una nuova rinascita? Ecco cosa succederebbe alla nostra società in questo ipotetico futuro.

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Conta fino a 12

hand6Cosa sarebbe successo alla matematica se le nostre mani avessero avuto 4 dita ciascuna o addirittura 6? 6 dita per mano, fanno 12 in tutto. Semplice: avremmo avuto il sistema più facile per contare, quello duodecimale su base 12.

Sembra controintuitivo ma il sistema decimale non è il più semplice e il più “malleabile” per gli scopi di tutti i giorni. Per esempio: il sistema decimale non può essere diviso in mezzi, terzi, quarti o sesti come con il duodecimale. Di conseguenza è più facile nell’uso delle frazioni. Molti ricercatori negli ultimi anni hanno proposto di utilizzare questo metodo perché ci permetterebbe di imparare e utilizzare la matematica più velocemente. Tant’è che esistono i cosiddetti dozzinalisti iscritti ufficialmente alla Dozenal Society of America.

D’altronde utilizziamo il sistema duodecimale per molt cose quotidiane: l’orologio è diviso in 12 parti, così come le ore del giorno 2×12=24, le dozzine per le uova o per altri beni.

Tutto questo è interessante perché significa che spesso le costrizioni biologiche che ci ha donato l’evoluzione possono influenzare perfino scienze che chiamiamo esatte o universali come la matematica.

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Splashing stars

VLT/Galex image of NGC 6872Non so come un astrofisico possa vivere la sua vita quotidiana facendo scoperte del genere. Come si può tornare a casa, preoccuparsi del pelucchio da tagliare del tappeto di casa o discutere con la propria moglie sul colore delle pareti della camera da letto o arrabbiarsi per una discussione politica in TV sulle ragazze dell’Olgettina o bisticciare con un vicino di casa dopo aver scoperto che una “galaxy that collided with the [central disc of NGC 6872] splashed stars all over the place – 500,000 light-years away.”? In pratica una galassia è entrata in collisione e l’effetto è stato che milioni di stelle sono state schizzate nello spazio per 500 mila anni luce.

I numeri dell’Universo sono shockanti, mindblowing, earthbreaking, non conosco termini in italiano abbastanza “violenti” per descrivere il fatto che ci potrebbero essere circa 500 miliardi di galassie all’interno dell’universo conosciuto. 500 miliardi. Ve lo scrivo così: 500.000.000.000 galassie. E una galassia è una unità-contenitore che può accogliere al suo interno miliardi di stelle: dalle 200 miliardi della nostra Via Lattea ai 100.000.000.000.000 (1012) della galassia di Andromeda. Significa che forse ci sono 1024 stelle: 1.000.000.000.000.000.000.000.000.

Un numero inconcepibile, irraggiungibile, inimmaginabile.

Qualche giorno fa sono stati resi pubblici i dati del satellite Kepler secondo cui ci potrebbero essere nella nostra sola galassia 17 miliardi di pianeti della stessa dimensione della Terra. Ammettiamo, come dicono qua, che solo l’1% di questi pianeti risieda nella zona abitabile simile alla nostra della propria stella. 170 milioni. Diciamo che solo l’1% di questo 1% abbia forme di vita anche semplice. 1.7 milioni. Ammettiamo ancora che solo l’1% di questo 1% abbia vita complessa. 17 mila. Ammettiamo che solo l’1% abbia sviluppato vita intelligente come la nostra. 170. Ci potrebbero essere almeno 170 pianeti nella nostra galassia con vita intelligente. Se lo moltiplichiamo per le 500 miliardi di galassie otteniamo 79.900 miliardi di pianeti con vita intelligente nell’Universo.

Ma non sono solo i numeri a far venire i brividi. E’ anche e soprattutto la nostra fragilità di fronte a questi numeri. Cosa è la nostra vita di al massimo 100 anni in confronto all’età della vita sulla Terra (3.8 miliardi di anni), all’età della nostra stella (5 miliardi) la quale è di seconda o terza generazione e il nostro sistema solare non è altro che lo scarto delle esplosioni cosmiche del ciclo vitale stellare, all’età dell’Universo (15 miliardi). Di questo Universo, perché è possibile come ci insegna la Teoria dell’universo a bolle che il nostro sia solo uno dei tanti universi nati dal Big Bang di un buco nero massivo collassato e poi esploso.Un’esplosione che casualmente, solo per questo universo, ha fatto sì che le leggi della fisica permettessero alla molecole d’acqua di ghiacciare a zero gradi e bollire a 100.

Dio mio la nostra vita è nulla, prossima allo zero rispetto al Tutto. Imperi, civiltà, poemi, palazzi sontuosi, piramidi, la nostra specie, la stessa vita sulla Terra sono battiti di ciglia in confronto al tempo che è passato. Basta un asteroide e tutto è finito. Tutto. Le stupide diatribe su Berlusconi-Travaglio, Inter-Milan, cattolici-protestanti, sunniti-sciiti, comunisti-fascisti, il saluto alla bandiera, i sacri confini, l’ostia della domenica, l’istituzione della famiglia, il pestaggio di un nero perché nero, quello sguardo che mi ha lanciato quel collega che mi ha fatto pensare per mesi, quelle foglie secche sul giardino del vicino che mi ha portato in tribunale, la vita, la morte, la sofferenza, la felicità, la gelosia, l’odio. Lovecraft ci aveva visto giusto. “The human race will disappear. Other races will appear and disappear in turn. The sky will become icy and void, pierced by the feeble light of half-dead stars. Which will also disappear. Everything will disappear. And what human beings do is just as free of sense as the free motion of elementary particles. Good, evil, morality, feelings? Pure ‘Victorian fictions’.”

Qualcuno mi chiede come sia possibile che non creda alla verginità della Madonna o al potere salvifico del battesimo cattolico o al divieto del profilattico o al sesso prematrimoniale; o al libro di Mormon o ai versetti del Corano o a Padre Pio. La stessa domanda sei credente o no? che senso può avere in un universo del genere?

Non c’è neppure da discutere di teologia e di teleologia con numeri del genere. E anche se le persone intorno a te rimangono non impressionate dai numeri qui sopra o non comprendono l’insignificanza della loro vita rispetto al Tutto e continuano a credere nelle piccolezze mitologiche dei loro libri sacri ricordati che tanto saranno polvere e le loro parole, compresi i loro libri si perderanno nel tempo. La razza umana è una parentesi senza nessuna conseguenza o effetto sull’universo. Che senso ha arrabbiarsi per cose insignificanti, avere paura della morte o combattere per cose superflue come una bandiera, un confine, un ideale politico o una religione se tutto quello che faremo non avrà alcun peso sullo spazio-tempo?

Al contrario di quanto possa sembrare questo non porta ad un approccio nichilistico ma ad uno edonistico. Una sorta di pace dei sensi, serenità da Buddha. So che è difficile consolarsi con questi pensieri dopo un lutto, dopo un dibattito acceso in famiglia o per altre cose che reputiamo importanti. E’ difficile perché è nei nostri geni pensare che l’universo giri intorno a noi. Ma la nostra vita può migliorare considerevolmente se preoccupati per un qualcosa che vi è successo nella vita si guardi a questi numeri. A quanto insignificante sia stata quella parola, quell’azione, quel momento, quella relazione rispetto al Tutto. Bisogna mettere tutto in prospettiva e il mondo ci apparirà più bello e straordinario di prima. E come Epicuro troveremo la felicità e il distacco dalle passioni.

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Zanzare kamikaze

Mosquito pixLeggendo questo articolo della BBC sulle zanzare portatrici del virus della febbre dengue mi sono balenati in mente alcuni scenari futuristici.

Una compagnia inglese ha selezionato una zanzara con una modifica genetica che non gli permette di sopravvivere al di fuori di una dieta ricca dell’antibiotico tetraciclina. Se la tetraciclina non è presente nella dieta un gene killer entra in azione e impedisce alle cellule di attivare altri geni essenziali per la vita. L’idea è quella di rilasciare milioni di zanzare OGM maschi in natura per spargere questo piccolo cavallo di Troia genetico all’interno della popolazione di zanzare selvatiche. Alcuni test in Brasile e nelle isole Cayman hanno dato esiti positivi. Le zanzare kamikaze hanno avuto un effetto che nessun pesticida ha mai raggiunto: il debellamento dell’80% della popolazione della zanzara portatrice della febbre dengue.

Se è vero che i rischi per la salute umana sono minimi (solo le femmine succhiano il sangue) e la modifica del gene non interessa le ghiandole salivari delle zanzare, esistono però altri problemi che io prevedo per il futuro. Non necessariamente per questa modifica genetica. Infatti in teoria sarebbe possibile invece utilizzare le zanzare come armi di distruzione di massa proprio rilasciando femmine che possano iniettare retrovirus attraverso le ghiandole salivari. Non ci sarebbero da scomodare le “bombe sporche” di cui si parla per i terroristi islamici. Basterebbe allevarle in laboratorio e rilasciarle in natura. Il governo che volesse salvaguardare i propri cittadini dalla malattia potrebbe semplicemente obbligare le persone a vaccinarsi per quella specifica malattia e il gioco è fatto. Si potrebbe addirittura eliminare un gruppo etnico all’interno dello stesso paese, un gruppo religioso ecc. semplicemente vaccinando in modo discriminatorio. E tutto questo senza fantascientifici apparecchi che disperdono un virus o robe del genere.

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Sòlstafir- Fjara: un’interpretazione

Svikin orð, grót í kjafti þér,
rista dýpra en nokkur sár.
Brotin bönd aldrei verða söm.
Lygar eins og nöðrubit.

Broken words, shards in your mouth,
cut deeper than any wound.
Broken vows will never be the same.
Lies like the viper’s bite.

***

I Solstafir sono un gruppo islandese post-blackmetal (come tanti gruppi black hanno abbandonato molti dei suoni orginali del genere mantenendo le tematiche tipiche del genere come la vena nichilista e individualista e privilegiando una visione precristiana paganeggiante) che recentemente ha pubblicato un album eccezionale, Svartir Sandar.

Se state leggendo queste parole e non avete visto il video qui sopra vi consiglio di fermare la lettura, guardarlo e ritornare qui se no vi rovino la sorpresa. Il video sembra non avere molto senso e per giorni ho cercato di trovare un filo che connettesse il tutto. Credo di avere trovato una interpretazione che mi aggrada anche se rimane sempre una tra le tante interpretazioni.

La bara che la ragazza si trascina tra meravigliosi paesaggi islandesi è solo un simbolo, ovviamente. Ma di cosa esattamente? Io ho pensato a questo: a volte nelle nostre vite ci trasciniamo dei “pesi” di cui diventiamo schiavi. Lutti, colpe, vergogne, amici o parenti, vivi o morti che come demoni ci tormentano il sonno. Spesso sono lutti o episodi importanti, altre volte sono sciocchezze ma che non riusciamo a levarci dalla testa. E che come una palla al piede o come un bara da trascinare a mani nude per montagne ci rallentano e non ci fanno vivere appieno la vita. La maggior parte di noi si porta queste bare fino alla fine della propria vita di fatto rendendoci la vita simile a quella di questa ragazza: una tormentata e ardua salita tra colline e dirupi. Il demone che la ragazza incontra mentre si riposa vicino all’aeroplano abbattuto (un altro simblo di una vita che non è mai decollata a causa di quel peso!) rappresenta il continuo pensare e rimuginare al passato. O forse addirittura la stessa persona che la ragazza ha perso. E’ l’unico momento in cui la ragazza chiude gli occhi e pensa. Il demone tocca la bara quasi per aprirla e piange pure lui forse pensando alla sua stessa morte o alla sua amata che non potrà più riabbracciare.

Il punto nodale arriva quando il cantante (l’uomo con la pipa) la abbraccia ed è in quel momento che la ragazza ha come una rivelazione. Il problema e la soluzione sono in quella bara. E’ come se per tutto il tempo non si fosse accorta di quel peso. E accade lo stesso nelle nostre vite: raramente ci rendiamo conto di quale sia il peso che ci trasciniamo dietro.

Dentro la bara ci sono vermi e microrganismi (ogni volta che la bara viene toccata si vedono immagini di vermi) e questo ha un doppio significato: morte e decomposizione ma allo stesso tempo vita. Dalla morte viene la vita.

Come fare quindi? Bisogna eliminare la bara e quindi il peso dalla nostra vita. Ma la ragazza decide di entrare nella bara e di lasciarsi morire insieme al proprio peso. Forse per rinascere libera dalle preoccupazioni.

Quello che forse ci insegna questo meraviglioso video è che a volte bisogna guardare alle proprie mani, vedere che cosa trascinano, quanti vesciche e tagli ci hanno rovinato i palmi. Fermarsi, respirare profondamente, chiudere gli occhi e lasciar andare quella bara sul fiume. Non vivete la vita degli altri, mettete i vostri piccoli e insulsi problemi in prospettiva (basta pensare ai tempi e agli spazi dell’Universo per rendersi conto che i “grandi” problemi sono in realtà insignificanti rispetto al Tutto), lasciatevi dietro i tormenti che vi infestano i sonni e guardate avanti.

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