Non so come un astrofisico possa vivere la sua vita quotidiana facendo scoperte del genere. Come si può tornare a casa, preoccuparsi del pelucchio da tagliare del tappeto di casa o discutere con la propria moglie sul colore delle pareti della camera da letto o arrabbiarsi per una discussione politica in TV sulle ragazze dell’Olgettina o bisticciare con un vicino di casa dopo aver scoperto che una “galaxy that collided with the [central disc of NGC 6872] splashed stars all over the place – 500,000 light-years away.”? In pratica una galassia è entrata in collisione e l’effetto è stato che milioni di stelle sono state schizzate nello spazio per 500 mila anni luce.
I numeri dell’Universo sono shockanti, mindblowing, earthbreaking, non conosco termini in italiano abbastanza “violenti” per descrivere il fatto che ci potrebbero essere circa 500 miliardi di galassie all’interno dell’universo conosciuto. 500 miliardi. Ve lo scrivo così: 500.000.000.000 galassie. E una galassia è una unità-contenitore che può accogliere al suo interno miliardi di stelle: dalle 200 miliardi della nostra Via Lattea ai 100.000.000.000.000 (1012) della galassia di Andromeda. Significa che forse ci sono 1024 stelle: 1.000.000.000.000.000.000.000.000.
Un numero inconcepibile, irraggiungibile, inimmaginabile.
Qualche giorno fa sono stati resi pubblici i dati del satellite Kepler secondo cui ci potrebbero essere nella nostra sola galassia 17 miliardi di pianeti della stessa dimensione della Terra. Ammettiamo, come dicono qua, che solo l’1% di questi pianeti risieda nella zona abitabile simile alla nostra della propria stella. 170 milioni. Diciamo che solo l’1% di questo 1% abbia forme di vita anche semplice. 1.7 milioni. Ammettiamo ancora che solo l’1% di questo 1% abbia vita complessa. 17 mila. Ammettiamo che solo l’1% abbia sviluppato vita intelligente come la nostra. 170. Ci potrebbero essere almeno 170 pianeti nella nostra galassia con vita intelligente. Se lo moltiplichiamo per le 500 miliardi di galassie otteniamo 79.900 miliardi di pianeti con vita intelligente nell’Universo.
Ma non sono solo i numeri a far venire i brividi. E’ anche e soprattutto la nostra fragilità di fronte a questi numeri. Cosa è la nostra vita di al massimo 100 anni in confronto all’età della vita sulla Terra (3.8 miliardi di anni), all’età della nostra stella (5 miliardi) la quale è di seconda o terza generazione e il nostro sistema solare non è altro che lo scarto delle esplosioni cosmiche del ciclo vitale stellare, all’età dell’Universo (15 miliardi). Di questo Universo, perché è possibile come ci insegna la Teoria dell’universo a bolle che il nostro sia solo uno dei tanti universi nati dal Big Bang di un buco nero massivo collassato e poi esploso.Un’esplosione che casualmente, solo per questo universo, ha fatto sì che le leggi della fisica permettessero alla molecole d’acqua di ghiacciare a zero gradi e bollire a 100.
Dio mio la nostra vita è nulla, prossima allo zero rispetto al Tutto. Imperi, civiltà, poemi, palazzi sontuosi, piramidi, la nostra specie, la stessa vita sulla Terra sono battiti di ciglia in confronto al tempo che è passato. Basta un asteroide e tutto è finito. Tutto. Le stupide diatribe su Berlusconi-Travaglio, Inter-Milan, cattolici-protestanti, sunniti-sciiti, comunisti-fascisti, il saluto alla bandiera, i sacri confini, l’ostia della domenica, l’istituzione della famiglia, il pestaggio di un nero perché nero, quello sguardo che mi ha lanciato quel collega che mi ha fatto pensare per mesi, quelle foglie secche sul giardino del vicino che mi ha portato in tribunale, la vita, la morte, la sofferenza, la felicità, la gelosia, l’odio. Lovecraft ci aveva visto giusto. “The human race will disappear. Other races will appear and disappear in turn. The sky will become icy and void, pierced by the feeble light of half-dead stars. Which will also disappear. Everything will disappear. And what human beings do is just as free of sense as the free motion of elementary particles. Good, evil, morality, feelings? Pure ‘Victorian fictions’.”
Qualcuno mi chiede come sia possibile che non creda alla verginità della Madonna o al potere salvifico del battesimo cattolico o al divieto del profilattico o al sesso prematrimoniale; o al libro di Mormon o ai versetti del Corano o a Padre Pio. La stessa domanda sei credente o no? che senso può avere in un universo del genere?
Non c’è neppure da discutere di teologia e di teleologia con numeri del genere. E anche se le persone intorno a te rimangono non impressionate dai numeri qui sopra o non comprendono l’insignificanza della loro vita rispetto al Tutto e continuano a credere nelle piccolezze mitologiche dei loro libri sacri ricordati che tanto saranno polvere e le loro parole, compresi i loro libri si perderanno nel tempo. La razza umana è una parentesi senza nessuna conseguenza o effetto sull’universo. Che senso ha arrabbiarsi per cose insignificanti, avere paura della morte o combattere per cose superflue come una bandiera, un confine, un ideale politico o una religione se tutto quello che faremo non avrà alcun peso sullo spazio-tempo?
Al contrario di quanto possa sembrare questo non porta ad un approccio nichilistico ma ad uno edonistico. Una sorta di pace dei sensi, serenità da Buddha. So che è difficile consolarsi con questi pensieri dopo un lutto, dopo un dibattito acceso in famiglia o per altre cose che reputiamo importanti. E’ difficile perché è nei nostri geni pensare che l’universo giri intorno a noi. Ma la nostra vita può migliorare considerevolmente se preoccupati per un qualcosa che vi è successo nella vita si guardi a questi numeri. A quanto insignificante sia stata quella parola, quell’azione, quel momento, quella relazione rispetto al Tutto. Bisogna mettere tutto in prospettiva e il mondo ci apparirà più bello e straordinario di prima. E come Epicuro troveremo la felicità e il distacco dalle passioni.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...