Archivi del mese: febbraio 2018

Le verità scomode sull’assedio a Ghouta orientale

Immaginatevi un quartiere popolare di Parigi, di Londra o di Roma in mano ad una gang di jihadisti che tiene in ostaggio la popolazione civile, che riceve armi e sostegno finanziario da Arabia Saudita, Emirati e CIA. Immaginatevi la quotidiana pioggia di bombe che da quel quartiere piovono sui cittadini inermi degli altri quartieri colpendo indiscriminatamente case, scuole e parchi. Immaginatevi circa 800 vittime di questo bombardamento. E immaginatevi la reazione di un Macron, una May o un Gentiloni a tutto questo. Mai acconsentirebbero a questi jihadisti di averla vinta, mai. Bombarderebbero il quartiere fino a raderlo al suolo e accuserebbero sauditi e americani di fomentare il terrorismo islamista.

Ora traslate il tutto in Siria e capirete cosa sta succedendo nel Ghouta orientale, un quartiere in mano ai jihadisti dal 2013. Ci sono due gruppi rivali jihadisti in Ghouta: Jaish al Islam e Failq Al-Rahman. Jaish al Islam vorrebbe instaurare uno stato islamico retto dalla sharia in Siria ed è appoggiato dall’Arabia Saudita. Nel 2015 hanno catturato centinaia di alawiti, della stessa religione di Assad, e rinchiusi dentro gabbie di metallo li hanno fatti passare nelle strade di Ghouta sputandogli addosso e lanciandogli ingiurie e usandoli come scudi umani contro bombardamenti (qui le foto). Di loro non si sa più nulla. Il suo leader Zahran Aloush (qui lo potete vedere mentre arringa i suoi miliziani stile Hamas) ha pubblicamente dichiarato di volere eliminare tutti gli alawiti dalla Siria perché infedeli come un Hitler qualsiasi. E nessun Netanyahu, nessun Obama o May ha detto nulla. Anzi soldi a pioggia da Arabia e CIA.

Dal 2017 sono in guerra con Failq Al-Rahman per il controllo del commercio della merce contrabbandata, armi, narcotici, tabacco soprattutto. Si stanno uccidendo a vicenda e tutto questo mentre tengono civili prigionieri nel loro quartiere. Il programma di “de-escalation” promosso dalla Russia l’anno scorso, che ha riconciliato migliaia di combattenti in tutta la Siria, è fallito a causa loro. Più volte gli è stata data la possibilità di lasciare le armi ed essere trasportati a Idlib o a Daraa sugli ormai famosi bus verdi che hanno trasportato migliaia di ribelli fuori dalle zone assediate nel resto della Siria. Ma hanno rifiutato perché i sauditi gli hanno detto di resistere, che sarebbe probabilmente arrivato l’aiuto dell’opinione pubblica occidentale con tutte le campagne contro Assad a salvarli. Nelle ultime due settimane l’esercito siriano si è ammassato alla periferia di Ghouta per convincere gli islamisti a desistere ma niente. Anzi, hanno pure aumentato il numero di ordigni lanciati sui civili inermi uccidendo solo ieri 12.

Qui affianco le loro foto in bianco e nero che non vedrete mai nei giornali occidentali tutti presi a raccontarvi la solita trita e ritrita storia del cattivo dittatore che assedia civili inermi e degli eroici ribelli che combattono per la loro libertà. Ma a nessuno passa per la testa che in cinque anni Assad avrebbe potuto togliere acqua, corrente, accesso al cibo e alle medicine, radere al suolo l’intero quartiere se fosse stato davvero quel mostro che viene dipinto. Avrebbe potuto fare come ha fatto l’America a Raqqa e a Mosul uccidendo solo in quest’ultima oltre 40000 persone. 40000 persone uccise dalle bombe di un nostro alleato e nessuno ha fiatato, come con Dresda, come con Hiroshima. Nessuno intervento all’ONU, niente. Se sei una vittima degli americani non esisti, il tuo necrologio non è degno di essere pubblicato sulle migliaia di account bot che in questi giorni invece ripetono le solite bugie sui “ribelli moderati” siriani. Associazioni, account e politici che invece di chiedere ai loro amici terroristi di abbassare le armi continuano ad appoggiarli e a dirgli di resistere. Armi che sono state date dai governi occidentali con i nostri soldi delle nostre tasse. Che ironia che i paladini della giustizia e della pace siano gli stessi che hanno armato gli jihadisti e ora piangono lacrime di coccodrillo per le vittime collaterali. Chiedetevi come facciano 300mila persone a sopravvivere senza acqua, cibo e medicinali e corrente se non grazie al cattivo dittatore che gliele faceva passare attraverso i check point mentre appena arrivavano i camion i militanti islamisti se ne appropriavano per poi rivendere il tutto sul mercato nero dieci volte il prezzo originale. Chiedetevi come possano decine di migliaia di “ribelli” continuare ad avere centinaia di migliaia di munizioni e missili anticarro dopo 5 anni se non grazie ai tunnel da cui contrabbandano. E chiedetevi perché invece dei missili anticarro non contrabbandino medicine visto che hanno così a cuore i civili. Chiedetevi queste cose invece di retwittare, cliccare mi piace e diffondere la propaganda jihadista. Pensateci la prossima volta che nei prossimi giorni vedrete appelli contro i famosi gas al cloro, oppure sull’ultimo ospedale di Ghouta ancora non bombardato che resiste come ad Aleppo dove secondo i calcoli sarebbero stati distrutti migliaia di ospedali senza alcuno straccio di prova.

Si dice che ieri un aereo russo sia atterrato a Riad per chiedere al monarca saudita di togliere l’appoggio ai jihadisti di Ghouta e di chiedergli di lasciare le armi. I russi, dipinti come i mostri e i nemici dell’Occidente, sono invece quelli che hanno sconfitto ISIS con l’aiuto dell’Iran e della Siria, che hanno aiutato nella “de-escalation” di centinaia di villaggi e paesi della Siria, forse proprio loro saranno i salvatori dei 300mila civili di Ghouta orientale. Amen.

 

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Quando le vittime sono i mandanti delle stragi

Proprio come è scritto nel titolo pare che in Italia le vittime di un atto terroristico di matrice fascista siano i mandanti. A sentire i commenti dei politici e della gente comune su internet, le sei persone ferite con arma da fuoco l’altro giorno a Macerata pare che se la siano cercata. Motivo? Erano neri ed immigrati e questo è un motivo scatenante per la “gente esasperata” per cercarsi giustizia da soli. Vendetta, tribalismo, punizione di gruppo sono tutti sintomi non solo di uno strisciante neofascismo in tutta Italia ma anche di un quoziente intellettivo molto basso. Le fallacie logiche dietro all’atto terroristico e alla sua giustificazione sono molteplici:

  1. gli atti criminali di un individuo (il nigeriano assassino di Macerata) non sono attribuibili a tutta l’etnia o nazionalità di appartenenza.
  2. non vi era alcun legame tra Traini e la vittima di Macerata se non il colore della pelle quindi non si può parlare di vendetta personale.
  3. non vi è alcuna connessione tra il fenomeno dell’immigrazione e l’assassinio di Macerata.
  4. non vi era alcun legame tra l’assassinio nigeriano di Macerata e le sei vittime di Traini.
  5. l’esasperazione della popolazione per un fenomeno, l’immigrazione, non ha alcuna giustificazione in un atto criminale.

Sappiamo che la maggior parte degli italiani sono analfabeti funzionali, non riescono a comprendere un testo, non sanno fare di conto, molti non hanno mai viaggiato e non hanno alcuna conoscenza del mondo al di fuori del loro villaggio dove sono nati. Tutti gli istinti primordiali come il tribalismo, il nazionalismo e la punizione di gruppo crescono e nascono anche da questa ignoranza diffusa. Non si spiegherebbe infatti come sia possibile il fatto che l’Italia sia uno dei grandi paesi europei con la più bassa percentuale di stranieri (numeri non mentono, 9% (22% da UE) contro 15% Germania per esempio), dove non ci sono stati attentati terroristici se non quello appunto di Macerata e dove la popolazione pensa di essere “invasa” da una massa di tagliagole. Ci sono regioni come la Sardegna dove gli immigrati sono appena il 2% della popolazione (ci sono paesi in cui non esiste alcun immigrato, una delle più basse percentuali in UE) ma la gente vota partiti xenofobi e ha paura dell’invasione dello straniero.

L’invasione appunto è una percezione data dal continuo bombardamento mediatico e in questo i giornali e le TV sono complici tanto quanto i partiti fascisti che appoggiano il terrorista nero Traini. Un partito fascista come Forza Nuova (il leader di Casapound almeno ha condannato pubblicamente il gesto ma non le cause scatenanti) che appoggia l’atto terroristico di un uomo in un paese civile dovrebbe essere smantellato immediatamente e i suoi leader arrestati. Esattamente come si farebbe per un imam che inneggia alla jihad. Perché pochi si rendono conto di quanto doppiopesismo ci sia stato da parte di media e politici sull’attentato nero di Macerata. Se a fare quello che è stato fatto fosse stato un jihadista islamico si sarebbe chiesta la testa ai mandanti morali, ovvero predicatori e imam musulmani.

E mai, mai avremmo assistito alla più becera dimostrazione di quanto i media e i giornali siano complici di questo clima da assedio inesistente quando per giorni non ci è stata data notizia dei nomi delle vittime, delle loro condizioni o dei loro commenti. Si è parlato solo dell’attentatore e di chi lo giustificava lasciando ampio spazio a Salvini e a Forza Nuova ma delle vittime non c’è traccia? Esistono? Sono esseri umani come noi oppure cani randagi? Hanno un nome o sono solo immigrati, gente negra che non ha alcun sentimento o dignità. Le avete sentite le loro storie, le loro biografie, le interviste ai familiari che avremmo visto in tutti le trasmissioni in TV se fossero stati italiani feriti da un’islamista? Allora dopo giorni sono finalmente riuscito a scoprire come si chiamavano questi “alieni” tramite Twitter. Eccole qua le PERSONE (ripetetelo a voce alta, dai su non fatevi intimorire dalle implicazioni di questa parola) ferite dal neofascista terrorista Traini (ditelo bene, scandite le parole, riempitevi la bocca della parola terrorismo nero): Jennifer Odion, Nigeria, 25 anni. Mahamadou Toure, Mali, 28 anni. Wilson Kofi, Ghana, 20 anni. Festus Omagbon, Nigeria, 32 anni. Gideon Azeke, Nigeria, 25 anni. Omar Fadera, Gambia, 23 anni.

Una nota antropologica però credo che sia importante scriverla: parliamo sempre dei leader di destra come mandanti morali (giustamente), dei (pochi) militanti in camicia nera che sfilano per le strade, dei simboli neofascisti ecc. ma ci dimentichiamo di far notare che questi sono solo i sintomi di una malattia ben peggiore radicata nella popolazione. La gente comune è il problema principale in Italia, dagli analfabeti funzionali nati nel Dopoguerra e che ora hanno 60 anni o più ai giovani che non hanno mai conosciuto il fascismo. Sono loro che appoggiano le camicie nere, loro che li votano, loro che li giustificano al bar o su internet. Sono gli stessi che piangono quando vedono i documentari degli italiani emigrati in America in massa (quella sì una invasione) che venivano maltrattati e linciati per le strade per le solite fallacie logiche di cui sopra, ovvero la punizione di massa per gli atti criminali di un individuo. Sono gli stessi che votavano Partito Comunista o Socialista (guardatevi le statistiche di chi vota Lega, Forza Nuova e M5S e fatevi venire i brividi), la classe proletaria tanto osannata dalle sinistre che cerca il capro espiatorio per vendicarsi della propria condizione sociale: prima erano i borghesi ora gli immigrati. Guerra tra poveri insomma. Sono gli stessi che portarono al potere Mussolini. Sono intorno a noi, in famiglia, al bar, al lavoro. Sono quelli che ora hanno il coraggio di dire in pubblico apertamente senza vergogna che sono razzisti e ne vanno fieri, che “bisogna fare qualcosa”, “sono troppi”, “bisogna farsi giustizia da soli”, “basta col buonismo”. (I buonisti per la cronaca sono quelli che applicano la logica prima della pancia e il buon senso prima delle azioni sconsiderate.)

Il fascismo non è mai morto ma si è solo tramutato in un’altra forma 70 anni dopo ed è l’italiano medio Facebook 2.0 ad esserne la forma. Non ha più bisogno di una Marcia ma di un post su Facebook e un voto in una urna.

 

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