Pensiamo di essere nell’era della comunicazione globalizzata, un’era in cui chiunque può avere accesso a qualsiasi punto di vista e può farsi un’opinione riguardo alla realtà che ci circonda. Ma non potremmo essere più illusi. La verità, la triste paradossale verità è che oggi più che mai la gente ha meno accesso all’informazione di 20 anni fa quando esistevano soltanto i canali tradizionali di TV e radio.
Prendiamo il caso della Siria e dell’assedio di Aleppo per esempio. Per anni le bestie di Al Qaeda (alias Al Nusra) e dell’ISIS hanno seminato il terrore nelle sue strade, hanno vietato usi e costumi, oppresso minoranze, decapitato oppositori, mozzato mani e gettato omosessuali dai suoi tetti. Ma i media occidentali ora parlano di Al Nusra come i ribelli, i moderati vittime della furia di Assad, evitando di dire che si tratta di Al Qaeda. Parlano degli ultimi anni come gli anni della liberazione di Aleppo. Parlano invece della conquista di Aleppo da parte delle forze pro-siriane come un mattatoio, di crimini contro l’umanità ecc.
La verità è un’altra: la Siria è sempre stata per millenni un calderone di etnie, nazionalità, religioni, culture e per poco i porci di Al Qaeda e ISIS sono riusciti a fare quello che neanche i nazisti avrebbero sognato, l’annientamento totale di tutti gli oppositori e minoranze che per secoli hanno convissuto. E vi dico un’altra cosa: Assad è sempre stato il garante di questa convivenza. Assad, anch’esso parte della minoranza alawita ha sempre difeso gli interessi di Alawiti, Drusi, Cristiani Assiri, Curdi, Sciiti, Armeni, Maroniti, Ismaeliti, Yazidi, ebrei e prima che la Turchia incominciasse la sua Guerra “by proxy” con la Siria perfino i Turcomanni.
Fate attenzione ai termini che i media occidentali usano sempre: Assad è un dittatore, il suo governo è un regime, la religione di cui fa parte è una setta, i suoi soldati fanatici o coscritti. Mai, dico mai, questi giudizi vengono discussi. Nessuno si azzarda a dire “Ma qualcuno ha mai provato a sentire l’altra campana?”. No, e il motivo è semplice: il giornalismo 2.0 del 2016 si basa semplicemente sul copia-incolla di annunci ufficiali dei governi occidentali. Le agenzie della stampa dall’ “altra parte” non vengono mai controllate, riportate e sono sempre sospettate di propaganda. Eppure, a mio parere riportare le parole un generale Americano ad una conferenza stampa senza alcun contradditorio a casa mia si chiama propaganda. Da quando la situazione in Medio Oriente è esplosa ho sempre cercato di prendere le notizie da fonti provenienti da tutti e due i fronti. Per esempio Rudaw (parte curda), SANA (governo siriano), Fars (parte iraniana).
In quegli articoli, di parte e progandastici ovviamente, leggerete quello che si vede dall’altra parte: la gente dei quartieri sud di Aleppo che giubila per l’arrivo dei soldati siriani, le soldatesse curde dell’YPG, ora alleati di Assad, che entrano nei villaggi occupati da Al Nusra guidando carriarmati, i battaglioni di volontari delle forze di liberazione siriane composti da tutte le etnie siriane che vincono e scacciano gli jihadisti dopo anni in cui venivano brutalmente e sommariamente fucilati, decapitati e bruciati vivi dai “ribelli moderati”, i villaggi sciiti di Zubl e Zahraa rimasti isolati per anni perché sotto assedio dagli islamisti e ora liberati, la rabbia degli abitanti di Aleppo nel vedere centinaia di islamisti di Al Nusra entrare nella città aiutati dalla Turchia per resistere all’assedio russo-siriano, tutti i gruppi ribelli minori che fanno accordi con i siriani con l’aiuto della mediazione russa (ormai solo Al Nusra e ISIS stanno combattendo contro Assad). Tutto questo non vi viene detto. Eppure basterebbe leggere riportare alcune di queste notizie per farsi un’idea piu bilanciata di quello che sta succedendo.
Nella foto qui sopra donne soldato volontarie orgogliose di combattere contro i barbari per la loro libertà. Se cade Assad molte di loro dovranno nascondersi dietro un velo, essere vendute come schiave o semplicemente uccise.