Archivi del mese: giugno 2011

Entrare nelle coscienze degli italiani

Questa notte ho sognato Berlusconi che cantava una canzone di Apicella vestito da donna, con seno rifatto di silicone, rossetto e parrucca stile Platinette. E mi sembrava la cosa più normale del mondo visto il personaggio.

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Il mio è più puro del tuo

“«Quello omosessuale è l’amore più puro, al contrario di quello eterosessuale, strumentale alla riproduzione»”

Chissà cosa sarebbe successo se al posto di omosessuale qualcuno avesse usato eterosessuale in quella frase. E io che pensavo che riproduzione e sessualità fossero distinte in tutti gli essere umani. E invece no, c’è sempre qualcuno più puro di un altro. Per i cattolici gli eterosessuali, per i veronesi gli omosessuali.

Come Carmen Consoli che si augurava di avere un figlio gay, come un Giovanardi qualunque. Che tristezza.

Anni e anni di battaglie per l’uguaglianza tra generi buttate nel cesso. La gente pensa in modo dicotomico, bianco e nero. Non c’è speranza.

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Effetti collaterali del Sì al referendum

[…] Dopo essersi occupato dei cda, infatti, il regolamento cancellato insieme alle norme a cui si riferiva impediva anche di affidare incarichi di gestione dei servizi nelle partecipate agli amministratori e ai dirigenti dell’ente socio, ai loro parenti fino al quarto grado, ai consulenti e ai collaboratori dell’ente locale e a chi avesse partecipato a commissioni di gara. Anche in questo caso, l’incompatibilità sopravviveva per tre anni al mandato politico o all’incarico amministrativo che l’aveva generata.
Un terzo filtro agiva invece sulle commissioni di gara, e impediva l’accesso a tutti i dipendenti dell’ente e agli ex dipendenti usciti dal Comune o dalla Provincia negli ultimi due anni. Cancellata, infine, anche una norma entrata anche nell’agenda dei vari provvedimenti ‘anti-corruzione’ discussi ma mai approvati nell’ultimo anno, che avrebbe escluso dalle commissioni di gara chiunque avesse concorso, in base a una sentenza non sospesa, ad atti illegittimi in precedenti selezioni.”

continua qui.

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Tradimenti e omertà

“Proibito celebrare messa per don Pier Carlo Casassa, il parroco di Recco che ha denunciato gli strani comportamenti di don Riccardo Seppia, quando questo era suo curato in San Giovanni Battista, nella cittadina del levante. Don Piero lamenta di essere stato allontanato da tutte le chiese della zona. “Da quando ho dichiarato alcuni trascorsi di don Seppia, i parroci non vogliono che mi rechi in chiesa, e se ci vado, lo faccio di nascosto”, si legge in uno dei passaggi di interrogatorio, rilasciato il 3 giugno scorso. […] Ufficialmente, la Curia dice di offrire massima collaborazione all’indagine. Di fatto, però, intorno a don Casassa è stato alzato un muro di riprovazione. “Il 16 maggio 2011 veniva da me don Pasquale Revello, attuale parroco di San Giovanni Battista di Recco, e mi diceva di non andare a celebrare messa… Quello di Bogliasco, don Silvio Grilli, minacciava Dina (Bernardina Masia) di non andare in chiesa e di rimanere chiusi in casa perché era una vergogna…”. Dina, l’ex perpetua, da quando il parroco è in pensione ed è rimasto senza la casa assegnata dalla Curia, lo ospita nella sua abitazione di piazza Mameli.”

Da leggere tutto per capire come funziona in modo efficiente l’organizzazione millenaria.

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Privatizzati il cervello

La propaganda per il Sì sul referendum sulla cosiddetta “privatizzatione dell’acqua” ha raggiunto livelli di ignoranza e sciatteria che non vedevo da molto tempo. Una massa di zombie che ripetono slogan senza sapere assolutamente nulla riguardo ai quesiti e alle leggi coinvolte nel referendum del prossimo weekend. Sono talmente disgustato che sto cominciando a coltivare seri dubbi sull’uso dello strumento referendario.

La metto semplice semplice:

Chi vi dice che l’acqua verrà privatizzata è un ignorante o nella peggiore delle ipotesi un mentitore da quattro soldi. L’acqua è e rimane di proprietà pubblica così come le infrastrutture. Solo la gestione è (ora, tuttora, adesso e spero in futuro) a partecipazione privata. Esatto, avete capito bene: i privati partecipano insieme al pubblico alla gestione dove l’azionista di controllo è sempre il pubblico con più del 50%.

Esiste un decreto Ronchi il cui articolo 15 recita che il servizio è di “piena ed esclusiva proprietà pubblica delle risorse idriche, il cui governo spetta esclusivamente alle istituzioni pubbliche.”

La proprietà dell’acqua pubblica è garantita anche dall’articolo 23-bis al comma 5 che verrà abrogato se voterete Sì nella scheda rossa.

Non solo ma non è obbligatorio da parte dei comuni dare la gestione ai privati.

Se vince il Sì è probabile che si torni a prima della legge Galli quando i comuni assegnavano la gestione delle risorse idriche ai privati senza gara d’appalto. Se vince il Sì i comuni e i politici locali potranno concedere a chi più loro aggrada (e quindi agli amici e parenti) la gestione delle acque senza alcuna trasparenza. Anche se è molto più probabile che ci venga in aiuto la UE che obbliga comunque gli stati a fare gare d’appalto pubbliche e aperte anche ai privati.

Questo referendum sull’acqua è solo una dimostrazione di come l’ideologia antimercato possa creare dei mostri acefali. Le parole capitalismo, privato, denaro, profitto innescano reazioni incontrollate in certa gente.

Punto. Non ho nient’altro da dire.

Tutto il resto è propaganda da stadio. Vomitevole.

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Segnalazioni della settimana

  1. Un punto di vista diverso dal solito sui prossimi referendum. Leggete, pensate e poi decidete se andare a votare oppure no. Non seguiti i proclami urlati che leggete su Facebook.
  2. L’omosessualità è un’invenzione occidentale moderna? Uno spunto di discussione.
  3. Vendola alza le tasse ai pugliesi perché al bilancio mancano 100 milini di euro. Guarda caso è la stessa somma di soldi pubblici che Vendola ha regalato a Don Verzé per costruire un ospedale cattolico.
  4. Ho aperto un Tumblr e potete trovare il banner-link nella colonna di destra di questo blog. Niente di impegnativo, più che altro ci metto tutte le cose interessanti che trovo sul web.

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E quest’anno è il turno della psicosi del….. !

Giornalisti, vi prego ditemi che non mi scasserete i maroni per mesi con un’altra stupida psicosi apocalittica collettiva globalizzata. Ho sopportato le mucche pazze, i polli con l’aviaria, i maiali con l’influenza, i virus ma i cetrioli assassini non so se riuscirò mai a reggerli per mesi.

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