Più volte ho ripetuto che l’Italia sta lentamente avviandosi ad una iranizzazione delle istituzioni. Nei mesi scorsi ho cercato di informarmi un po’ di più sull’Iran e ho trovato, in effetti, sconcertanti parallelismi. L’Iran moderno si basa su due poteri forti, uno laico e uno clericale. Il potere laico è composto da il presidente eletto democraticamente a capo del governo (o gabinetto) e dal Parlamento, anch’ esso eletto. Il potere clericale composto dalla Guida Suprema, o Ayatollah, e dalla comunità degli imam. Di seguito lo schema preso da Wikipedia.
In pratica il presidente dell’Iran pur essendo un laico (cioè non facente parte del clero) deve seguire le direttive dell’Ayatollah e del consiglio dei mullah. Dalla morale pubblica alla economia, dall’istruzione ai rapporti con l’estero.
L’Italia odierna non è molto lontana da questo modello. Se prendiamo come esempio la crisi istituzionale nei giorni della morte di Eluana, ci rendiamo conto di come un parlamento e un presidente del consiglio democraticamente eletti sono tuttavia completamente succubi della Guida Suprema e del consiglio dei vescovi. Il presidente della Repubblica bypassato e sostituito dal papa, cioè l’ayatollah d’Italia. L’Italia sta diventando (come nel medioevo nella suddivisione di poteri tra papato e impero) un paese dove esistono due poteri forti, due colonne che si autosostengono. Una guida morale che dà il beneplacito al potere laico consegnandogli un kit ideologico e culturale già pronto e ovviamente supporto elettorale; e un potere laico che in cambio regala miliardi di euro, strutture e i propri bambini al potere clericale.
C’è da premettere che lo sciismo ha delle rassomiglianze col cattolicesimo dal punto di vista strutturale e storico impressionanti. Lo sciismo prevede, come il cattolicesimo, che ci sia una Guida Suprema a cui bisogna sottostare ed ubbidire. L’Ayatollah è legato al potere secolare e ne riceve sostentamento economico e logistico. Lo sciismo, per quanto nato in Iraq (la maggior parte dei luoghi santi si trova in Iraq) si identifica con la Persia-Iran. Il culto dei martiri e dei santi è prassi comune. Tutti questi punti l’allontanano dal sunnismo ma l’avvicinano al cattolicesimo. L’altro giorno ho scoperto che le università e i centri di ricerca iraniani hanno al loro interno un imam e un consiglio di teobioetica di religiosi che sovraintendono alla ricerca e all’istruzione. Ciò significa che uno scienziato per fare una ricerca deve prima avere una approvazione dall’imam dell’università.
Tutto questo non vi ricorda qualcosa?