Archivi del mese: gennaio 2021

Fenomenologia di Ciao2020

Incomincerò questo post facendo finta che non esista nessuno in Italia che non abbia ancora visto Ciao2020. Ma se siete una di quelle sfortunate persone che hanno vissuto sotto un sasso e che non l’hanno ancora visto agevolo con video qui sotto.

Non è passato giorno dal 30 Dicembre che non abbia visto o canticchiato o pensato ad una scena di Ciao2020. E’ stato scritto tanto nel mese scorso su questo geniale fenomeno diventato virale e non staro qui a ripetere le stesse cose che altri hanno scritto. Vorrei quindi esplorare interpretazioni e letture che non ho ancora visto in rete.

Il genio conduttore “Giovanni” Urgant ha detto in una recente intervista alla RAI che quando hanno ideato e diretto Ciao2020 non hanno guardato o copiato alcuna puntata di Sanremo o Drive In. Tutto nasceva da quello che si ricordavano degli anni 80, della loro memoria durante l’infanzia. Parliamo quindi di una sorta di memoria collettiva condivisa dal popolo russo. Urgant non ha fatto altro che pescare da quella memoria collettiva con tutti i filtri/deformazioni che la memoria opera col passare degli anni. Trovo questo estremamente affascinante. Molti russi non hanno mai visitato l’Italia degli anni 80 eppure l’hanno vista attraverso Sanremo e Drive In e altri programmi e canzoni. Quell’Italia non esiste più e potremmo dire che non è mai esistita perché era solo la TV italiana di quell’epoca, non la vera Italia. Ogni persona elabora le proprie memorie in modo differente e cosi ogni popolo. Ciao2020 è quello che i russi hanno visto. Se altre TV del mondo avessero fatto lo stesso esercizio mentale avremmo avuto risultati molto diversi. Questo mi affascina molto perché significa che ovviamente il giudizio e la rappresentazione di un popolo sono determinati non da fatti oggettivi ma dalla interpretazione che un popolo ne dà. E quello che pensiamo di un popolo o civiltà cambia anche col tempo. Spesso rappresentiamo l’antica Roma come un mondo monocromaticamente albino dove nobili senza scrupoli frustano schiavi mentre loro vomitano la cena mentre sono seduti su un triclinio. Sul bianco in particolare è quello che il Rinascimento ci ha inculcato da centinaia di anni. Oggi sappiamo che probabilmente non esisteva una singola scultura o colonna di marmo che non fosse colorata. Il bianco era quasi inesistente. Eppure questa memoria collettiva è quasi impossibile da eliminare dalle nostre menti. Il Medioevo viene sempre rappresentato come un periodo cupo anche dal punto di vista visivo: si parla scherzosamente spesso di filtro Medioevo, ovvero un filtro grigio che viene aggiunto a tutte le pellicole che rappresentano il Medioevo.

I Vichinghi non hanno mai avuto gli elmi con le corna eppure questo è rimasto nel nostro subconscio collettivo. La Storia è solo una rappresentazione della memoria collettiva che non corrisponde alla realtà. Cosi, se un giorno la civiltà italiana dovesse estinguersi, nel futuro quello che rimarrà dell’idea Italia sarà probabilmente molto simile a Ciao2020 che alla realtà. Ma anche senza andare tanto lontano nel tempo chiunque abbia fatto un viaggio di vacanza o lavoro negli USA si sarà reso conto che la realtà è ben diversa dalla rappresentazione che la TV ci dà degli USA e di conseguenza la nostra rappresentazione è falsata da Hollywood.

Nei giorni successivi a Ciao2020 il mio cervello lo ha associato immediatamente a un film di fantascienza della mia infanzia, Explorers. In questo stupendo film degli anni 80 tre ragazzini vengono a contatto con degli alieni i quali parlano perfettamente l’inglese e conoscono tantissimo della cultura pop americana. Alla fine si scopre che tutto quello che sanno della Terra è stato grazie ai programmi TV che riuscivano a ricevere attraverso l’etere. Parlavano per slogan pubblicitari, conoscevano le battute dei film a memoria, pensavano che gli umani avessero già incontrato vita extraterrestre e che ogni volta che questo succedeva era uno scontro tra Terra e alieni. Da qui la loro convinzione che gli esseri umani fossero crudeli guerrafondai dediti a distruggere la vita aliena. I ragazzini cercano invano di fargli capire che quella era TV, finzione. Ecco in un certo senso i russi sono come gli alieni, hanno captato le trasmissioni TV di un’Italia di 40 anni fa e pensano che quella sia l’Italia.

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Le compagnie Big Tech sono private?

La domanda nel titolo può apparire assurda ma voglio buttare giù alcuni pensieri per farvi riflettere. Fin da quando le grandi corporazioni come Microsoft e Apple sono cresciute a dismisura e diventate globali hanno sempre ricevuto un grande interesse da parte degli apparati dello stato federale americano, FBI, CIA e NSA in particolare. L’interesse – chiamiamolo cosi – si e’ poi spostato ai social media come Facebook, Twitter, Youtube, Instagram ecc. Questo interesse iniziale si e’ poi trasformato in vero e proprio controllo. La NSA ha accesso a tutti i dati dei social media provider grazie a PRISM, un programma di sorveglianza voluto da Bush, un programma di spionaggio globale che registra qualsiasi conversazione che avviene su internet. Questo programma fu poi riconfermato da Obama nel 2012. Fu grazie a Edward Snowden che sappiamo di PRISM ed e’ il motivo per cui ora vive in Russia in esilio. Le compagnie, volenti o nolenti, sono quindi obbligate a dare accesso dei vostri dati al governo federale. Quindi il governo ha accesso completo a tutto quello che postate e può richiedere dati personali, inclusi numeri di telefono, indirizzi email ecc. Questo rende le compagnie Big Tech quindi delle entità pubbliche? Diciamo che queste compagnie, volenti o nolenti, sono costrette a farlo, quindi potremmo considerarle delle vittime degli apparati del governo. Allo stesso modo delle compagnie cinesi, vittime del controllo centralizzato del governo cinese. Ma le compagnie cinesi sono anche delle estensioni del governo cinese come ben sappiamo. Ovvero il governo cinese usa le compagnie private per spionaggio, propaganda e controllo. Ma questo vale lo stesso per le compagnie americane? La mia risposta e’ si ed e’ una tendenza che e’ cresciuta negli ultimi anni. CIA e FBI e Pentagono controllano queste piattaforme tramite ricatti impliciti e anche espliciti: se critichi il governo americano avrai conseguenze. Julian Assange con il suo Wikileaks e Edward Snowden in esilio in Russia sono dei moniti per tutti. Alcuni account e conversazioni su Twitter sono oscurati con quello che in gergo si chiama shadowbanning. Questi account e queste conversazioni sono spesso se non quasi totalmente critici del ruolo americano nei conflitti nel mondo o critici dell’establishment. Quando gli apparati decidono di fare una campagna anti-russa o anti-siriana o anti-iraniana o anti-venezuelana Twitter e Facebook promuovono contenuti governativi e cancellano o limitano fruizione di quelli critici. Migliaia di bot appaiono nelle piattaforme con messaggi e con tempistiche pre-concordati che amplificano la propaganda governativa.

E ieri lo abbiamo visto in maniera più che esplicita: nel giro di 12 ore tutti i social media – Twitter, Facebook, Instagram, Twitch, Snapchat – e tutti gli app provider come Apple e Google hanno messo al bando account di Trump o collegati a Trump. E’ stata una vera e propria campagna di propaganda governativa, centralizzata e organizzata allo stesso modo e con tempistiche concertate.

In pratica le democrazie moderne non possono esplicitamente avere un ministero della propaganda come facevano paesi autoritari del passato o come quelli moderni come Cina e Corea del Nord. Sarebbe inaccettabile agli occhi dei cittadini. Ma hanno bisogno di controllare l’opinione pubblica comunque e hanno fatto “outsourcing” della propaganda usando le compagnie della Silicon Valley. La Silicon Valley e’ una estensione degli apparati governativi. E come tale deve essere considerata alla stregua del ministero della propaganda fascista o nordcoreana. Al contrario di molti, quindi, non considero le compagnie Big Tech delle compagnie private alla stregua del vostro macellaio sotto casa. Il libero mercato in America non esiste, il crony capitalism e’ ormai la norma nelle democrazie occidentali. Tra aiuti statali, controllo quasi totale di contenuti e pratiche e spionaggio la linea di demarcazione tra privato e pubblico e’ quasi invisibile.

Questa e’ una situazione incredibilmente favorevole per l’elite che vuole controllare opinione pubblica e governare senza problemi perché queste compagnie paiono private di facciata ma sono pubbliche e parte integrante dell’establishment. E perfino i liberali, che si eccitano al solo sentire la parola “privato”, difendono questo sistema senza rendersi conto che senza lo stato queste compagnie non esisterebbero.

Come ho detto spesso più volte noi siamo la Cina di 5 anni fa e la Cina siamo noi fra 5 anni.

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