Archivi del mese: novembre 2014

The Second Cold War won’t be televised

Leggo ogni giorno i maggiori giornali in lingua inglese, ho Google alert su ISIS, Russia, Medio Oriente e vi posso assicurare che nel mondo stanno succedendo delle cose di una importanza storica indescrivibile. E’ desolante notare come l’Italia sia un’isola di ignoranza per quanto riguarda le notizie internazionali. Gli italiani vivono come se il resto del mondo non esistesse. Lasciate perdere i giornali italiani: i giornalisti italiani non hanno alcuna conoscenza del mondo, dell’inglese e di quello che gli succede intorno. Quello che fanno è semplicemente copia-incolla di lanci d’agenzia. E l’unica agenzia da cui prendono notizie è ANSA. Controllata dai soliti noti ovviamente. Monopolio della propaganda governativa come nel fascismo. Ecco perché non leggo più notizie nei giornali italiani: se voglio vedere gattini coccolosi o donne nude ci sono altri siti…

Visto che non tutti capiscono l’inglese credo che sia importante fare un punto della situazione geopolitica attuale senza il filtro della propaganda di regime occidentale: italiana, europea e americana. Motivo? Siamo nella merda fino al collo e gli americani ci stanno scavando una fossa senza accorgercene.

 

  • voi non lo avrete sicuramente notato in Italia ma il prezzo del greggio nel mondo è sceso vertiginosamente. Ora in UK mi faccio il pieno con 10 sterline in meno rispetto a 6 mesi fa. Motivo? L’Arabia Saudita ha aumentato il numero di barili al giorno d’improvviso e il prezzo è sceso del 25%. E questo contro tutte le previsioni che vogliono che una guerra in Medio Oriente faccia alzare i prezzi al barile. Come è possibile che l’Arabia Saudita aumenti la produzione e abbassi i prezzi diminuendo il profitto per barile? La risposta è semplice: aumentando la produzione Russia, Iran e Iraq vendono meno e con meno profitto. John Kerry qualche settimana fa è volato in tutta fretta a Ryad esattamente dopo che la crisi in Ucraina ha ripreso e poco prima del summit del G20. Il giorno dopo l’Arabia Saudita ha aumentato la produzione a 100 mila barili. Ora capite bene che US e sauditi stanno facendo una guerra commerciale contro la Russia. Di tutta risposta Putin ha appena firmato un accordo trilionario con la Cina per vendere il gas siberiano ai cinesi. Per fare questo devono costruire un gasdotto che collegherà i due paesi. In pratica gli USA hanno spinto tra le braccia dei russi i sempre neutrali cinesi. E lo hanno fatto in grande stile perché ora non ci sono solo accordi commerciali sul piatto ma infrastrutture. Le infrastrutture tra due paesi sono le fondamenta di un’alleanza duratura. Praticamente Obama ha per la prima volta messo le basi del blocco orientale saldando un’alleanza improbabile tra Cina e Russia. E tutto questo per quale motivo? Lasciate perdere le cazzate sul popolo ucraino, la democrazia: il motivo è shale gas americano da vendere ai polli europei tagliando la Russia. Gli USA sono già in guerra con la Russia con embargo, alleanze e prezzi del petrolio ai minimi storici e Putin si comporta di conseguenza.
  • I protagonisti minori: Serbia e Russia hanno appena fatto esercitazioni congiunte! Una cosa impensabile fino a qualche mese fa nel cuore dell’Europa. La Serbia, un paese che l’UE ha sempre voluto nella propria sfera d’influenza (Kosovo anyone?) è la testa di ponte del blocco orientale in Europa. In questi giorni il conflitto armeno-azero si è riacceso proprio perché Putin ha dato l’OK. Armenia è appena entrata nel patto eurasiatico insieme a Russia, Kazakistan e Bielorussia creando di fatto una sorta di Patto di Varsavia 2.0. Il Caucaso è in fermento e la Georgia sarà la prossima a sentire i tentacoli di Mosca di nuovo. Ora spostiamoci nel Pacifico dove Vietnam, Filippine, Giappone e Sud Korea stannno aspettando aiuto da USA. Un aiuto per cui gli USA non hanno abbastanza risorse. La Cina detiene la maggior parte del debito USA e tutte le commodity che l’Occidente produce sono prodotte in Cina. Gli US stanno per affrontare una guerra commerciale che sono destinati a perdere. E con loro gli alleati europei.
  • il problema turco: è evidente come la Tuchia si sia infilata in un problema da cui non potrà mai uscire. L’aiuto attivo all’ISIS è lampante e il motivo è semplice: togliere di mezzo Assad e i curdi. Più di 50 turchi furono rilasciati mesi fa dall’ISIS e il giorno dopo è incominciato l’attacco a Kobane. Ovviamente non fu per caso. La Turchia ha stretto un patto con ISIS di mutua non interferenza negli affari fintanto che ISIS distrugge i curdi. E la Turchia è nella NATO! Pensate quanto sono scemi gli americani.
  • ISIS: immaginatevi un esercito che apre il fronte nord in Kurdistan su sette punti diversi, attacca Kobane al confine sirano-turco, conquista la provincia più grande ll’Iraq, l’Anbar e nel frattempo combatte contro la Siria; tutto questo nello stesso momento. Non parliamo di 4 gatti scapestrati ma di un esercito di almeno 200mila soldati ben armati e ben organizzati. Questa è la stima più accurata che abbiamo dell’ISIS. Secondo la propaganda occidentale, ovvero la CIA, sono al massimo 20mila e stanno perdendo terreno.
  • Il califfato islamico sta diventando sempre più grande ogni giorno che passa. Ora controlla decine di milioni di persone in 5 paesi differenti in Africa e Asia. Al contrario di quanto predetto i bombardamenti dell’alleanza USA contro ISIS hanno rafforzato i jihadisti e hanno unito Al Qaeda e ISIS. Grande Obama! I leader di Boko Haram in Nigeria, di Al Nusra in Siria, di Ansar Bayt al-Maqdis nel Sinai, di Ansar al Sharia in Algeria e Libia e di ex Al Qaeda in Pakistan hanno giurato fedeltà al califfato. Significa che i territori che controllano ora fanno parte del califatto islamico. Un terzo della Nigeria è in mano a Boko Haram che si sposta incontrollato tra Ciad, Cameroon e Nigeria. Il Sinai è quasi interamente in mano ai terroristi di al-Maqdis, i quali hanno legami con Hamas. La situazione in Libia è la seguente: Bengazi e Tripoli sono quasi del tutto in mano ai jihadisti. Tanto che il parlamento libico si riunisce in una nave da crociera nel porto di Tubruk, al confine con l’Egitto. Egitto che insieme agli Emirati Arabi aveva da poco bombardato le postazioni jihadiste in Libia. L’idea è quella di creare un corridoio Nigeria-Ciad-Libia-Egitto-Gaza-Siria-Iraq e creare uno Stato Islamico sparso che vive di mercato nero, cyberspazio. E’ la fine dello Stato classico. Parliamo di una istituzione senza confini netti e a cui i cittadini possono far parte anche se all’interno di altri stati classici. Spesso sono province, altre volte città, altre ancora quartieri ma tutti interconnessi e che prendono ordini dal Califfo.
  • Golfo di Aden: forse la pirateria nel golfo di Aden è stata eradicata ma Al Shaabab controlla ancora ampie parti della Somalia e nonostante non abbia ancora giurato fedeltà al califfato ora sappiamo che uno dei suoi capi recentemente ucciso era in dialogo avanzato con ISIS; il che fa supporre che il prossimo fronte sarà il Corno d’Africa: Somalia, Kenia, Tanzania, Eritrea. Dall’altra parte del golfo ma strettamente legato: in Yemen è il caos. La minoranza sciita del sud Houthi, stanca di essere martoriata dal governo sunnita, burattino di Riad, ha conquistato Sanaa e buona parte della regione. In questo momento c’è una guerra civile in atto tra Houthi e sunniti. Tra i sunniti ci sono anche jihadisti che fino a ieri venivano bombardati dai droni americani. Ma oggi credo che i droni si fermeranno: i sauditi hanno bisogno dei jihadisti per vincere conro gli sciiti Houthi. Se gli jihadisti dovessero vincere il collegamento con Al Shaabab avvicinerebbe il Corno d’Africa al califfato. Dietro agli Houthi ovviamente c’è l’Iran. Nell’eterna lotta tra i clericali sunniti e i clericali sciiti è il jihadismo a vincere.

Buona Seconda Guerra Fredda a tutti! Ah dimenticavo: l’importante è che Facebook continui a farci vedere i gattini pucciosi.

 

 

 

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Tornare alle stelle

http%3A%2F%2F38.media.tumblr.com%2F6a52e11f7b18e08f8c4a72306ebac01d%2Ftumblr_nexn9mGsdq1r01w8mo1_12801539311417Sì è vero siamo poco più di un accidente dell’evoluzione di una branca dei primati. Se non fosse stato per quell’asteroide 65 milioni di anni fa non saremmo qui. E se quella Rift Valley non si fosse formata i nostri antenati non avrebbero una posizione eretta. Siamo mammiferi certo, e con tutti gli animali inclusi artropodi e molluschi condividiamo l’80% del nostro DNA. Negli ultimi anni abbiamo scoperto che non siamo gli unici ad usare l’intelligenza, la logica e perfino a contare nel regno animale. Le alte capacità cognitive, che tanto ci rendevano orgogliosi, sono in realtà più comuni di quanto si creda. Le nostre azioni non sono (forse) frutto del libero arbitrio anche se allo stesso tempo la Drosophila melanogaster pare (forse) ce l’abbia (http://io9.com/the-crazy-device-that-shows-fruit-flies-have-free-will-1459261376). E allora non abbiamo ancora capito se il libero arbitrio veramente esista in natura. Per molti versi restiamo sempre dei mammiferi i cui desideri si limitano a cibo-sesso-violenza. Ci sono molti individui che credono che il loro profeta sia salito al cielo su un cavallo alato o che un altro sia un dio nato tra gli uomini di un villaggio per morire per salvare l’umanità da una donna che mangiò una mela 4000 anni prima. Ma ci sono altri individui che vogliono distinguersi da questa barbarie e che hanno scommesso 19 anni fa su un progetto. Un’idea incredibillmente arguta ma che ai più parrebbe pazza: spedire una sonda per 10 anni verso una cometa viaggiante a 30000 miglia orarie a 300 milioni di miglia dalla Terra. Hanno aspettato 10 anni per poter vedere una piccola sonda staccarsi da quella madre e atterrare sulla superficie di una cometa. Hanno aspettato 28 minuti che il segnale arrivasse sulla Terra e hanno esultato come bambini. Questi bambini sono scienziati discendenti di quegli ominidi che incominciarono a camminare eretti nelle savane di una primordiale Etiopia (nonché strettamente correlati solo geneticamente con altri Homo sapiens che nello stesso anno stanno decapitando altri Homo sapiens per ordine di un libro scritto 1500 anni prima da pastori nomadi) e il cui scopo è semplice quanto epocale: vogliono tornare indietro nel tempo, esattamente a 4.7 miliardi di anni fa, per scoprire come il nostro Grande Creatore, il Sole, fu creato e creò il suo sistema.

Ed è questa la notizia più entusiasmante da questa parte della Galassia: degli ominidi appena nati da un accidente climatico in un minuscolo pianeta in uno dei suoi bracci periferici hanno creato una macchina del tempo per carpire le proprie origini e in un certo senso per tornare da dove sono venuti, dalle stelle.

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13 ore con Rocco

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Volo Santiago-Madrid, 13 ore circa. Affianco a me si materializza uno dei politici che ho preso più per il culo nel blog negli anni passati. E ora che lo vedo dal vivo mi fa un po’ pena. Si è invecchiato Rocco e ha perso potere. Mai me lo sarei aspettato infatti in economy class tra noi comuni mortali. Vecchio, col labbro superiore sempre incurvato verso l’interno, una jungla di peli dalle narici, si soffia il naso come un trombone e sveglia mezzo aereo. Lo vedo giocherellare con il touchscreen schiacciando icone a caso. Alla fine sceglie il sequel di 300 sottotitolato in portoghese. Dopo la cena (sceglie gli gnocchi) si addormenta come un cucciolo di San Bernardo. Si risveglia dopo un po’ e si guarda 3-4 puntate di Friends ma senza le cuffie. Fugge in bagno tre volte, l’hostess che lo cerca ma invano. Alla fine del volo mi calpesta pure un piede. “Sorry.” mi dice.

Nient’altro da aggiungere da questo incontro ravvicinato con una nemesi in declino. Notte Rocco.

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