Archivi del mese: luglio 2008

Ah mi sembrava strano!

C’era qualcosa che non andava.

Per un attimo ho pensato che finalmente uno spiraglio di civiltà potesse illuminare questa italietta. Per un attimo…

Via Kanemukkha.

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Spunto per un romanzo di fantascienza #2

Il decreto sulla sicurezza e’ comunemente considerato dagli storici come l’anno zero della secessione. Quell’estate del 2008 si posero le basi della secessione del Nord dal resto del paese. Gli amministratori leghisti pretesero l’uso di soldati e di brigate del luogo. La cosa fu concessa senza borbottii da parte delle opposizioni: per evitare frizioni con la popolazione era meglio utilizzare militari che conoscessero i luoghi, i modi e i dialetti dei luoghi. Nei mesi successivi nel decreto fu aggiunto che le brigate disposte nelle città lombarde e venete potessero essere sotto il potere delle singole giunte regionali temporaneamente.

Il secondo atto arrivo’ nel dicembre del 2010 quando alcune regioni (dopo quindi che la legge Bossi sul federalismo regionale era gia’ entrata in vigore da due anni), a causa dell’ennesima emergenza nazionale proclamata dal parlamento sull’immigrazione, chiusero i “confini” regionali. Le ragioni addotte furono che le regioni del nord dovevano difendersi dall’invasione di immigrati stranieri provenienti dalle coste del sud Italia con ogni mezzo per questioni di sicurezza. In quel caso furono usate le brigate cittadine per controllare l’afflusso di genti e merci: blocchi militari con l’uso di carri blindati furono disposti ai caselli autostradali, nelle strade provinciali lungo quella che poi verrà chiamata la Linea Padana. Cioé una linea di demarcazione delle regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto e Trentino) che aderirono al Patto della Chiusa, un modo giornalistico per definire i decreti regionali scritti in comune dalle amministrazioni leghiste per chiudere i confini. Bossi nel 2011 ad un raduno di Pontida si riferì e quel patto come ad una moderna Lega dei comuni lombardi. Il ministro Maroni propose addirittura la costruzione di un muro lungo la Linea Padana, ma che fu bocciato in consiglio regionale lombardo solo perché troppo dispendioso.

La crisi derivata dal Patto della Chiusa procurò malumori nel governo di centrodestra, anche perché dopo il ritiro dell’emergenza nazionale i militari continuarono a restare lì sulla Linea Verde. Nel gennaio 2011 la maggioranza si spacca e la componente di AN del Popolo delle Libertà si dichiara fuori dal governo. Vengono indette elezioni anticipate… e il resto è Storia.

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Il cavaliere ottuso

Leggendo questi post di Hardcore Judas e di Badtaste mi sono reso conto che il film che ho visto ieri è stata una ciofeca. Ora, razionalmente, a mente fresca, dopo aver metabolizzato il tutto e aver riletto tutte le incongruenze grazie ai due post mi rendo conto che è stata tutta una presa in giro. Nel senso che sono stato imbrogliato: un ottimo Joker, ottimi effetti, una buona colonna sonora mi hanno fatto dimenticare i buchi della trama (trama?) di questo film che, tolto il Joker e qualche scena d’azione sarebbe rimasto nel dimenticatoio di qualsiasi videoteca. Non esiste una trama lineare in questo film. Come hanno detto altri è un film a moduli, o come dico io è il tipico film girato da più registi diversi e poi messo insieme. Ma come si fa a scrivere una trama con così tante incongruenze?

Ma evidentemente è una pellicola che ha il pregio di non farti accorgere di questi buchi distraendoti con gli effetti e col Joker. Ti prende per lo stomaco, ti dipinge uno strato di eccitazione davanti agli occhi, ti stringe per le palle per due ore, ma alla fine stai solo guardando un film inconcludente e incongruente. Sono sicuro che alla seconda visione, più ragionata, chiunque abbia parlato di capolavoro si ricrederà.

Ma allora, mi chiedo, come è possibile che tutti parlino del capolavoro della storia del cinema? Possibile che la morte di Ledger possa annebbiare la mente di critici e pubblico?

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In farmacia vendono cerotti per il naso appositi

OK d’accordo. Le case inglesi sono fatte di carta pesta. Giusto, i pavimenti sono fatti in legno. Esatto, c’è gente malata al mondo con problemi respiratori gravissimi. Ma a parte questo come cazzo è possibile che io ogni notte senta il mio vicino di casa del piano di su russare come un facocero in terapia con barbiturici??

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Joker The crazy Clown – Recensione

Non capisco perché abbiano intitolato il film che ho visto ieri Batman the Dark Knight. Batman è un personaggio comprimario, spesso inutile ai fini della trama, interpretato malissimo da un Bale ridotto a fare la pantomima di Batman. Il titolo azzeccato è Joker – the Crazy Clown. Togliendo Batman dalle scene più eccitanti (ed una serie di dialoghi pesantissimi) il film scorre molto meglio.

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“La tua vita avrà termine fra tre secondi”(cit.)

Tramite la segnalazione di mio cugino e a questo post di Stefano vengo a sapere che nei cinema italiani e giapponesi viene proiettato un lungometraggio di Kenshiro. In Italia e in Giappone appunto. Ma nel resto del mondo? Nulla. Da quando vivo all’estero mi sono reso conto che l’Italia rappresenta un unicum nel mondo occidentale. Nessun altro ragazzo straniero conosce Lupin, né Sampei, nè Gigi la trottola o Spank, Mazinga Zeta o Voltron, figuriamoci Ken il Guerriero. A me pare impossibile che esistano bambini che non hanno avuto nella loro infanzia il mito dei cartoni coi robottoni giapponesi, o Holly e Benjy, o che nella loro vita non abbiano mai imitato Kenshiro mettendo le dita nella tempia del proprio compagno di banco. Poi immancabilmente si faceva il conto alla rovescia fino a che la testa del compagno non scoppiava. Ma che infanzia è mai stata la loro senza tutto questo?

Siamo il primo paese ad aver importato i cartoni animati giapponesi in Occidente. E tuttora siamo i più grandi divoratori di anime e manga dopo il Giappone. Tre generazioni di bambini sono cresciuti coi cartoni animati giapponesi. Si può dire che l’Italia ha deliberatamente lasciato l’onere dell’educazione infantile ad una cultura completamente estranea alla propria. La nostra infanzia è giapponese sotto molti punti di vista. Siamo l’unico popolo che può parlare di cartoni animati coi ragazzi giapponesi. Gli altri sono fuori e non sanno neppure di che cosa si sta parlando. E’ incredibile che la psiche dei bambini italiani sia stato modellata sulle idee degli artisti giapponesi dall’altra parte del globo.

Vorrei dedicare questo post e il video alla fine a tutti quelli che pensano che i bambini che guardano cartoni o film con violenza, sangue e morte o che giocano con videogiochi definiti violenti e da censurare, poi diventino violenti ed assassini. Credo che sia inutile ripetere che la mente di un bambino è perfettamente in grado di comprendere la differenza tra finzione e realtà. Così come ai bambini di cento anni fa venivano raccontate favole dove la morte e l’assassinio c’erano sempre e comunque e sono cresciuti senza istinti omicidi, così la mia generazione è cresciuta con cartoni e videogiochi (che nel clima odierno verrebbero considerati violenti e da censurare) senza ripercussioni sulla nostra psiche. La visione di atti violenti fatti da terze persone in un mondo fantastico (cartoni o film) o l’emulazione coi videogiochi sono dei processi di esorcizzazione perfettamente normali.

Un bambino cresciuto con Ken il guerriero sarà sempre un uomo migliore di uno cresciuto coi Teletubbies.

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I Papabanner censurati

Spesso la gente mi critica per la mia avversione al potere ecclesiastico. Dicono che esagero, che non esiste una dittatura clericale. Forse con quest’ultimo caso dovranno ricredersi. E questa volta non parlo di grandi battaglie ideologiche e culturali come la legge 40 o la 194 o i casi Welby ed Englaro. Questa volta vorrei parlarvi di un fenomeno subdolo, strisciante, che si nutre di piccole censure, intimidazioni e denunce. I preti stanno su internet, un po’ come tutti, ma ora si stanno specializzando nell’individuare siti, forum e blog a loro sgraditi*.

Capita che un ragazzo, uno studente con un blog, si inventi un banner con una foto del papa con su scritto: “Il Papa condanna questo blog”. (lo trovate ancora qui e qui invece il post dell’iniziativa). Mette a disposizione il codice html e nel giro di pochi mesi centinaia di blog aderiscono all’iniziativa. L’intento era di prendere in giro i blog cattolici nei cui banners c’era la foto del papa che benediceva i blog in questione. Una cosa banale quella di creare banner e slogan politici da condividere con gli altri, che tutti tra bloggers abbiamo fatto. Mesi fa feci questo e forse ora rischio una denuncia… chissà.

Pare che esponenti della Curia invece di preoccuparsi di denunciare alla polizia i propri colleghi pedofili si dilettino a frugare su internet e denunciare i ragazzini alla Polizia Postale per… per… esattamente per cosa? Postare una foto modificata del papa è reato in Italia? Evidentemente sì.

Io mi sento profondamente toccato da tutto questo. Mi sento colpito in prima persona, sia come blogger sia come cittadino la cui libertà di espressione viene violentata. Insomma ci sarei potuto essere io al posto di Burbero Scontroso. Tutto il mio appoggio personale e morale a Burbero per quello che è successo.

Sinceramente mi sono rotto i cocomeri di ripetere le solite parole – censura, dittatura clericale, fascismo bla bla bla – anche perché risulto noioso, ripetitivo: chi ha orecchie per intendere intenda. Chi ha un cervello e un minimo di buon senso avrà sicuramente messo i pezzi del puzzle al loro posto. Gli altri (quelli che giustificano questo stato di cose e in definitiva il potere clericale) o sono dei minorati mentali o sono dei complici di tutto questo.

Io so che cosa è l’Italia adesso e mi comporto di conseguenza. Le mie libertà di espressione e politiche sono limitate da una organizzazione internazionale che parassita la mia nazione, governa di fatto il Parlamento con minacce e pressioni lobbistiche, censura, ricatta e costringe di fatto milioni di persone alla propria morbosa ideologia.

* tempo fa ottenne la censura e chiusura di alcuni forum sgraditi.

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Un Paradiso al di la’ delle Alpi

Domenica sono tornato da un viaggio nel paese che per ora considero, a pari merito con la Svezia, il piu’ bello che abbia mai visitato. Parlo della Svizzera. Dieci giorni, di cui i primi sei per una conferenza a Ginevra. Gli altri quattro a spasso per le montagne, valli e citta’ con la mia ragazza in una macchina presa in affitto. Il bello della Svizzera e’ che e’ cosi’ piccola che si puo’ girarla quasi per intero in meno di dieci giorni. Le strade e le autostrade poi, sono cosi’ perfette e organizzate che il viaggio risulta comodo e facile. A dire il vero non ho avuto il tempo di vedermi Zurigo e Basilea e la parte italiana, ma vedere Ginevra, Losanna, Friburgo e Berna e decine di paesini sparsi per le valli e montagne mi ha lasciato profondamente e positivamente sorpreso.

Nessuno mi aveva mai detto che giusto sopra di noi (o meglio sopra l’Italia del Nord; sopra di me ho sempre avuto la Corsica) esisteva un piccolo Paradiso. Sempre i soliti stereotipi sugli svizzeri neutrali, un po’ vigliacchi, che pensano solo a farsi denaro alle spalle degli altri e a mungere il latte. Quello che mi sono trovato davanti e’ stato un popolo gentile, onesto, laborioso e pieno di vita (perlomeno la parte francese e la capitale tedesca che ho visto). Ma soprattutto moderno e aperto al resto del mondo. Molto piu’ di un Italia sciocca e bambina che si vanta di essere al centro della storia da millenni ma che non ha ancora imparato a relazionarsi con il diverso. Certo lo svizzero tedesco delle montagne spesso e’ ancorato a cicli e attivita’ di centinaia di anni fa, spesso chiuso al mondo. E quindi? Pensate che nelle campagne italiane o del resto d’Europa non ci sia lo stesso tipo antropologico? Io ho visto le citta’ e alcuni centri di media grandezza e ho respirato un’aria di Europa – cara vecchia Europa, con tutte le contraddizioni e le meraviglie, tutte le facce e gli odori, la storia e il moderno – che qui nel Regno Unito se la sognano.

Rubinetti normali, misure e guida normali, citta’ con una storia dietro, monumenti, niente file chilometriche e assurde al bancomat e per il bus, cibo buono e normale, il pesce nei supermercati, frutta e verdura con scelta (e non le solite dieci varieta’ tutte uguali in ogni supermercato), belle ragazze che non camminano ubriache e scalze il sabato sera urlando come disperate e i ragazzi che le guardano e ci provano pure (non vedevo un abbordaggio in pubblico da due anni!), coppie che si baciano un pubblico, le citta’ vissute dalla comunita’ con mercati all’aperto, negozianti che aspettano e parlano fuori dal negozio, vecchietti seduti nelle panchine, le piazze (!!) queste sconosciute in UK, i palazzi con piu’ di tre piani e con i citofoni (non vedevo un citofono da due anni, quasi quasi mi veniva voglia di schiacciarli a Ginevra e di parlare con tutto il palazzo), i negozi che chiudono tardi la sera e non alle cinque e quando stanno per chiudere non ti mandano via perche’ sono le cinque… e tanto tanto tanto altro che sa di Europa.

Non esagero dicendo che la Svizzera e’ piu’ europea di quanto non lo sia il Regno Unito, un unicum (ahime’) antropologico e storico del continente.

E non e’ un caso che la Svizzera sia stato il primo esperimento di Europa unita della storia, piu’ di quattrocento anni fa. Certo spesso italiani, francesi e tedeschi non si possono vedere, ma il fatto che questo stato federale continui ad esistere e la gente sia fiera di definirsi “svizzera” pur avendo radici etnico-linguistiche cosi’ differenti, dovrebbe farci pensare molto. Il modello della futura Unione Europea e’ li’ nel cuore della vecchia Europa e l’abbiamo sempre avuto sotto i nostri occhi: federale, multinazionale, unita. Non l’abbiamo vista perche’ abbiamo sempre avuto gli occhi bendati dai pregiudizi. Figuratevi: un popolo che non ha mai fatto una guerra come modello*! Esatto!

Insomma in Svizzera ci tornero’ piu’ spesso, almeno per prendere il sole.

* In realta’ gli svizzeri nella storia se le sono date di santa ragione!

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I ghost bloggers

Mi intriga molto questa opzione di WP di poter programmare i post. Questo per esempio l’ho scritto 5 giorni fa. In questo momento sono alla conferenza ad ascoltare qualche presentazione (chissà se interessante o noiosa) ma voi mi leggete. Vabbè a meno che non sia stato rapito dagli alieni o la Svizzera sia entrata in guerra con il Liechtenstein ed io sia stato deportato. Che sia su un UFO o in un campo di deportazione voi però continuerete a leggere questi post come se fossi sempre lì dall’altra parte del PC.

E se non fossi mai stato lì? Se avessi scritto tutti i post che avete sempre letto anni fa, prima di scomparire in qualche isola deserta? Sì lo so, i miei post parlano di cose attuali quindi non sarebbe stato possibile. Però mi affascina il fatto che magari dietro ai blog che seguo, in quelli in cui non si parla di attualità né il blogger risponde ai commenti, non ci sia più nessuno. E se qualcuno avesse scritto migliaia di post prima di suicidarsi? E noi lì a leggerlo ogni giorno, pensando che dall’altra parte ci sia una persona in carne ed ossa… e invece c’è il nulla.

I bloggers possono essere fantasmi.

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Yoshida brothers

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