Archivi del mese: settembre 2012

Se oggi fosse l’ultimo

Quante volte ci siamo chiesti che cosa faremmo se dovessimo scoprire che la nostra morte è imminente. Un medico che vi dice: “Mi spiace ma lei ha soltanto due mesi di vita.”. E lì a pensare a tutte le cose che si farebbero in quei pochi giorni rimanenti. Viaggi, ultime cene romantiche, donazioni ad amici e parenti stretti, magari un piccolo diario da lasciare ai posteri, e immancabili le indicazioni per il proprio funerale. Nella realtà forse non avverrà quasi mai così, alcuni si chiuderanno in una depressione senza via d’uscita, altri diventerebbero aggressivi, altri ancora si ritirerebbero nelle braccia di qualche religione fino a qualche giorno prima ignorata o perfino sbeffeggiata.

Ma quello che voglio fare è soffermarsi su quello che vorremmo fare se ipoteticamente il pensiero della morte ci sfiorasse alla domanda: “Cosa faresti se scoprissi che oggi è il tuo ultimo giorno di vita?”

Se cambiassimo qualcosa in quella domanda? Per esempio le risposte a questa domanda possono drasticare cambiare se cambiamo quel “tuo” con “nostro”. “Cosa faresti se scoprissi che oggi è il nostro ultimo giorno di vita?”

Se scoprissi che domani un meteorite cadrà sulla Terra spazzando via l’intera umanità per esempio? Nel racconto di Bradbury “The last night of the world” si ipotizza proprio questo e i personaggi non fanno assolutamente niente, anzi dire “niente” sarebbe sbagliato. Semplicemente continuano la vita di sempre anche se sanno che sarà l’ultimo giorno della loro vita sulla Terra.

Ci ho pensato molto a questo diverso comportamento. Cosa farei se sapessi che tutti gli uomini insieme a me moriranno? Mal comune mezzo gaudio, si dice. E forse è proprio così. Sapere che tutti gli altri insieme a noi moriranno ci rende quasi insensbili alla morte. Nessuna preparazione, nessuna isteria. E’ come se non fosse la morte di per sé a farci paura ma il fatto che il resto del mondo continui senza di noi dopo la nostra morte.

E’ proprio questo il punto: non ho paura della morte ma non sopporto che il mondo continui senza di me. Ma se viene nell’abisso con me, be’ allora non è poi così male.

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Sopra i 100 ml sei un terrorista

40 minuti di fila per la sicurezza all’aeroporto di Verona, spogliati, umiliati, toccati, controllati come al solito. Torno a casa, apro lo zaino e scopro che mi ero dimenticato una taglierina in una sua tasca. Passata sotto i raggi X come fosse aria, il poliziotto troppo impegnato a controllare che la crema antiemorroidi della vecchietta prima di me fosse sotto i 100 ml consentiti.

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Epic fail

Le masse arabe protestano contro un film di serie Z (costato 5 milioni!?) in tutte le piazze del mondo e per dimostrare che il messaggio del film -che l’Islam è fondamentalmente una religione violenta a partire dal suo profeta- è sbagliato e che l’Islam è una religione di pace si sono messi a mettere a ferro e fuoco le ambasciate americane, uccidere e massacrare.

Alì, ci incontriamo fra 1000 anni e magari capisci l’ironia della cosa. A presto!

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L’OGM naturale

Su un Nature di Agosto è stato pubblicato uno studio sulla genetica di una varietà di riso asiatica, Kasalath, che ha la capacità di crescere in suoli poveri in fosforo. In particolare è stato identificato il gene responsabile di questa caratteristica. Fatto questo hanno isolato il gene e lo hanno poi inserito in varietà commerciali, indica e japonica, ottenendo un 60% in più di raccolto in suoli poveri in fosforo. Una ricerca rivoluzionaria e dei risultati strepitosi che potrebbero cambiare le sorti di miliardi di persone visto che uno dei più grandi problemi dell’agricoltura moderna è la carenza di fosforo nei terreni.

Un gene selezionato in millenni dagli agricoltori potrebbe essere trasferito su altre varietà o altre specie nel giro di pochi mesi o anni. Un gene perfettamente “naturale” secondo la mentalità ambientalista ma che si sarebbe potuto scoprire in un laboratorio come è successo per migliaia di altri geni isolati per creare gli OGM. Ma per l’ambientalista anti-OGM non è così: i geni buoni sono creati dalla natura o dalla selezione umana nei secoli o millenni, mentre quelli cattivi – anche se contengono le stesse basi nella stessa sequenza- sono quelli isolati in laboratorio.

La scoperta è comunque eccezionale e apre la strada all’ingegnerizzazione di tutte quelle piante che hanno difficoltà a crescere nei suoli poveri di fosforo, con conseguente aumetno della produzione e diminuzione di “semina” di fosforo sui terreni, con buona pace degli ignoranti anti-OGM.

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