Quante volte ci siamo chiesti che cosa faremmo se dovessimo scoprire che la nostra morte è imminente. Un medico che vi dice: “Mi spiace ma lei ha soltanto due mesi di vita.”. E lì a pensare a tutte le cose che si farebbero in quei pochi giorni rimanenti. Viaggi, ultime cene romantiche, donazioni ad amici e parenti stretti, magari un piccolo diario da lasciare ai posteri, e immancabili le indicazioni per il proprio funerale. Nella realtà forse non avverrà quasi mai così, alcuni si chiuderanno in una depressione senza via d’uscita, altri diventerebbero aggressivi, altri ancora si ritirerebbero nelle braccia di qualche religione fino a qualche giorno prima ignorata o perfino sbeffeggiata.
Ma quello che voglio fare è soffermarsi su quello che vorremmo fare se ipoteticamente il pensiero della morte ci sfiorasse alla domanda: “Cosa faresti se scoprissi che oggi è il tuo ultimo giorno di vita?”
Se cambiassimo qualcosa in quella domanda? Per esempio le risposte a questa domanda possono drasticare cambiare se cambiamo quel “tuo” con “nostro”. “Cosa faresti se scoprissi che oggi è il nostro ultimo giorno di vita?”
Se scoprissi che domani un meteorite cadrà sulla Terra spazzando via l’intera umanità per esempio? Nel racconto di Bradbury “The last night of the world” si ipotizza proprio questo e i personaggi non fanno assolutamente niente, anzi dire “niente” sarebbe sbagliato. Semplicemente continuano la vita di sempre anche se sanno che sarà l’ultimo giorno della loro vita sulla Terra.
Ci ho pensato molto a questo diverso comportamento. Cosa farei se sapessi che tutti gli uomini insieme a me moriranno? Mal comune mezzo gaudio, si dice. E forse è proprio così. Sapere che tutti gli altri insieme a noi moriranno ci rende quasi insensbili alla morte. Nessuna preparazione, nessuna isteria. E’ come se non fosse la morte di per sé a farci paura ma il fatto che il resto del mondo continui senza di noi dopo la nostra morte.
E’ proprio questo il punto: non ho paura della morte ma non sopporto che il mondo continui senza di me. Ma se viene nell’abisso con me, be’ allora non è poi così male.