Sta facendo scalpore la notizia che a Milano il cognome cinese Hu sia diventato secondo dopo Rossi e che altri cognomi cinesi come Chen e Zhou siano primi in classifica prima di quelli italiani o tipici milanesi. In giornali, siti e blog la gente pensa che Milano sia stata improvvisamente invasa dai cinesi. Ma la classifica, e la sua presentazione giornalistica, sono quanto meno fuorvianti.
Dovete sapere infatti che i cognomi cinesi sono pochissimi, circa 4000 in tutto e se considerate che un censimento in USA nel 2000 dava 150,000 cognomi appartenenti a 100 persone mentre negli USA ci sono 6.2 milioni di cognomi! Tant’è che la cosa è spiegata anche nel mito fondatore della civiltà cinese delle 100 famiglie.
Inoltre esiste un’altra particolarità che rende i cognomi cinesi tutti uguali: spesso pur essendo scritti in modo diverso – quindi famiglie non imparentate- si pronunciano in modo uguale ma nella translitterazione da ideogramma a pinyin (la pronuncia cinese con caratteri latini) diventano identici. Tra quei 3000 e passa Hu ci potrebbero essere più cognomi di famiglie diverse.
Cosa significa tutto questo? Significa che dai dati rilasciati dalle agenzie potremmo benissimo dire che i cinesi di Milano sono solo poche decine di migliaia come milioni. Il numero di cognomi cinesi non ci dice niente del numero di cinesi a Milano proprio per la particolarità dei cognomi cinesi. Infatti Hu, Chen e Zhou sono tra i cognomi cinesi più comuni al mondo (come da noi Rossi ma agli steroidi!).
Mi ricorda tanto un’altra notiziona da titoloni giganti che ogni tanto ritorna, quella dell’ascesa del nome piu’ comune, Mohammed, in questa o quella citta’ d’Europa (ricordo per Bruxelles, Valenzia, Amsterdam e qualche altra, cosi’, a memoria negli ultimi 3 anni). Ovviamente gli articoli non riportavano mai che ci sono tanti modi diversi di scrivere lo stesso nome e che quindi si sommavano almeno 5 nomi nello stesso contenitore (da Mohammed a Muhammad, da Mohammad a Muhammed), in piu’ tra i piu’ comuni tra le popolazioni nord-est africane e addirittura utilizzato quando non si conosce il nome di nascita (tipo il John Doe americano, per capirci). Come al solito, giornalismo sensazionalista, fesso come da titolo.
E infatti l’esempio di Mohammed è pure alla fine dell’articolo del Corriere che ho linkato.
Il sensazionalismo qualunquista sui migranti è da tempo il forte dei nostri media.
Un po’ off topic ma non troppo.
La Sardegna è la regione con i cognomi più “significativi” infatti ne bastano 10 per identificare quasi il 10% della popolazione (in Piemonte e in Veneto con i primi 10 si arriva al 2% e in Campania al 5%) e ne occorrono meno di 100 per raggruppare un terzo di tutti i residenti dell’isola.