C’è sempre qualcuno più a nord di te

La parte più triste della vicenda sul referendum svizzero sulle quote all’immigrazione non è la perdita di (futuri) lavoratori per le aziende svizzere, né la perdita in termini di tasse sul lavoro, imposte locali sui servizi e quant’altro per la Svizzera. No, la cosa più triste, ma veramente triste è vedere l’indignazione di ominicchi come Maroni della Lega Nord che chiedono l’intervento del governo per proteggere “i nostri lavoratori”. I leghisti così come tutti i partiti antiimmigrazione sono contro gli immigrati solo quando si tratta degli altri. Quando invece sono quelli della propria tribù a essere discriminati si fanno i paladini del libero movimento dei lavoratori. Come possono queste persone tornare a casa e guardarsi allo specchio e non vedere delle merde travestite da uomini per me è un mistero. In Svizzera ci sono quasi mezzo milione di frontalieri, gente che si alza la mattina prestissimo per far andare avanti le aziende che fanno così ricca la Svizzera. Questo è il mantra di questi giorni dei nazionalisti nostrani. Ma la stessa cosa vale per gli immigrati che vengono in Italia o in qualsiasi altro paese del mondo. Cristo, ho pagato in UK decine di migliaia di sterline tra tasse, e imposte dirette e altrettante in indirette facendomi il culo dalla mattina alla sera mentre i miei soldi andavano a pagare decine di chav che non hanno mai lavorato in vita loro e che magari un giorno voteranno per un partito che potrebbe mandarmi via da questo paese a calci in culo. Il problema non è il razzismo, la xenofobia e quant’altro: il problema è che la gente non sa fare di conto, non ha le basi di matematica. Ogni lavoratore straniero non solo fa lavori che i locali spesso non fanno – o perché sottopagati o perché troppo specializzati – ma paga in tasse dirette e indirette una quanttà immane di denaro che manda avanti la baracca. Recentemente è stato calcolato che l’antiesodo dei rumeni degli ultimi anni varrà per le casse dello stato centinaia di milioni di euro di imposte mancate. Noi immigrati paghiamo non solo le tasse quanto e spesso più dei nativi, ma compriamo cibo, vestiti, servizi, auto e casa. Le vostre case, i vostri servizi, le vostre auto. Vi arricchiamo. E vi dirò di più non vi arricchiamo solo materialmente ma anche culturalmente perché nelle nostre interazioni quotidiane con i locali vi facciamo vedere nuovi modi di vedere il mondo, nuovi modi di affrontare una situazione e esportiamo le vostre idee, la vostra culture, la vostra lingua nelle nostre regioni di origine facendovi pubblicità e arricchendo ancora di più il vostro paese.

Se a qualcosa questo referendum svizzero servirà sarà nell’instillare qualche dubbio nelle menti dei leghisti di turno e a insegnargli che c’è sempre qualcuno più a nord di te che ti considera un immigrato indesiderato.

 

5 commenti

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5 risposte a “C’è sempre qualcuno più a nord di te

  1. troppo ottimista, non potrai mai insegnare niente a un leghista, non perché sia stupido, ma perché non vuole.

  2. Snem

    @Fabristol : Ben detto!

  3. Pingback: alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 12.02.14 | alcuni aneddoti dal mio futuro

  4. Kirbmarc

    La retorica anti-immigrati, purtroppo, fa spesso presa fra i libertari anti-welfare, che non vedono (o fanno finta di non vedere) che il problema e’ il welfare, non i migranti. In piu’ negli USA c’e’ l’alleanza (a mio avviso letale) fra libertari e conservatori della destra religiosa (leggi, spesso, gente poco piu’ tollerante del KKK) che colora di un certo razzismo anche il libertarismo di Ron Paul.

    La destra religiosa americana ha poco o nulla di libertario ma siccome e’ nemica del governo federale (perche’ vuole una teocrazia) diventa alleata dei libertari per il principio del nemico del mio nemico.

    La confusione e’ aumentata da gente come i teorici del complotto alla Alex Jones, che sono razzisti e fanatici religiosi ma si ammantano di libertarismo per attrarre i giovani internauti.

  5. m. brambilla

    sarà.. ma di leghisti non stupidi ne ho conosciuto pochissimi…..

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