Ai confini della realtà

Mirel Huma, in particolare, ha detto di essere stato privato del cibo, di essere stato costretto a rimanere sveglio tutta la notte nelle prime due notti, di essere stato preso a pugni e calci in cella e tenuto nudo in piedi e con la faccia al muro; ha riferito che nel momento in cui si è lamentato di avere freddo è stato portato a fare una doccia fredda e, successivamente, ricondotto in cella dove è stata aperta anche la finestra. Ha inoltre aggiunto di essere stato picchiato subito dopo il suo arresto, per tutta la notte, nella Stazione dei Carabinieri di Guidonia, ciò fino al momento della sua confessione.

Anche Lucian Trinca avrebbe subito lo stesso trattamento: ha detto che i primi due giorni non gli è stato dato da mangiare; di essere stato picchiato (calci, pugni e ginocchiate) in cella da 2 agenti; ha inoltre riferito che gli è stato impedito di dormire e di essere stato tenuto in piedi, nudo, tutta la notte e che quando ha cercato di coprirsi con una coperta questa gli è stata immediatamente tolta; anche lui sarebbe stato portato a forza dagli agenti sotto la doccia fredda; questo trattamento è durato una notte intera e il giorno successivo. Anche lui ha aggiunto di essere stato picchiato tutta la notte e la mattina successiva nella Stazione dei Carabinieri di Guidonia.”

Preso da qui.

Ora invece leggete qui.

Chissà cosa sarebbe successo in un paesino qualunque, tipo Guidonia, e se lei fosse stata non italiana, tipo rumena, quante botte si sarebbe presa in carcere e quanti tentativi di linciaggio dai bravi cittadini timorati di dio…

21 commenti

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21 risposte a “Ai confini della realtà

  1. Isabella

    Va bene.

    Ma la mia parte ancestrale e istintiva ha goduto infinitamente nel leggere il trattamento riservato a quei bastardi.

    Poi possiamo parlare per ore di come non sia giusto abbassarsi al loro livello, di come i diritti di tutti vadano tutelati e altri simili discorsi illuminati.

    Ma il mio ID ha goduto lo stesso.

  2. Corrado

    Occhio Fizio a non passare da un desiderio di giustizia al suo opposto.
    Posso discutere sui metodi, ma se sono colpevoli, sticazzi!
    In ogni caso gli stupratori non sono mai benvoluti a prescindere dalla nazionalità loro e della vittima, per cui non facciamo discorsi strani!

  3. Corrado

    EDIT:
    Quello che è successo ad Andò è uno schifo, e non perchè lei è italiana, ma perchè in questo Paese non c’è l’uso di far pagare chi sbaglia, e questo dal basso ai vertici.

  4. Frank77

    Non penso proprio che il problema è che fossero Rumeni.
    Qualcuno si dimentica quello che successe al G8 a Genova?

  5. Per Corrado e Isa

    ma e’ cosi’ difficile capire che la differenza tra un paese civile e uno barbaro sta nel trattamento che si da ai prigionieri? E che fintanto che non vi e’ una sentenza si e’ innocenti? Eppure per farlo capire ho messo l’esempio della ragazza arrestata per sbaglio. Corrado tu stavi anche studiando Giurisprudenza… non farti dire queste cose da un biologo.

    Per Frank

    Lo sai che stavo giusto per nominare anche quello? Altro caso da ricordare quello di Parma e del povero Bonsu. Pestato, picchiato, ingiuriato, finalmente ha ottenuto giustizia e i poliziotti sono stati dichiarati copevoli. All’epoca molti dicevano le stesse cose che avete scritto qui.

  6. Isabella

    Ripeto, io ho scritto quanto dettato dal mio lato primitivo, istintivo e feroce che mi porto dietro in quanto essere umano.
    Poi, certo,da qui al passaggio all’atto ce ne vuole.

  7. Corrado

    Guarda che:
    1° ho studiato molto poco a giurisprudenza.
    2° ho detto che posso discutere sui metodi.

    Però sarei un bugiardo se dicessi che mi dispiace che delle bestie come quelle che hanno fatto quel che hanno fatto, abbiano subio una cose del genere.
    A patto che siano colpevoli, ovviamente(e qua si rientra nella discussione sui metodi!)

    in ogni caso io credo che questo tipo di reazioni nascano spesso dalla frustrazione data da una non certezza della pena, per cui qualcuno(sbagliando)si arroga il diritto di infliggerla in prima persona visto che anche i condannati spesso in galera fanno poco o nulla. Però si entra in un discorso infinito!

  8. Che vi possano essere delle reazioni eccessive nella gente comune a fronte di atti gravissimi è cosa pensabile: non a caso il linciaggio è un fenomeno che non conosce confini, ed è da sempre stato utilizzato al posto dell’ordinaria giustizia.
    Ma quanto viene descritto è altro: dei professionisti – siano questi poliziotti, carabinieri o quant’altro, non devono e non possono abbandonarsi a comportamenti violenti.
    Se iniziamo a giustificare questi atti commessi da chi dovrebbe attenersi ad un codice comportamentale perdiamo noi stessi la garanzia sull’equità dell’operato, e scardiniamo l’intero sistema.
    Io non ho bisogno di questo.

  9. Procellaria

    Va be’ se anche i commenti a questo blog sono così allora ciao, mi rinchiudo in un paradiso artificiale fatto di allucnogeni e oppiacei.

  10. juhan

    comunque sono cose da non tollerare, mai. Almeno io la penso così, la ggente che guarda la TV di regime ha opinioni (?) diverse.

  11. Frank77

    Quello che volevo dire è che non vorrei che ne facessimo un caso razziale,perchè purtroppo queste cose avvengono anche con gli Italiani.
    Basti ricordare il caso di Aldovrandi,il ragazzo morto durante un arresto.

  12. Corrado

    Sulla questione”professionisti”, credo che abbia pienamente ragione amatamari.
    e ancora iuna volta mi trovo convinto che ci vorrebbe certezza della pena. anche nei confronti di questi signori.

    Però… Bisogna anche valutare se la cosa che viene dichiarata è reale. Mi spiego: non è la prima volta che viene usata come leva la questione razziale per dare in pasto all’opinione pubblica la fola dell’immigrato maltrattato. Ricordo che pochi mesi fa a Fiumicino fu perquisita una donna più volte fermata in aeroporto per possesso di droga a scopo di spaccio(ovuli nello stomaco, ad esempio) e se non ricordo male anche altri reati. Il giorno dopo tutte le TV parlavano del maltrattamento subito da questa poverina che senza motivo era stata fermata.
    Non cadiamo nell’eccesso opposto!

  13. come si può parlare di certezza della pena se non esiste perché s’è persino persa la nozione di certezza del diritto?

    dai su. posso comprendere che faccia un discorso del genere la vittima dello stupro, un suo famigliare al più, ma che alimentiamo il basso istinto della tricoteuse (che c’è in tutti noi, sia ben chiaro) e non ci preoccupiamo di tendere sempre verso uno standard decente di METODO democratico, di garanzia e di civiltà, ragazzi, mesdames et messieurs, questo ci porta a scavare oltre il fondo del barile nel quale siamo già.

  14. una pena inflitta senza certezza del diritto è un arbitrio. è più civile affidarsi alla bocca della verità che almeno son rispettati i tempi di una giustizia decente. sarebbe già un passo avanti, eh.

  15. z3ruel

    Ma come? Mica è proibita la tortura in Italia? (^_^)

    Comunque queste cose succedono anche a sospettati italiani ed il problema è che il sistema tende a proteggere i pestatori in divisa. A sto punto se c’è da menare che li lascino alla folla. Non c’è bisogno del distintivo.

  16. Ma scusate non sto mica dicendo che gli italiani non li pestano. Il problema è il pestaggio e il fatto che le persone usino la divisa per rimanere impuniti delle loro malefatte. Trobo insopportabili quindi coloro che difendono in modo incondizionato le forze dell’ordine. Come accadde per Bonsu. Ecco perché esistono denunce, tribunali ecc.

  17. Attenti a non prendere per oro colato tutto quello che dei delinquenti abituali affermano … Ricordatevi che, loro, non hanno niente da perdere a mentire. Gli agenti, se viene appurata la veridicità di fatti come questi, vengono radiati ed espulsi dal corpo, oltre alle ulteriori conseguenze di carattere penale. E spesso si tratta di persone che hanno a carico moglie e figli e mutuo, per le quali l’essere coinvolti in una questione simile rappresenta la rovina … Ciò non significa assolvere a priori (il mostro può essere presente in ciascuno di noi), ma verificare e indagare con scrupolo prima di condannare.

  18. Anna

    @lector: infatti diaz docet.

  19. lector

    … cara Anna, quando avevo sedici anni sono stato arrestato e trattenuto per una notte intera in prigione … ho preso un sacco di botte dai militi di piantone (e, il resto, dal mio povero padre quando è venuto a prelevarmi il mattino dopo) … pertanto credo di poter parlare con una certa cognizione di causa …

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